Capitolo14

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Due settimane passate terribilmente.

È bruttissimo quando ci si sente vuoti dentro.

È una sensazione estenuante, perché non provi dolore, non provi nulla nessun sentimento, niente di niente.

Ancora più difficile è combattere contro questo vuoto da sola.

Un vuoto immenso che non ti fa quasi respirare; Lo senti nel petto quando il respiro aumenta pericolosamente; lo senti nelle gambe, quando ti danno l'impressione di non potercela fare e quindi, di crollare; lo sente la tua testa, che sembra voler scoppiare.

E poi si è quasi sull'orlo del masochismo quando solo un nome può farti cadere ancora di più in quel vuoto: Zayn.

Non si era fatto sentire e questo alimentava ancora di più la mia straziante sensazione di non essere abbastanza.

Chi vogliamo prendere in giro? 

Zayn, ok? Lui è tutto. Tutto ciò che una ragazza vorrebbe, quindi perché dovrebbe interessarsi a me?

Nessuno si interessa a me.

Il vuoto torna a farsi sentire ancora di più. 

Non pensarci, non farlo.

Pensa ad altro. Altro. Qualsiasi cosa.

Christopher.

Beh, dopo la scazzottata mi aveva riportata a casa e anche lui era sparito.

Ogni tanto mi mandava qualche messaggio per sapere come stavo, ma avevo sempre risposto in modo molto evasivo.

Mi alzai dal letto, cosa che non facevo da un bel po', e andai a bere un bicchiere d'acqua in cucina.

Quando tornai in camera mia, notai lo schermo del mio telefono illuminato.

Lo presi in mano e c'era due messaggi.

Mamma:

"Dopodomani torno a casa. Fai che sia tutto in ordine."

Cristo. Respira.

A mamma:

"ok".

Lessi il messaggio dopo.

Christopher:

"Ho bisogno di parlarti, vieni al parchetto vicino casa tua? xx"

A Christopher:

"Arrivo."

Di malavoglia mi diressi in bagno, per darmi una sistemata.

Raccolsi velocemente i capelli in una coda alta e mi sciacquai il viso.

Gli occhi erano arrossati e gonfi per il troppo piangere, ma non avevo voglia di truccarmi.

Misi una felpa e uscii di casa.

Dopo cinque minuti di cammino arrivai al piccolo parco dietro casa. 

Vidi Christopher seduto su una panchina. Aveva qualche livido sul viso, ma niente di grave.

Mi sorrise vedendomi arrivare e io feci un piccolo gesto con la mano.

Rimasi in piedi davanti a lui, guardandolo.

"Io..volevo solo dirti che mi dispiace." disse lui rompendo il silenzio.

"Ti dispiace? " chiesi scioccata.

"Lo so, ok? Ho fatto tante cazzate e sicuramente questa rientra in una delle più grandi, ma le persone sbagliano, Vale." disse lui passandosi una mano tra i capelli.

"Senti, ti ringrazio per avermi aiutata con Zayn, ma ora sto bene e te ne puoi anche andare. " dissi io.

"Vale, cazzo. Non voglio andarmene, voglio stare con te e fare il fratello maggiore come è giusto che sia." urlò alzandosi.

"Non potevi pensarci prima?" urlai anche io.

"Lo so, mi dispiace. " disse guardandomi.

"No, non lo sai ok? Non lo sai che vuol dire perdere il padre e avere una madre che non ti considera minimamente. 

Tu non lo sai perché alla prima difficoltà te ne sei andato." urlai.

"Quando nostro padre è morto...io...ero spaventato, non sapevo cosa fare." disse Chris.

"Pensi che io non la fossi? Pensi che dopo essere andato via e dopo avermi lasciato da sola con nostra madre, la cosa sia migliorata?" urlai furiosa.

"Io.." disse risedendosi sulla panchina.

"Tu non c'eri Chris. Io non avevo nessuno. Papà morto, mamma sempre al lavoro, tu che mi mancavi un casino...io...non lo so come cazzo abbia fatto." conclusi sentendo gli occhi pizzicare.

"Ce la fai fatta perché sei forte. Sei abbastanza forte per poter perdonarmi e per poter ricominciare da capo." mi disse.

"Sono stanca di essere forte." dissi io mentre una lacrima mi rigava il volto.

Christopher si alzò subito e mi venne ad abbracciare.

Ricambiai subito l'abbraccio sentendomi un po' meno vuota.

"Sarò forte io per te." mi disse Chris.

"Mi perdoni? Mi lasci provar a recuperare il tempo che ho perso con te?" continuò.

"Si." gli dissi decisa.

Strinse ancora di più la presa su di me.

"Ti voglio bene, sorellina."

Sorrisi involontariamente a quella frase.

"Anche io, scemo."

"Forza, andiamo." disse Chirs tirandomi per un braccio.

Mi fece salire sulla sua auto e io mi allacciai la cintura.

"Dove andiamo? " chiesi cuoriosa.

"Da Zayn." concluse lui serio.

"CHE COSA?" urlai io.

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