22. Fiducia (pt.1)

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È molto corto, perciò eccolo subito qui! Buona Vigilia, e se non ci incontriamo prima, buon Natale! (e auguri al nostro venticinquenne Lou)
Baci,
Charly

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«Eccì

Louis starnutì per l'ennesima volta, quella mattina, mentre accompagnava i tre ragazzi a cercare un nuovo posto dove posizionare le trappole.

«Perché evitiamo sempre di rimanere nello stesso posto? Scavare trappole è faticoso! Perché non usiamo sempre le stesse?» chiese, annoiato.

«Perché non vogliamo attirare l'attenzione di certi animali. Se scoprissero dove facciamo le trappole, inizierebbero ad andar là ogni giorno per mangiare le prede.»

Harry era ancora arrabbiato e gli parlava con un certo distacco, ma per lo meno gli rivolgeva la parola. Era sabato, e Louis non aveva fatto menzione di ciò che era successo venerdì e non gli aveva neanche detto di aver scaricato Kevin. Si sentiva ancora uno stupido per avergli chiesto di uscire di nuovo insieme, ben sapendo ciò di cui era capace.

«Mio Dio, quanto fa caldo!» esclamò Joe, sventolandosi con le mani. Aveva il tic di aggiustarsi gli occhiali ogni tre secondi, soprattutto quando era nervoso.

«Oggi ci vuole proprio un bagno nel Lago Freddo!» esclamò Nadia saltellando allegramente. Il sole le aveva reso le lentiggini ancora più evidenti.

Un rumore.

Tutti s'immobilizzarono, sull'attenti. Dopo quelle che parvero ore, qualcosa spuntò da dietro un albero... e Louis rimase a bocca aperta. Nadia si portò le mani alla bocca trattenendo un gridolino d'emozione e Joe fece un suono soffocato. L'unico che sospirò di sollievo fu Harry.

Davanti a loro c'era un bellissimo cavallo bianco perla, con una criniera lunghissima e dolci occhi neri. Il cavallo batté uno zoccolo a terra, sbuffando appena, ma rimase in mezzo alla radura, fissando Harry.

Louis guardò il lungo corno a spirale che spuntava dalla fronte dell'animale e si sentì mancare.

«È un... un...» disse Nadia con voce rotta, incapace di trovare le parole.

«Un unicorno, sì.» commentò Harry con voce piatta. Tuttavia, l'emozione nei suoi occhi era palpabile.

«Oh mio Dio!» Nadia era sconvolta tanto quanto Louis. Joe continuava a pulirsi gli occhiali sulla maglietta e infilarli di nuovo, strabuzzando gli occhi.

«Tu... lo avevi già incontrato?» chiese Louis, rivolto ad Harry.

Il ragazzo scrollò le spalle. «Qualche volta.»

Il cavallo era così immobile che pareva finto. Fissava intensamente Harry, come se volesse dirgli qualcosa. Il ragazzo sospirò e si avvicinò a lui.

«No, non farlo scappare!» piagnucolò Nadia.

Ma Harry continuò a camminare tranquillamente verso il cavallo. Quando gli arrivò davanti, gli passò una mano sul muso, accarezzandolo. «Era da un po' che non passavi, eh?»

L'unicorno abbassò appena il muso, per farsi accarezzare meglio. Lo sguardo sul volto di Harry era di una dolcezza impressionante.

Louis fece un passo avanti, meravigliato. «Posso... posso toccarlo?»

Harry fece spallucce. «Se ti riterrà pronto, si farà toccare.»

Era una fase strana, ma Louis non ci badò. Quel cavallo era la creatura più stupenda che avesse mai visto. I suoi occhi brillavano come gemme mentre lo scrutavano, forse in cerca di qualcosa. Il ragazzo trattenne il fiato mentre si avvicinava al cavallo, per paura di spaventarlo. L'animale rimase immobile mentre la distanza tra loro si accorciava a ogni passo di Louis. Era quasi arrivato a toccarlo quando qualcosa esplose accanto a loro. Schegge di legno ferirono i quattro ragazzi, che cercarono di ripararsi come potevano.





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Harry ha detto che l'unicorno non si sarebbe fatto toccare da Louis se non lo avesse ritenuto pronto... per cosa, secondo voi? 🤔

Tutti i diritti sono di
IreneToccaceli

L'Altra Metà del Mondo / L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora