CAPITOLO 23 ※ Cristallo nero. ※

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Passarono due settimane, il castello tornò ad esser in pace. Per qualche motivo gli Dei mandati dalla torre smisero di attaccarci. Il passato sembrava esser proprio un passato. Il dolore era stato cancellato dai cuori di molti, eravamo in pace. Amanda era tornata alle sue lezioni di buona maniera, Josuè era ritornato a darmi pile di lavoro burocratico, Ania continuava a torturare il povero Ron, Aron si impegnò al massimo per trovare nuove cure e Cristal. Lei era felice... Passava le sue giornate nel vagare nel castello indossando gli abiti formali seguendo molto spesso le lezioni di Amanda anche se le riteneva noiose ed inutili per lei. Passava molto tempo in mia compagnia nello studio, entrava guardava in giro e poi prendendo un libro si sedeva sul divanetto tirando su le gambe e leggendo. Gli spiegai che star con me era molto noioso finché non avrei finito il mio lavoro da re, ma a lei non importava rimaneva comunque sul divanetto a leggere, a guardare fuori la finestra o semplicemente seduta. L'aria era diventata ormai fredda, fuori dalla finestra si potevano intravedere gli alberi spogli mossi da un vento gelido, quasi tutti i pomeriggi la pioggia cadeva incessante per molte e molte ore. Io e Cristal ci trovavamo nel mio studio, io impegnato a calcolare il cibo per l'inverno e lei seduta sulla poltrona a leggere un libro.
«Chi ti ha insegnato a leggere Cristal?»
«I demoni, loro sono stati i miei maestri. Tenevano che imparassi ad essere come gli esseri umani.»
«Un atto amorevole.»
«I demoni non sono cattivi ne malvagi, proteggono solo ciò che è loro. Vivono di semplicità, si nutrono di contratti ma no per loro scelta. Molti non concepiscono di far del male ed il loro istinto naturale che li spinge ad uccidere.»
«Almeno non sono complessi come gli umani.»
«Oh, gli umani sono molto complessi di sicuro Gabry.» Ridette alzando gli occhi dal libro, guardandomi, gli sorrisi e stiracchiandomi sulla sedia ritornai a pensare al mio lavoro. Poi venni spaventato da un suo urlo, mi girai di scatto e la vidi stupita mentre guardava fuori dalla finestra, non feci in tempo a girarmi che mi ritrovai i suoi capelli passarmi d'avanti agli occhi. Cristal si quasi incollò al vetro della finestra, poi si girò e felice come una pasqua di chiese cosa fosse indicando fuori dalla finestra. La guardai sembrava proprio una bambina, ridetti e posai il gomito sul braccio della sedia.
«Non hai mai visto la neve?»
«E così allora che si chiama, neve?»
«Si, succede quando il vapore acqueo sale nelle nuvole, il vapore si trasforma in acqua ed a causa della bassa temperatura l'acqua diventa fredda formando la neve. Non l'hai mai vista?»
«No, sull'isola c'è solo pioggia e nebbia.»
Mi alzai dalla sedia e mi avvicinai posando la mia giacca sulla sue spalle, aprii il finestrone e uscii fuori. Lei esitò per un secondo poi uscì alzando il viso in cielo e della neve cadde sul suo viso.
«Fredda! La neve è molto fredda.»
«Si può mangiare sai? Si mischia con degli sciroppi, farò mettere una ciotola fuori per raccoglierne un po'.»
Ad un tratto si fece seria guardando verso l'orizzonte, mi girai e vidi una truppa di soldati del regno vicino. Truppe di Lucian III che si avvicinavano al mio castello.
«Che diavolo ci fanno qui?»
«Nascosto, egli non resta tale. Il disturbo del silenzio assordante, negli occhi resta dormiente, sveglia coglie dall'alto del principio. »
«Cosa? Cristal... va tutto bene?»
Mi avvicinai a lei mentre guardava le truppe avanzare, le toccai le braccia e lei sussultò.
«Eh?»
«Cosa stavi dicendo?»
«Io non ho detto nulla.»
La guardai stupito eppure il suo viso e il suo sguardo mi dicevano che non capiva cosa io stessi dicendo eppure io l'avevo sentita pronunciare delle strane frasi. Le truppe arrivarono al castello e scesi ad accoglierli per chiedere come mai erano così lontani da casa. Quando li vidi rimasi paralizzato, i soldati erano gravemente feriti. Un cavallo nero avanzò portando in groppa Lucian gravemente ferito. Lui scese posandosi sul terreno mentre del sangue cadeva sulla bianca neve. Cristal si avvicinò ad un soldato guardando il suo enorme graffio al petto.
«Un demone... Chiama Aron.» Si girò verso di me e diedi subito l'ordine di accogliere i soldati ed il re Lucian nel mio castello. Non appena Aron finì di bendare le ferite di Lucian andai nella sua stanza per chiedere spiegazioni.
«Re Gabriel ti ringrazio per avermi accolto.» Disse.
«Cosa vi è successo?»
«Stavamo ritornando da un ispezione quando uno strano essere ci ha attaccati.»
Nella stanza entrò Cristal infuriata nera, sbattendo la porta con forza.
«Hey coniglietta, come stai?» Lui gli fece l'occhiolino ed io quasi mi preoccupai per la sua fine. Cristal camminò decisa verso Lucian... e gli tirò un pugno dritto in faccia.
«Uhhh, ahi questo ha fatto veramente male.» Esclamai.
«Ma che diavolo fai bambolina. Non vedi che sono ferito? Avanti usa le tue manine magiche per prenderti cura del mio corpo.»
Lei lo afferrò dal colletto della camicia e lo alzò urlandogli contro.
«Tu razza d'idiota?!»
«Idiota?»
«Sei uno stupido idiota?! Il demone che vi ha attaccato non si fermerà fino a quando non avrà saziato la sua sete?!»
«Che sarà mai uno o due vittime.»
«Uno o due? Ma sei scemo sul serio o cosa?! Il demone che hai liberato, razza di deficiente, non si fermerà per almeno cento anni portando morte ovunque.»
«Cento anni?!» Urlò lui spalancando gli occhi e la bocca.
Lei lo lasciò andare ed indietreggiò con velocità quando lui gli mostrò una pietra. Lei cadde a terra con il fondoschiena sul pavimento.
«Tieni lontano quella pietra da me?!»
«Hai paura di questa pietruzza coniglietta.»
Lui l'avvicinò ancora di più e il viso di Cristal si tinse di terrore quasi alle lacrime, si portò le mani alla testa e chiuse gli occhi.
«NO!»
Prima che mi mossi, Ania comparve bloccando Lucian al letto con le sue spine. Ania afferrò la pietra e la guardò attentamente.
«Quella maledetta?! Ancora lei?!» Strinse forte la pietra nella mano e la lanciò contro il muro mandandola in frantumi. Mi avvicinai a Cristal chinandomi per toccarla, stava tremando... Che quella donna di cui si riferiva Ania era non altro che la donna nera che aveva trasformato Cristal in una bambina senza sentimenti e senza alcuna anima? Cercai di toccarla ma lei si mise dritta ed uscì sul balcone sferrando un pugno contro la ringhiera facendo sanguinare la sua mano. Nell'aria si senti un urlo e lei digrignò i denti dalla rabbia poi si rivolse ad Ania che liberò Lucian.
«Andiamo dobbiamo fermarlo prima che la follia lo divori del tutto.»
«Riuscirai ad affrontare la tua paura? Quel demone...»
«Lui sta soffrendo, sta lottando per controllarsi ma lei non vuole lasciarlo andare. Quell'idiota lo ha liberato ed ora lui prova dolore.»
Cristal si incamminò verso l'uscita ed io mi posizionai d'avanti alla porta incrociando le mani.
«Dove pensi di andare?»
«Da quel demone.»
«Non credere che ti lascerò andare da sola? Non se ne parla, verrò con te e anche quel deficiente lì.»
«Chè? Ma io sono ferito, rimarrò qui al caldo con le amorevole cure di Amanda. Mentre mi cambierà le bende nel letto con le sue manine io e lei soli soletti.»
Josuè sfoderò la spada puntandogliela al collo e guardandolo come se da lui fuoriuscisse un'aura indemoniata..
«Vuoi morire bastardo?» Gli chiese.
Lucian sorrise amaramente e si alzò di fretta dal letto camminando verso di noi ed uscendo mentre si metteva il cappotto.
«Che aspettate? Muovetevi voi due.» Disse.
Arrivammo alle stalle e Cristal abbracciò il collo di Black mentre lui posava la sua testa alla schiena di lei. Salimmo sul cavallo ed uscimmo dal castello guidati da Lucian per mostrarci il luogo dove il demone li aveva attaccati. La neve sporca era macchiata di rosso, Cristal mi chiese di metterla giù e così la feci scendere. Di corsa andò verso delle ampie macchie di sangue allungando la mano contro. Sentii un forte calore provenire dal mio corpo, una sensazione mi disse che dovevo correre verso di lei, così corsi verso di lei e tirandola verso di me alzai il braccio destro. Trasformandosi prese le sembianze di un enorme artiglio nero che bloccò le zampe del demone caduto in picchiata, lo spinsi via ed afferrando Cristal la portai lontana con un salto. Il demone nero con sembianze di un pipistrello si appese ad un albero portando la testa in giù ed aprendo le sue ali disegnate da diversi cerchi. Lucian si avvicinò a noi sfoderando la spada.
«Abbiamo compagnia...»
Intorno a noi comparirono delle ombre che con il volto deformato avanzavano strisciando a terra utilizzando i solo arti che possedevano, le braccia. Le ombre fecero comparire dal volto i loro occhi bianchi e il loro ampio sorriso pieno di aguzzi denti storti. Alcuni di questi ci attaccarono, Lucian li colpì con la spada ma era inutile la lama li attraversava senza ferirli, così io decisi di usare il mio braccio destro per colpirli e questo funzionò infatti il mio braccio in quella forma era in grado di colpirli come se il loro corpo fosse di carne e no di lune nera. Non capivo come potesse esser possibile, ma di sicuro mi era molto utile. Colpii molti di essi ma ogni volta aumentavano, sentii il canto sacro di Cristal, mi girai guardandola e la vidi circondata dalle fiamme mentre il suo vestito bianco ondeggiava spinto dal vento sotto il mantello. Dal terreno uscì il signor gatto che spinse Lucian circondandolo da una barriera, Cristal si avvicinò a me mentre il fuoco si alzava circondandogli le mani. Una volta al mio fianco mi guardò e con un cenno della testa capii all'istante, mi buttai contro gli esseri colpendoli uno dopo l'altro mentre il fuoco di Cristal guidato da lei mi copriva le spalle volteggiando intorno al mio corpo aiutandomi nel far stare i nemici ad una dovuta distanza di sicurezza. Gli esseri si unirono tutti in un solo punto aprendo la loro bocca, Cristal corse verso di me e posò le sue mani sulle mie orecchie. Le energie mi sembravano lasciare il mio corpo, il mio braccio destro divenne normale e mi accasciai a terra. Gli esseri chiusero le loro enormi bocche e Cristal mi lasciò mettendosi di fronte a me.
«Cristal?»
«Ora basta giocare, mi avete stancato...»
Gli esseri guardarono Cristal e si lanciarono all'attacco, lei li guardò dritti negli occhi ma appena si avvicinavano a noi le fiamme verdi li colpivano bruciandoli e costringendoli così ad allontanarsi da noi. Loro in risposta a quella difesa aprirono nuovamente la bocca ma questa volta prima che il loro suono potesse fuoriuscirne Cristal urlò forte:
«BASTA!»
Gli esseri vedendo gli occhi di Cristal divenuti rossi si bloccarono, uno di essi si lanciò all'attacco ma venne preso da delle catene uscite dal terreno avvolgendogli il corpo ed iniziando a stringere così forte che lo spezzò disperdendo la luce nera nell'aria. Gli altri vedendo ciò si spaventarono e correndo via si ammassarono spaventanti scomparendo nel terreno. Cristal si girò di scatto verso il demone appeso che si era staccato iniziando a volare in cielo.
« Nascosto, egli non resta tale. Il disturbo del silenzio assordante, negli occhi resta dormiente, sveglia coglie dall'alto del principio. »
Quelle parole, quelle frasi le aveva già pronunciate una volta. Il demone fu come colpito da quelle parole stesse come se lo avessero trafitto con una spada. Il demone volò in alto sempre di più, unì le sue zampe e creò una sfera di sangue che ci lanciò contro. Presi Cristal e mi mossi veloce, la sfera non appena colpì il suolo esplose creando un enorme polverone. Tenendola per mano iniziai a correre mentre il demone lanciava le sue sfere contro. Mi nascosi dietro un albero portandola al mio petto e stringendola forte. Avevo l'impressione che se quelle sfere l'avessero colpita, per lei non ci sarebbe stato scampo. Avevo l'impressione che se quel sangue la toccasse allora Cristal si sarebbe persa nella sua mente. Lei mi guardava stupita ma allo stesso tempo confusa, il demone ci trovò ed usando la sua ala diventata d'acciaio tranciò di colpo l'albero. Mi spostai veloce, ma non ebbi il tempo di allontanarmi abbastanza per evitare l'attacco dell'altra ala. Alzai il mio braccio destro che si trasformò in artiglio nuovamente riuscendo a fermare il colpo. Il colpo fu così forte che venni spinto creando dei solchi sul terreno, lui aveva una forza straordinaria. Lo spinsi via con il braccio cercando di colpirlo ma egli volò in alto, con movimento quasi fulmineo riuscii ad afferrarlo da una zampa e lo lanciai contro degli alberi. Il demone si fiondò veloce colpendo diversi alberi ma comunque si alzò dal terreno spiccando il volo. Dalle sue zampe si creò un'altra sfera che si divise in moltissime piccole sfere fluttuanti che mi lanciò contro. Corsi veloce usando il mio braccio destro per coprirmi come meglio potevo, saltai ed afferrando un ramo mi diedi la spinta con il braccio destro che mi fece raggiungere il demone ad un'altezza spaventosa. Lo colpii con il braccio scaraventandolo per terra, scesi in picchiata e lo colpii nuovamente in viso. Lo afferrai per il collo e lo alzai, lui mi colpì in petto con le zampe scaraventandomi contro un albero e riuscendo a farmi colpire la nuca contro il tronco causandomi un giramento di testa violento. Mi fermai cinque secondi affinché potessi riprendermi velocemente, vidi Cristal correre verso di me. Alzai gli occhi vedendo il demone che lanciò contro di me una sfera, mi alzai veloce e afferrai Cristal posandogli una mano sulla nuca ed una alla vita l'avvolsi con il mio corpo parando il colpo lanciato con la schiena. Sentii un fortissimo dolore avvolgermi, il mio occhio fu accecato dal sangue caduta dalla nuca. Mi sentivo ormai senza alcuna speranza, ero al limite delle mie forze. Una goccia del mio sangue cadde sulla delicata guancia di Cristal che levai usando un pollice mentre senza fiato mi lasciai cadere voltandomi e posando la mia schiena sulla fredda neve che diede sollievo alla ferita ma al tempo stesso un immenso dolore. Cristal allarmata in volto si chinò sul mio viso e con la paura negli occhi mi afferrò il capo alzandolo. Il demone scese posandosi sul suolo mentre avanzava verso di noi, cercai di sollevarmi spingendo con un braccio la spalla di Cristal affinché potessi portarla dietro di me. Ma Cristal mi posò poggiato contro un albero. Il demone era troppo vicino a noi, si trovava quasi attaccato alla schiena di Cristal, lei però alzò una mano e mi toccò il viso... Era così fredda e tramante. Si tolse il mantello che l'avvolgeva e lo usò per fermare il sangue dalla mia schiena mentre rimase solo in bretelle nell'abito bianco. Il demone digrignò i denti sul capo di lei che facendo una smorfia chiuse gli occhi mentre si chinava contro di me.
«Cri-Cristal io posso ancora...» Mormorai.
«No Gabry, lascia fare a me. So cosa fare.»
«Cri...»
Lei mi guardò con i suoi brillanti occhi verdi, mi stavano dicendo che sarebbe andato tutto bene. Sapeva cosa fare e non si sarebbe lasciata impadronire dalla follia o altro. Alzai una mano e posandola dietro la sua nuca l'attirai a me portando le sue labbra sulle mie. Lei si scostò arrossendo ed io sorrisi lievemente.
«Lascio tutto a te piccola furia scatenata.»
Gli feci l'occhiolino e lei mi guardò storto per poi sorridere. Il demone alzò un'ala contro di noi per colpirci, ma il colpo venne fermato dal braccio di Cristal che divenne nero proprio dove l'ala l'aveva colpita. Il braccio di Cristal divenne infuocato e il demone si allontanò di fretta, lei si mise in piedi e il nero scomparve mentre si incamminava verso il demone avvolta dalle fiamme verdi e dal fumo nero. Pronunciò di nuovo quelle due frasi ed il demone urlò attaccandola con le zampe, lei però si protette usando le fiamme in modo da creare uno scudo su di se e lasciando che il demone si bruciasse le zampe lo costrinse a prendere il volo. Il demone però creò una sfera che lanciò lei alzò una mano, riuscendo a fermare la sfera di sangue che venne liquefatta cadendo al suolo. Il demone urlò ancora più forte e creò moltissime sfere che lanciò come una pioggia. Le sfere toccarono il terreno ed esplodendo crearono una nube di polvere che coprì il corpo di Cristal. Quando la polvere scomparve le sfere intorno a lei erano ferme in aria che liquefacendosi caddero creando un cerchio sulla neve. Cristal piegò leggermente le ginocchia e saltò in aria arrivando senza alcuna difficoltà sopra la testa del demone che colpendolo con le mani unite lo lanciò a terra. Lei atterrò delicatamente e allargò le mani facendo uscire dal pavimento tre rocce nere con dei simboli incisi sopra. Le appuntite rocce nere a forma di speroni volteggiarono intorno al suo corpo, Cristal mosse una mano e le tre rocce andarono contro il demone che si era rimesso in piedi sulla neve. Ma il demone schivò il colpo e si incamminò verso Cristal che rimase ferma avvolta dal vento. Gli speroni però ritornarono indietro e colpirono nella schiena il demone impiantandosi nel torace mentre il suo sangue iniziava a colare da esso fino a cadere sulla neve bianca.
« Nascosto, egli non resta tale. Il disturbo del silenzio assordante, negli occhi resta dormiente, sveglia coglie dall'alto del principio. Per anni non hai fatto altro che ripetere queste parole per non perdere la tua ragione. Per anni hai cercato di sfuggire dal suo controllo, ma lei ti ha intrappolato qui e quando ti sei risvegliato la tua mente non ricordava queste frasi. Così la follia ti ha avvolto.»
Cristal si incamminò verso di egli che restava fermo sul suolo con il sangue che colava dal suo petto. Lei alzò una mano verso di egli.
«Non temere, non ti farò del male. Ricorda quello che sei, tu non sei questo è lei che ti porta ad uccidere. La tua casa è solo un vecchio ricordo vero? Vuoi tornare a casa?»
Cristal si avvicinò ancora e lui gli lanciò contro una scheggia di albero che le tagliò la guancia lievemente, ma comunque lei non si fermò.
«Non aver paura...» Gli sussurò.
Lei allargò le braccia e chiudendo gli occhi il suo petto si illuminò da una luce abbagliante, il demone chinò la testa come in un inchino e lei lo abbracciò avvolgendogli le braccia intorno al collo. La luce amplificò il suo bagliore ed avvolse il petto del demone. Dalle sue ali iniziarono ad uscire dei fumi neri cancellando i cerchi. Cristal si staccò da egli ed afferrando il cristallo nero formato dal fumo, lo posò sul proprio petto assorbendolo. Lei si chinò a terra posando le ginocchia sulla neve e muovendo le mani le rocce uscirono dal corpo del demone che se ne andò entrando in un buco nero che Cristal aveva creato sul tronco di un albero. Il signor gatto si avvicinò a lei che lo accarezzò per poi piegarsi e posare la fronte sulla neve mentre si stringeva una mano al petto. Il signor gatto l'aiutò a mettersi vicino a me e Lucian corse al castello per chiamare aiuto. Il signor gatto scomparve dopo che Cristal gli aveva ordinato di portargli una cosa.
«Come ti senti Gabry?»
«Un po' ammaccato, tu?»
«Sto bene.»
Lei afferrò la mia mano e mi sentii subito meglio, persino il dolore alla schiena comparve mentre il fumo circondava il mio corpo. Mi stava guarendo... mi risentii come se avessi preso una pozione magica o persino pensare che tutto quello che era capitato in realtà non fosse mai accaduto.
«Sei riuscito ad usare in parte i poteri dell'angelo marchiato.»
«Non so di preciso come ci sia riuscito, desideravo poter fare qualcosa e il mio corpo ha reagito a tale desiderio.»
«Imparerai.»
«Dov'è andato quel demone?»
«Lui è tornato a casa, dove è giusto che sia. Quella donna lo controllava per i suoi scopi.»
«"Qualla donna?"»
«La donna nera che mi portò via da Zira e mi costrinse a diventare una sua pedina. Lei utilizza i demoni per uccidere gli umani.»
«Perché proprio gli umani.»
«Non solo gli umani, lei vuole distruggere tutto e tutti. Lei vuole creare un nuovo mondo in cui tutti siano sotto i suoi ordini. Per far ciò utilizza la follia dei demoni.»
«Perché proprio la follia? Non capisco...»
«La follia distrugge la mente e la ragione. Io stessa sono un contenitore della stessa follia dei demoni.»
«Un contenitore?»
«Il cristallo nero di prima era la follia di quel demone. Dentro di me molte di quei cristalli sono racchiusi, solo io posso contenerli grazie al potere di Xenor per questo sono la sola ed unica di cui i demoni si possano fidare. Io sono la loro ancora di salvezza. »
«La loro luce...»
Lei ridette. «Una cosa del genere...»
Lei posò il capo sulla mia spalla e si addormentò. La loro luce... i demoni avevano solo lei e loro di conseguenza l'avevano sempre sostenuta, non l'avevano mai abbandonata o lasciata sola. In fondo i demoni non erano poi così malvagi come le persone sostenevano, potevano essere cupi e paurosi ma in fondo non potevano esser così malvagi. Loro non guardavano gli altri dall'alto in basso, non pretendevano qualcosa, volevano solo la pace ed un posto dove poter tornare e chiamare casa. Casa... era quello che Cristal non aveva fino ad incontrare me, eppure per lei non importava dove fosse o con chi fosse. Aveva abbracciato quel demone come avrebbe abbracciato un umano, voleva tranquillizzare il demone, voleva infondere in lui il calore e la tranquillità. Che fosse un lato del suo dono? Io stesso mi sentivo tranquillo ed in pace quando lei era con me, influenzato forse dal sangue dell'angelo marchiato? No, non era a causa del sangue. Ma quella volta il sangue dell'angelo marchiato mi aveva aiutato, mi aveva dato la forza per proteggere Cristal. Cos'era un angelo marchiato? Non lo sapevo, dovevo scoprilo e per avere questa conoscenza avrei dovuto chiedere alle uniche due persone che mi avevano chiamato in quel modo. Cristal ed Ania. Loro due avevano la conoscenza che andava oltre il sapere umano, loro due potevano dirmi cosa fosse il sangue dell'angelo marchiato e quindi sapere anche cosa io ero in realtà. C'era un segreto dentro di me, mi portavo qualcosa dentro che non avevo mai sentito prima di quel momento. Io dovevo conoscere quel lato di me, saper usare il potere, imparare ad usarlo così da poter fare qualcosa per Cristal. Esser in grado di proteggerla, dovevo assolutamente imparare ad usare i poteri del sangue dell'angelo marchiato che circolava in me.

Angolo autrice:
Ciao ragazze e ragazzi! Ecco un nuovo capitolo fresco fresco nel vero senso della parola... brrrr che freddo! Ma non ci pensiamo e passiamo ai ringraziamenti di coloro che leggono e sostengono il mio libro. Grazie tante tante <3 Ma soprattutto voglio dedicare i miei ringraziamenti più profondi a due persone che mi sostengono molto. La mia amica che mi sprona a scrivere dandomi la motivazione giusta per continuare ed al mio amico che legge con entusiasmo e proprio a quest'ultimo dedico il capitolo con la comparsa del suo personaggio preferito Lucian III! Corro a scrivere il prossimo capitolo, ho molte grandi sorprese che vi lasceranno senza fiato! Ihihih (^-^)/ Ciao!

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