Ero lì.
Seduta sul pavimento della mia stanza.
Avevo come la sensazione che mi fosse caduto il mondo addosso, che fossi sbagaliata e che le persone sarebbe sicuramente vissute meglio senza di me.
Ero depressa.
Ma chi voglio prendere in giro?
Ero incazzata. Furiosa.
Una settimana era passata dalla festa e non ero mai uscita dalla mia camera.
Avevo saltato scuola, non avevo risposto alle chiamate di Camilla e nemmeno ai suoi messaggi.
Molte volte mi ero alzata, dirigendomi alla porta di casa, per uscire andare a cercare Zayn e urlargli contro, picchiarlo, fargli provare il mio stesso dolore.
Ma qualcosa mi bloccava.
Lui, mi bloccava.
Ogni volta che la mente si ricordava del suo volto, della sua risata, dei suoi baci, le gambe si faceva immediatamente molli e non riuscivano a sostenermi, la testa iniziava a pulsare e le lacrime ricominciavano a sgorgare.
Ero arrabbiata, con lui, con quella troietta alla festa che se lo stava limonando, ma più di tutti ero arrabbiata con me stessa.
Odiavo il fatto di essermi fidata, odiavo il fatto di non riuscire a dimenticarlo, odiavo il fatto di non riuscire ad odiarlo, odiavo il fatto di amarlo.
Lo amavo.
Qua, seduta sul pavimento freddo, con gli occhi gonfi e lo sguardo assente; volevo solo una cosa: lui.
Volevo che entrasse da quella porta e che mi baciasse.
Ma tutto questo era sbagliato.
Dovevo odiarlo per come mi faceva sentire, dovevo odiarlo perché mi aveva ridotto a questo stato.
Era lunedì mattina. Le 6.30 per precisione.
Mi feci forza, mi alzai e andai a farmi una doccia.
Dovevo affrontarlo, dimenticarlo e andare avanti.
*
Camminai silenziosamente tra i vari corridoi della scuola, molti occhi curiosi si posavano velocemente su di me, accompagnati da qualche bisbiglio.
Lo so che stavano pensando: "Zayn si è divertito con lei, e poi l'ha scaricata".
Avevo speso un po' di tempo nel preparmi, per sembrare 'presentabile'. Avevo usato quasi mezza boccetta di fondotinta per coprirmi le occhiaie pesanti.
"Vale!" urlò qualcuno.
Perché? Perché non potevo vivere nella mia depressione, in pace?
Mi girai e vidi Jake corrermi incontro.
"Ciao!" disse entusiasto.
"Ehi.." risposi in un sussurro.
"Come va?" chiese.
"Bene tu?" risposi senza nemmeno pensare. Che senso aveva spiegare come stavo?
"Bene. Ascolta..ehm..io so cosa è successo con Zayn..cioè che avete rotto e..mi c.."
"Jake. Non m'importa. Qualsiasi cosa sia, non m'importa! Ora scusami, devo entrare in classe. "
Corsi letteralmente via da lui e inziai ad andare verso la mia aula.
Ero incazzata e questa non era una bella cosa. Quando mi arrabbio me la prendo con tutti indistintamente, incazzandomi anche per le cose più stupide.
Entrai in classe e mi accorsi che ero leggermente in ritardo.
"Oh bene signorina Gren, vedo che si è decisa ad unirsi a noi." disse il professore.
"Già." conclusi io.
La lezione terminò in fretta e mi accorso soltanto alla fine che Zayn era in fondo all'aula, con una bionda appiccicata addosso e che mi fissava.
Fantastico, pensai.
Al suono della campanella corsi via, per paura che Zayn potesse provare a fermarmi, ma rimasi un po' delusa quando non successe.
Vederlo mi faceva male.
Troppo male.
Sentii gli occhi pizzicare e corsi in bagno.
Controllai che non ci fosse nessuno e poi iniziai a piangere.
Sentii un forte colpo alla porta e rimasi sorpresa quando quest'ultima si aprì di scatto.
"Christopher" quasi sussurai.
Lui venne vicino a me e mi abbracciò.
All'inizio ero un po' titubante, ma poi ricambiai l'abbraccio anche io.
"Dobbiamo parlare" mi sussurrò all'orecchio.
"Io.." iniziai a dire, ma i singhiozzi me lo impedivano.
Mi prese per un braccio e mi portò fuori dal bagno.
Tutti gli studenti ci guardavano straniti, visto che io ero in lacrime e visto che c'era un ragazzo che mi trascinava fuori.
"Che cazzo fai?!" sentii urlare da una voce troppo familiare.
Zayn mi vide in lacrime e i suoi occhi si fecerp subito neri, poi guardò Chris.
Si piombò letteralmente su Christopher, picchiandolo.
Appena realizzai quello che stava succedendo mi accorsi che Christopher stava prendendo molto sangue.
"Zayn!! Fermati!" Urlai.
"Zayn, cazzo! È mio fratello!" urlai in preda al panico.