40. Incontro

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Qui oggi vi porto: un nuovo personaggio (di cui gradirete l'entrata in scena), e, signori e signore, UNA SUPER FANTASTICA NOTIZIONAAA!

Purtroppo, però, si sta avvicinando la fine della storia: dopo questo capitolo mancheranno solo cinque capitoli (compreso l'Epilogo)

Godetevela!

Saranno momenti epici questi, non vedo l'ora di pubblicarli tutti! Ma non voglio perché poi finirebbe la storia... piango.

A presto,
Charly

Tutti i diritti vanno a
IreneToccaceli



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Louis e Harry erano impegnati nella loro solita battuta di caccia quando, rincorrendo un cervo nel folto della foresta, furono costretti a deviare verso il corso dei due fiumi. 

Harry precedeva il ragazzo, il pugnale stretto in mano e il volto concentrato. Mentre seguiva le tracce dell'animale e cercava di ascoltare il rumore delle foglie secche rotte dal suo calpestio, Louis emise un suono soffocato dietro di lui. Quando Harry si girò, lo vide con le mani alla bocca e gli occhi spalancati. Il suo sguardo era rivolto verso i fiumi e tutto il corpo era immobile. 

Dopo aver seguito la direzione del suo sguardo, anche Harry s'immobilizzò, spalancando leggermente la bocca. 

Sulle rive del fiume freddo, sdraiato in modo scomposto e con un braccio in posizione innaturale, c'era un ragazzo.

Era senza maglietta e la parte inferiore del corpo era ancora immersa nell'acqua. 

I due ragazzi trattennero il fiato per qualche secondo, dimenticandosi immediatamente della loro preda. 

«Vedi quello che vedo io?» chiese Harry. 

«Magari dovremmo soprannominare questo posto Valle delle Allucinazioni.» sussurrò Louis, ma si mosse per andare verso l'uomo. 

«Fermo! Vado io.»

Louis non sapeva se Harry si fosse fatto più protettivo nei suoi confronti perché sospettava qualcosa o se fosse solo un riflesso inconsapevole, fatto sta che da quasi due mesi aveva cominciato a diventare ossessivamente preoccupato per la sua incolumità. 

Lo lasciò andare, tenendosi a debita distanza dal corpo immobile del ragazzo.

Harry si avvicinò con cautela, il pugnale stretto in pugno e i passi felpati. Si accovacciò sull'uomo e lo scosse leggermente, non ricevendo risposta. 

«È morto?» chiese Louis, preoccupato, ma Harry scosse la testa convinto. 

«Sarebbe scomparso, se fosse morto. Non riesco neanche a capire come faccia a essere ancora qui, se è svenuto.» Scosse ancora la testa, confuso. «Ci sono troppe cose che ancora non capisco di questo posto...»

Louis si avvicinò appena, osservando Harry girare il volto del ragazzo verso di loro. Il corpo era pieno di piccole ferite e bruciature, ma niente di grave. Il ragazzo sembrava avere intorno ai venti o venticinque anni e aveva un fisico scolpito e allenato. Il tatuaggio di un dragone gli correva lungo la parte posteriore del collo e continuava giù lungo tutto il braccio sinistro, fino al polso. Era uno strano disegno stilizzato, completamente nero. Intorno al busto aveva una faretra, senza però l'ombra di frecce o archi. I capelli erano corti, marroni e biondi e il volto era pieno di piccoli tagli e qualche cicatrice. Sulla tempia destra, una ferita rossa aveva smesso di sanguinare, ma sembrava piuttosto grave. 

L'Altra Metà del Mondo / L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora