CAPITOLO 12 ※ Il volto dei mondi ※

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Quella stessa sera, mentre sedevo sul letto a pensare su quello che avessi sognato, nella stanza entrò Aron che si sedette sulla sedia d'avanti a me porgendomi un bicchiere d'acqua, mentre per se si era dedicato un bicchiere di liquore.
«Bene Aron ti prego raccontami tutto quello che sai.»
Lui sospirò e bevette tutto il liquore, forse per darsi coraggio e raccontare.
«Per spiegarti quello che so devo prima raccontarti la storia dall'inizio, dalla base della conoscenza. Il circolo dell'universo. Ora sembrerà qualcosa di stupido, di incredulo. Sentirlo dire da un umano sarebbe definito un pazzo, rinchiuso ed ucciso ma il circolo dell'universo esiste davvero.»
«Cos'è questo circolo dell'universo?»
«Vedi, molto tempo fá a causa di un lasso temporale l'universo creò in esso tre mondi. Il mondo degli umani, il mondo dei demoni ed il mondo degli Dei. Per qualche strana ragione questi tre mondi si legarono tra di loro creando un unico circolo, ogni mondo è parte dell'altro anche se completamente distanti un tunnel temporare li collega e fanno di essi un unica cosa.»
«Quindi questi tre mondi sono collegati tra di loro, ma se sono distanti come fanno le creature a passare da un mondo all'altro.»
«Il mondo umano rappresenta il mondo debole, l'umanità non ha poteri o arti magiche. Viviamo per lo scopo di vivere, la nostra esistenza è semplice ma la loro è complessa. Il tempo non li invecchia, il tempo per loro è fermo. Ognuno vive con la consapevolezza di essere più forte di qualcun'altro ma più debole di un altro ancora. Questo li disorienta e cercano un mondo da dominare, ovvero quello più debole, quello umano. Tempo fá a causa di ciò, il mondo dei demoni si trasferì in parte in quello umano portando caos e morte. Gli Dei però innoriditi da ciò distrussero il mondo dei demoni confinando i demoni stessi in ciò che meritavano: il buio eterno.»
«Il buio eterno... l'altro mondo, il mondo dei demoni.»
«Esatto, ma gli Dei non calcolarono bene il potere demoniaco, l'odio che nutrirono i demoni fu in grado di cibare e far nascere il demone supremo, una creatura gigantesca con sembianze umane, una struttura ossea formata dalle ossa demoniache e dalla pelle degli Dei. Questa creatura alimentata solo dall'odio e dalla sete di morte è in grado di agnentare ogni cosa. Ogni mondo è debole tra le sue mani, non c'è cosa più forte di egli. Così gli Dei per nascondere questa loro incompetenza costruitono un passaggio tra i mondi, quella che tu conosci come il nome di torre. Nella torre vennero rinnegati tutti coloro che nel mondo umano avessero poteri fuori dal normale, le persone con il dono, la torre fu affidata agli anziani ovvero agli Dei. Ma diciotto anni fá, un anziano portò alla torre una bambina di solo tre anni.»
«Cristal.»
«Si.. Lei ha vissuto per tre anni in un villaggio a sud confinata in un bosco poco distante dal villaggio stesso. Al principio sembrò una bambina normale con nessun dono accompagnata solo da un gatto demoniaco. Ma un giorno lei perse la ragione e scosprimmo che il suo potere andava oltre l'immaginabile. Dentro quel piccolo corpicino il demone supremo era sigillato, per qualche ragione che lei non sveló mai il demone si trovava dormiente in lei, il suo potere era in grado di tenere a bada quel demone. Ma quando perse la ragione una notte, il demone si risvegliò, il sigillo si frantumó e la torre venne distrutta. Spazzata via in un secondo, molti morirono e pochi si salvarono dalla sua ira.»
Aron sospirò ancora, posandosi le mani sulle ginocchia. Molte cose in quel momento mi furono chiare. La sicurezza di Cristal era solo una maschera o almeno in parte. Conosceva il suo potere, sapeva bene ciò che portava dentro di se, sapeva bene il rischio che poteva creare. La consapevolezza di distruggere ogni cosa era un peso più grande di quello che potessi immaginare. Vivere per tenere a bada un demone, -ma se morta?- Quel cupo pensiero mi attraversò la mente portandomi un brivido lungo la schiena.
«Aron se Cristal dovesse morire? Cosa succederebbe?»
«Non so dirti cosa possa succedere, forse un disastro o forse il nulla. Quello che so è che molti bramano quel demone, quel potere, molti vogliono vedere Cristal morta i prima sono proprio gli anziani, l'ordine degli Dei.»
«Perché? Perché non temono la distruzione?»
«Al principio gli anziani spaventati da ciò, misero in atto il loro potere su Cristal essendo solo una bambina. Decisero così di confinarla nella torre, di drogarla per tenerla a bada. Ma lei anche se piccola conosceva e sapeva gestire abilmente il pensiero, il pericolo, i piani. Poi arrivò il giorno in cui gli anziani decisero di uccidere Cristal, ma una donna tese una trappola alla torre liberandola e portandola con se. Non so altro.»
Dopo aver detto tutto ciò si alzò ed andò verso la porta, si fermò un secondo, sospirò ed uscì. Quella notte fu tranquilla, ma il sonno non era dalla mia parte sentii un grande tranbusto provenire dal piano inferiore così presi una candela e scesi le scale recandomi con la spada sguainata verso quel rumore. Proveniva dalla cucina, che fosse l'uomo trasformista?! Vuoleva forse avvelenare l'intero cibo?! Aprii la porta della cucina ma notai solo una ciotola a terra che spargeva una pastella sul pavimento, mi mossi piano quando mi sentii posare un coltello alla schiena.
«Non ti muovere.»
Era Cristal? O forse no? Credeva che io fossi il trasformista...
«Sono io Cristal, se sei veramente tu sempre.»
«Certo che sono io, il trasformista non può copiare il mio aspetto. Se lo facesse impazzirebbe, ma Gabriel può esser copiato.»
Lei spinse ancora di più il coltello sulla pelle, veloce mi mossi e le afferrai i polsi. Il coltello cadde a terra e la spinsi verso il muro bloccandola. Avvicinai il viso al suo e lei si spostò lievemente.
«Sono così facile da copiare Cristal? Eppure non credo che lui possa copiare anche come bacio no?»
«Non ci provare... Gabry.»
Mi avvicinai ancora di più, il suo viso divenne tutto rosso, non capivo perché non usasse i suoi poteri. Anche la restrizione della sua forza era minore. Gli feci un occhiolino e la lasciai andare afferrando la ciotola sul pavimento.
«Questa volta mi acconteteró del bacio che mi hai dato, un dolce ricordo per me, ma come mai non ti sei ribellata come al solito?»
«Non sono in forze al momento. E poi ti ha baciato Aron non io.»
«Cristal so rinoscere le labbra femminili.» Ridetti nel vederla imbarazzata, poi continuai:
«È a causa del demone supremo se sei così stanca?»
«Così ha svuotato il sacco. Si, si chiama Xenor.»
«Gli hai dato pure un nome?» Risi mentre mi appoggiai al tavolo, lei prese il coltello posandolo sul tavolo.
«No, questo è il suo nome proprio come noi ci chiamiamo Cristal e Gabriel.»
«E si può sapere cosa ci fai nella cucina nel bel mezzo della notte?»
«Stavo preparando uno spuntino.»
«Spuntino?»
Lei aprì una pentola, imbronciandosi. Mi avvicinai guardando il contenuto della pentola e notai una strana zuppa di riso con verdure un po' troppo cotto. Mi misi a ridere e mi arrivò un cucchiaio di legno volante in testa, mi posai al tavolo massaggiandomi il capo con una mano ma senza smettere di ridere. Alzai lo sguardo asciugandomi una lacrima:
«Zuppa per spuntino?»
«E vabbene! L'avevo preparate per te ti servono energie... ma non ho mai cucinato!»
Lei incrociò le mani al petto e mi diede le spalle, dopottutto le mie prime impressioni quando la vidi si erano rivelate giuste. Poteva sembrare rude, violenta e poco amichevole ma sotto quello strato si nascondeva una persona compassionevole che si preoccupava degli altri. Mi avvicinai alla pentola prendendo un cucchiaio, lo infilai nella zuppa era più dura di quello che sembrasse. Lei si avvicinò cercando di prendermi il cucchiaio, lo alzai sul capo in modo che fosse troppo alto per lei. E prima che lei potesse fermarmi assaggiai la zuppa rimando scioccato di quanto fosse... orribile.
«Vedi! È disgustoso!»
«Bhe, credevo che il sapore fosse migliore rispetto all'aspetto, ma mi sbagliavo.»
Ridetti, lei mi guardò inviperita per poi scoppiare a ridere. Lasciammo la cucina per andare nella sala relax, quando passammo per il corridoio dei finestroni Cristal si fermò a guardare fuori. Poi corse verso di me e mi spinse a terra, un demone entrò da una finestra afferrandola con le zampe ed alzandola in aria con le sue ampie ali. Afferrai la mia spada e la lanciai colpendo la zampa del demone che lasciò andare Cristal lanciandola contro il muro. Lei colpi la parete con la schiena per poi candere a terra, la raggiunsi di corsa mentre usavo il mio corpo come scudo. Cristal non poteva usare i suoi poteri, dovevo proteggerla come meglio potevo. Il demone si tolse la spada con le zanne gettandola a terra. Lei alzò una mano posandola sulla mia, l'afferró ed iniziò a correre portandomi via. Il demone ci seguì, entrammo nella sala relax e lei chiuse la porta. Il demone colpì la porta facendola tremare prima di rompere il legno con gli aguzzi artigli. Dalla finestra comparve il mutaforme, l'anziano Sefar che non era per nulla anziano. Al contrario non sembrava più grande di venticinque anni, i lunghi capelli biondi e gli occhi grigi riflettevano la luce della luna. Lui sorrise e si scagliò verso Cristal con un coltello, lei lo schivó afferrando una sedia paró il secondo colpo. Corsi verso l'uomo con l'intento di colpirlo, mossi la gamba in modo di colpire le sue. Lui saltò allontanandosi, strinsi la mano in un pugno e lo colpii mirando al viso, lui alzò le braccia ma riuscii comunque a farlo allontanare da lei. Mi misi d'avanti a Cristal mentre lui con un sorriso sul viso mi guardò.
«Devo ammettere che avrei preferito farti fuori con il veleno umano, ma ti devo ringraziare comunque a causa tua ora lei non può usare i suoi poteri.»
La porta si aprì frantumata dal demone alato che volò verso Sefar sedendosi dietro di egli.
«Un Dio che fa un contratto con un demone, che patetico.» Disse Cristal.
«Patetico? No, i demoni sono solo servitori!»
«Servitori dici eh, loro non sono servitori proteggono ciò che è loro. Che voi avete distrutto!»
«Sono solo creature inferiori, gli umani sono stupidi ma loro hanno il potere devono esser usati o uccisi.»
Cristal chiuse la mano a pugno tanto forte che le unghie la ferirono, Sefar alzò la mano lanciandoci il demone contro. Il demone mi costrinse ad allontanarmi mentre lui si scagliò verso Cristal. Dalla porta comparve Josué che infilzó il demone alla schiena con la sua spada mentre Amanda si avvicinò a Cristal. Lei colpì in viso Sefar ed andò verso di Lei afferrandola da una mano e portandola dietro di se. Io e Josué armati di spada andammo d'avanti a loro due, il demone dopo essersi ripreso dal colpo urlò forte prima di scraventarsi nuovamente contro di noi. A colpi di fendenti riuscimmo ad atterrare il demone e con un forte colpo infilzammo il petto del demone. Sefar si mise a ridere, sollevò la mano e delle catene d'oro uscite dal pavimento ci colpirono scaraventandoci al muro di due direzioni opposte. Lui si mosse veloce e con un calcio colpì Cristal alle costole che si fiondó contro un tavolo rompendolo. Mi alzai ma delle catene d'oro mi afferrarono bloccandomi al muro, la stessa cosa successe a Josué. Sefar afferró Amanda dal collo sollevandola, lei le mise le mani sul volto è l'uomo gridò lasciandola cadere per indietreggiare e coprirsi il viso con le mani.
«Maledetta!» Urlò lui, sollevò le mani e delle catene afferrarono Amanda legandola a terra prima che potesse scappare. Cristal si alzò da terra uscendo fuori dai pezzi del tavolo rotto. Sefar si mosse veloce colpendola con un pugno allo stomaco, lei sputó un misto di sangue e saliva. Lui gli afferrò i capelli tirandola in modo da colpirla in pieno viso e farla volare contro il mobile che si ruppe. Sefar si scostó una ciocca di capelli mentre sventolava la mano in aria soddisfatto ed un po' deluso.
«Credevo fossi molto più forte... forse devo stimolarti un po' di più.»
Il demone si alzò dopo che lui pronunciò una parola, camminando con le ali ampie si avvicinò a me mentre lui posò un piede sulla spalla di Amanda spingendola verso il pavimento con forza.
«BASTA!» Cristal si mise in piedi con il viso sanguinante, si tolse una scheggia dalla coscia gettandola a terra. Dal nulla comparve il signor gatto con la sua forma demoniaca, che afferrò per il collo il demone alato. Il demone ferito indietreggió candendo con il peso del gatto sopra. Lui iniziò a muovere le ali in modo impazzito ed infilzó il ventre del suo avversario con un artiglio. Il gatto venne spinto a terra mentre il demone vincente si alzò anche se mal ridotto. Sefar si mise a ridere di gusto:
«Ahahahah è tutto quello che sai fare Cristal?!»
Lui spinse il piede ancora di più su Amanda che urlò per il dolore. Cristal alzò la mano verso di lei, prima di iniziare ad urlare. Sefar ordinò al demone alato di attaccare Cristal ma lui non obbedí all'ordine. Cristal indietreggió con le mani sul viso urlando disperata. Poi si fermò, alzò il viso e separando due dita mostró il suo occhio destro divenuto di color rosso brillante.
«Ti uccideró...» Bisbiglió lei.
Intorno ai suoi piedi si aprì un enorme buco nero, il demone alato indietreggió diventando sempre più piccolo, tremante. Dalla direzione di Cristal si sentì un urlo tanto forte provenire dal buco. Le catene che ci legavano scomparvero liberandoci, sentivo il mio corpo così pesante così caldo. Il demone alato aprì le ali per volare via e come staccò gli artigli dal terreno, un enorme braccio ossuto comparve afferrandolo. La gigantesca mano strinse forte il demone alato che venne schiacciato come un chicco d'uva. Sefar mosse le mani per creare delle catene che lanciò verso il braccio afferrandolo, dal buco uscì un'altro braccio che afferrò le catene spezzandole. Il buco nero divenne ancora più grande facendo comparire un enorme cranio umano. Dietro la schiena di Cristal un enorme scheletro la circondava con le braccia quasi a volerla imprigionare nella propria gabbia toracica mentre il resto del corpo non uscì dal buco nero. Le mani di lei scesero lungo i proprio fianchi, i suoi occhi color rosso non erano più quelli umani. Mi feci forza e corsi verso di lei, ma il demone mi colpì allontanandomi bruscamente. Iniziai a gridare il suo nome e lei sussultó, gli occhi ritornarono ad essere del loro verde naturale. Lei sollevò le mani portandole al petto, il sigillo comparse sul suo petto, chiuse gli occhi ed una lacrima gli rigó il viso.
«Va via Xenor, ti prego.» Bisbiglio lei con voce tremante.
Il demone si chinó verso di lei con il capo, il sigillo circondó il corpo di lui che lo riportò all'interno del buco nero che si richiuse. Sefar cercò di scappare ma degli scheletri comparvero dal pavimento afferrandolo e bloccandolo. Cristal si avvicinò, uno scheletro alzò la mano di lui e lei la posò sulla sua fronte. Lui iniziò a muoversi, ad agitarsi i suoi occhi si riempirono di lacrime di sangue. Uno stormo di corvi si formo sopra il suo capo iniziando a gracchiare ed a volare in cerchio. Lei camminó verso il signor gatto mentre il fumo verde le circondava le mani, si chinó a terra. Il signor gatto ritornò alla forma di gatto, lei alzò una mano su di lui coprendolo. Ii fumo lo avvolse alzandolo in aria per poi entrarenel suo corpo dalla bocca semi aperta. La ferita scomparve e lui aprì gli occhi di scatto, brillavano di un rosso vivo, furioso si alzò ritornando alla sua forma demoniaca. Cristal andò verso Amanda che sedeva a terra, si sedette vicino a lei e le coprì gli occhi con una mano mentre alzò l'altra verso i corvi che volavano sopra il corpo di Sefar bloccato a terra con il labbro inferiore tremante. I corvi si scagliarono contro di lui iniziando a beccargli gli occhi e a strappargli la pelle dal corpo. Il signor gatto con i denti di fuori mentre ringhiava assallí il corpo di lui portandolo oltre un varco che comparve. Cristal si alzò porgendo la mano ad un corvo che si posò sulla sua mano.
«Servitori eh Sefar, vai divulga ai demoni che gli ho mandato un nuovo giocattolo con cui divertirsi.»
Il corvo scomparve e lei mi guardò, poi sorride ad Amanda.
«Scusatemi se vi ho spaventati...»
Amanda l'abbracció mettendole le braccia intorno al collo e stringendola forte.
«Meno male stai bene! Ho avuto così paura ma no di te, avevo paura che ti facesse del male!»
Cristal alzò le mani tremanti posandole sulla schiena di lei ed iniziò a piangere prima di svenire per lo sforzo ed il pianto. Eravamo tutti sani e salvi anche questa volta Cristal ci aveva protetto.

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