22. Fiducia (pt.2)

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So che lo leggeranno in pochi, ma lo devo scrivere per rispetto a IreneToccaceli :

Allora, quando ho riscritto il capitolo 22, c'è stato probabilmente un problema con Wattpad e non mi ha fatto vedere che in realtà non era così piccolo come sembrava, ma che ci fosse anche una seconda parte, ovvero questa. Quindi, il capitolo 22 in realtà non ha la Parte 1 o la Parte 2, sono solo io che mi sono sbagliata e il server non mi ha fatto vedere il resto del capitolo.

Non essendo sicura che qualcuno avrebbe letto l'annuncio di un'avviso, non l'ho voluto mettere insieme all'altro capitolo per renderlo completo, perché alcune volte delle persone non si soffermano sugli Spazio Autrice/Traduttrice o altro, così facendo però, mettendo una seconda parte, sono sicura che tutti riusciate a vederlo e a leggerlo.

Scusate per questo inconveniente e sincere scuse a IreneToccaceli per il disguido.

Buona lettura,
Charly




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Louis si girò per vedere cosa fosse.

Una volpe, di dimensioni normali, si avvicinava a loro furtivamente. Era bella quando letale, mentre spalancava la bocca e un cerchio di fuoco le si formava sulla lingua, partendo poi come una pallina da tennis e andando a schintarsi contro gli alberi attorno a loro. Le piante presero immediatamente fuoco.

«Stai giù!» gli urlò Harry, spingendolo verso il terreno.

Una palla di fuoco gli saettò al di sopra della testa. Harry provò a lanciare uno dei suoi coltelli contro l'animale, ma la volpe era dannatamente veloce e riuscì a schivarlo senza difficoltà con un lungo balzo.

«Intrappoliamola!» urlò Joe, facendo segno a Louis di aggirarla verso destra.

L'unicorno s'imbizzarì, nitrendo e sollevando le zampe anteriori.

La volpe tentò di colpirlo con una sferia infuocata, ma il cavallo semplicemente... svanì. Un attimo prima era lì, e un attimo dopo era diventato fumo, denso e argentato. La palla di fuoco si schiantò sul fiore gigante dietro di lui, mandandolo in fiamme.

Il fuoco si stava propagando velocemente e fumo nero si alzava intnro a loro, rendendo l'aria irrespirabile.

«Dobbiamo andarcene di qui!» urlò Nadia, tossendo.

«Niente da fare.» le gridò Harry in risposta. «Ci seguirebbe!»

Ormai tutti e quattro i ragazzi si erano disposti a formare un cerchio attorno all'animale. L'unicorno si materializzò dietro la volte, che tentò ancora una volta di colpirlo ma fallì quando il cavallo svanì di nuovo. La palla di fuoco colpì Louis ad un braccio.

L'impatto lo scaraventò a terra. Le fiamme si spensero subito, ma Louis iniziò a gridare come mai in vita sua: non aveva mai sentito un dolore così forte. La pelle del tricipite era bruciata e il ragazzo poteva scorgere la carne viva mentre il sangue gli colava lungo il braccio.

Tra le lacrime, riuscì a malapena a notare Harry che lanciava un coltello all'animale e cercava di raggiungerlo, ma la volpe fu più veloce e lo costrinse ad andare indietro, sputando altre sfere infuocate. Quando vide Louis a terra, ferito e dolorante, la volpe si girò verso di lui e gli corse incontro. Louis non ebbe il tempo di muoversi e lanciò un grido di dolore quando l'animale gli affondò i denti nella caviglia, strattonandolo.

Ma fu un solo istante.

Dietro la volpe, una densa nuvola di fumo prese forma, trasformandosi nella figura dell'unicorno.

E il cavallo abbassò la testa verso la volpe e la infilzò con il corno, sul corpo. Il piccolo animale spalancò gli occhi e per un attimo strinse più forte la presa sulla caviglia di Louis, in un ultimo spasmo.

Poi, morì.

Harry era già di fianco al cavallo, col fiatone, pronto a sfilare la volpe dal corpo del cavallo bianco.

Un verso che somigliava al grido di una balena si diffuse nell'aria.

«Mante.» sussurrò Joe, guardando in aria. Enormi figure volanti oscurarono per un attimo il cielo e una pioggia fredda iniziò a cadere giù, forte e impetuosa. Louis alzò appena lo sguardo, sospirando quando l'acqua fredda gli toccò le bruciatura sul braccio. Gigantesche mante con il corpo sfumato di viola e blu volavano sopra di loro, come se stessero nuotando nell'aria. Dalle loro bocche cadeva un fiume d'acqua, dritto sul fuoco che divorava gli alberi attorno a loro.

Harry si avvicinò a Louis, che si stava mordendo forte il labbro fino a sanguinare, per non gridare. Lacrime copiose gli scorrevano lungo le guance.

«Cristo.» sussurrò Harry. «Fammi vedere...»

Nadia e Joe gli furono accanto il secondo successivo. Harry gli prese delicatamente il braccio sinistro, ma gli fece comunque male. Esaminò la ferita sporcandosi le mani di sangue. La sua faccia esprimeva chiaramente le condizioni della bruciatura. Joe gli toccò delicatamente la gamba, cercando di togliere lo scarpone per vedere fino a che punto le zanne della volpe avevano danneggiato il muscolo. Louis si sentiva tremendamente in imbarazzo mentre continuava a piangere in silenzio e Nadia lo abbracciava sussurrandogli parole di conforto. Nessuno si preoccupò della pioggia che scendeva impretuosa, anche se erano già tutti zuppi. Attorno a loro, le fiamme si erano spente quasi del tutto e il fumo si alzava verso il cielo in spirali nere.

Poi successe qualcosa di straordinario: l'unicorno scansò delicatamente i tre ragazzi col muso, allontanandoli da lui. Louis stava per dire qualcosa quando Harry gli lanciava un'cchiata seria.

«Lascialo fare.» gli consigliò.

Louis si leccò la ferita sul labbro, asciugandosi frettolosamente gli occhi, e osservò in silenzio l'animale piegarsi versi di lui, con il corno puntato al suo petto. Il ragazzo spalancò gli occhi terrorizzato e lanciò uno sguardo impaurito a Harry, che però annuì convinto.

Louis non si fidava affatto dell'unicorno. Ma si fidava di Harry e tanto bastava. Chiuse gli occhi.

Quando la punta del corno gli bucò la maglietta e gli trapassò la carne, all'altezza del cuore, Louis gemette, provando un dolore insopportabile, ma non aprì gli occhi. Se ne stette lì, col cuore che batteva e la sensazione di avere un pugnale sul petto, mentre il dolore si propagava in lui in piccole onde.

Poi arrivò il calore. Un calore dolce e confortante, che gli fece spalancare gli occhi. Vide i muscoli del braccio allacciarsi e la pelle richiudersi. Sentì la ferita alla caviglia rimarginarsi e scomparire.

Quando il cavallo sflilò il corno dal suo cuore, Louis si portò una mano al petto, consapevole che non vi avrebbe trovato nulla.

Guardò meravigliato l'unicorno, mentre questo abbassava appena la testa verso di lui, come un unchino, e svaniva nel fumo argentato.

Attorno a lui, i tre ragazzi trattenevano il fiato e Harry sorrideva. Un sorriso vero e genuino.

«Cosa...?» provò a chidere Louis, ma si rese conto che non c'erano parole per spiegare cos'era successo. Gli aveva salvato la vita e lo aveva curato, poi era semplicemente scomparso.

Louis si chiese se l'avrebbe mai rivisto, e se avrebbe mai avuto la possibilità di ringraziarlo.

Nonostante tutto, pensò con un sorriso, non si era fatto accarezzare.

L'Altra Metà del Mondo / L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora