Capitolo 12

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Merda.

Imprecai a bassa voce.

La scorsa settimana era passata fulminea; per mia gioia Christopher non si era più fatto vivo, evitando a me e a Zayn una discussione.

Mi alzai svogliatamente dal divano, raggiungendo la cucina.

Versai un bicchiere d'acqua e lo portai velocemente alle labbra.

Una vibrazione mi distolse dai miei pensieri. Raggiunsi il telefono e lessi velocemente il contenuto del messaggio che mi era appena arrivato.

Numero sconosciuto:

"Stasera festa da Parker. 22.00"

Una festa era proprio ciò di cui avevo bisogno per rilassarmi un po'.

D'altronde era sabato sera, si deve uscire per forza, no?

Il cellulare si illuminò nuovamente.

Camilla:

"Festa da Parker, ci stai?"

Risposi velocemente.

A Camilla:

"Ti stavo per chiamare!"

Camilla:

"Vengo da te alle 22.00. Ciao amò:*"

Non risposi, mi infilai subito nella doccia e iniziai a lavarmi.

*

"Viene Zayn alla festa?" mi chiese Camilla all'improvviso.

Stavamo andando alla festa a piedi, visto che era poco distante da casa mia.

Indossavo un abitino rosso, tacchi alti e un leggero accenno di trucco; tutte cose che non erano normalmente da me.

"No, mi ha mandato un messaggio prima. Ha detto che stava con i suoi amici stasera." risposi.

"Mmm" mugulò Camilla.

"Cosa?" chiesi torva.

"No, niente" rispose Camilla.

"Dai, se devi dirmi qualcosa fallo!" le dissi.

"Beh ecco..Zayn non mi piace."

"Meglio. Almeno non mi fregherai il ragazzo" dissi sorridendo.

"Sono seria Val. Ti farà soffrire."

"Non dire cavolate."

"Li conosco quei tipi. So come sono fatti quelli come lui, appena gliela dai..spariscono" quasi urlò Camilla.

"Ci stiamo provando.." sussurai.

"Vale, io ti voglio bene..sei una sorella per me ed è proprio per questo che non voglio vedere mentre ti rovini."

"Siamo arrivate. Possiamo pensare a divertirci per favore?"

"Va bene." concluse la bionda.

Entrammo insieme nel piccolo locale.

Un ammasso di adolescenti che rideva,  ballava e beveva ostruiva il passaggio.

Io e Camilla andammo subito a ordinare qualcosa al bar.

E fu proprio lì, che lo vidi.

Era bellissimo, con quei capelli tirati su e un accenno di barba sul viso.

Stava sorridendo.

Si, stava sorridendo a qualcuno.

Ad un ragazza.

Piano piano, Zayn si avvicinò a lei e si fiondò sulle sue labbra, baciandola e toccandola in ogni singola parte del suo corpo.

Cazzo, portatemi via.

Mi sentii morire.

Lui. Io. Noi?

Corsi via, non curante delle urla di Camilla, dei tacchi alti che mi facevano malissimo, delle persone che mi spingevano.

Corsi fuori, un'ondata di aria fredda mi colpì il viso.

Mi tolsi le scarpe e riiniziai a correre.

Volevo andarmene. Tornare a casa.

Mi aveva preso in giro tutto il tempo.

I baci.

Le carezze.

Gli abbracci.

Le parole dolci.

Era tutta una presa in giro.

Aprii la porta di casa, corsi di sopra.

Ringraziai mentalmente la totale assenza materna nella mia vita, l'unica cosa che non volevo in quel momento era dover sostenere le domande di mia madre.

Corsi in camera mia.

Lui era ovunque.

Tutte le foto sulle pareti.

Come potevo essere così stupida?

Le strappai alcune poi caddi a terra piangendo.

Piano piano mi addormentai.

È finita.

Zayn Malik sei morto.

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