Mi sveglia di soprassalto.
Mi alzai cautamente, cercando di non svegliare il moro.
L'altra sera non avevo risposto alla sua ffermazione, mi ero semplicemente messa a dormire, provando a dimenticarmene.
Non ci ero riuscita.
Mi misi davanti all'armadio per scegliere i vestiti. Ecco, quello era il classico esempio di "stare davanti all'armadio per ore, ma mettere sempre le stesse cose."
Allungai la mano verso una camicetta, quando due forti braccia mi cinsero i fianchi facendomi girare.
Il moro toccò con la sua fronte la mia e con le braccia mi strinse più forte, per farmi avvicinare a lui.
Mi diede un piccolo bacio all'angolo della bocca.
"Zayn.." sussurrai.
"Mmm.."
"È sbagliato." dissi decisa.
"No, tu sei mia." concluse con sguardo beffardo.
"No" protestai.
"Si, ormai sei mia. Ottengo sempre ciò che voglio, piccola" rise.
Un brivido percorse la mia schiena, quando Zayn pronunciò quelle parole.
"Io..non voglio." dissi cercando di sembrare seria.
"Perché? " chiese.
"Beh..perché tu..non sei mio." dissi abbastanza imbarazzata.
Dopo fu tutto molto veloce.
Con le braccia forti mi tirò su, cingendomi le cosce e io attorcigliai le mie gambe al suo bacino, per non pesargli troppo.
Le sue labbra premettero sulle mie, poi la sua lingua iniziò a esplorare la mia cavità orale.
Ricambiai il bacio.
All'inizio fu solo una cosa molto dolce, poi divenne più rude, più voluto.
Mi staccai da lui per riprendere fiato e Zayn iniziò a lasciare dolci baci sul mio collo.
Poi si concentrò in un punto, succhiandolo. Quando alzò la testa dall'incavo del mio collo, sorrise soddisfatto. Toccai il succhiotto e feci una smorfia di dolore.
"Mm..è solo per far sapere agli altri che sei mia" mi disse sorridendo.
Mi aveva marchiato.
Sorrisi involontariamente.
Ad un tratto mi rimise per terra e uscì dalla stanza salutandomi con un "ci vediamo a scuola, bellezza".
*
Camminavo velocemente nei corridoi della scuola, cercando di raggiungere la mia classe, anche se sapevo che ormai ero in ritardo.
Non c'era nessuno nel corridoio, erano tutti a lezione, dove sarei dovuta essere anche io.
Ad un tratto vidi due ragazzi baciarsi vicino agli armadietti.
Misi a fuoco le due figure. Quando realizzai che il ragazzo era Zayn, il mio cuore perse un battito.
Non riuscivo a fare nulla.
Ad un tratto un suono acuto mi distrasse.
La campanella era suonata e i corridoi iniziavano a riempirsi di studenti.
Zayn si girò, quasi involontariamente, e fece un passo verso di me quando mi vide.
Non sapevo che fare.
Corsi via.
Mi facevo spazio tra tutti quegli adolescenti, spintonandoli.
Corsi fuori dall'edificio e senza curarmi delle grida del portiere che mi diceva di tornare indietro, oltrepassai il cancello della scuola.
Corsi via.
Ero una cogliona.
Cogliona.
Perché mi ero fidata, cazzo?
Le gambe iniziarono a farmi male, cosi rallentai un po'.
"Valee aspetta!" qualcuno mi urlò.
Non volevo fermarmi ma le gambe mi facevano malissimo.
Rallentai fino a camminare.
Una figura mi si parò davanti. Mi resi conto che mi ero messa a piangere solo quando quel ragazzo davanti a me, mi asciugò le lacrime.
Era Jake.
"Ehi" mi disse.
"Ehi.." risposi.
Mi abbracciò. Non so perché, non so se sapeva di Zayn, ma quell'abbraccio mi serviva.
Lo abbracciai anche io, stringendolo a me.
"Va tutto bene, sono qui" mi sussurrò all'orecchio.
Strinsi ancora piu forte la sua felpa.
Stavo ancora abbracciando Jake quando la mia attenzione si posò su qualcosa dall'altra parte della strada.
Zayn.
Il suoi occhi erano neri, gli tremavano le mani. Il suo petto si alzava e abbassava molto velocemente, segno che aveva corso.
Mi aveva rincorso.
Era venuto da me.
Non mi importava. Giusto?