26. Cambiamenti

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Capitolo pieno di colpi di scena, gente! Pronti?
Scusate il ritardo, a presto
Charly

Un piccolo auguri in ritardo al nostro caro, ormai 23enne, Hazza. Love ya



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«Lascio il gruppo.»

Louis vide le sue amiche trattenere il respiro, in apnea. Si trovava in palestra, per l'allenamento di cheerleading , e si rendeva conto di quanto dovesse suonare assurda quella decisione. Lui era il leader, era sempre stato il punto di riferimento per la squadra. Ora però, si sentiva come se nulla avesse più importanza. Nulla all'infuori di Nadia e la sostanza che l'avrebbe salvata.

Le amiche gli avevano parlato quella mattina stessa, perdonandogli lo schiaffo che aveva dato a Christine e chiedendogli se ci fosse qualcosa che non andava.

Peccato che fosse passato più di un mese da quando qualcosa aveva iniziato a non andare.

La verità era che Louis voleva bene alle sue amiche e pensava che in fondo anche loro ne volessero a lui. Ma più il tempo passava e più Louis si sentiva distante da loro, come se si trovasse in una dimensione differente, dove certi legami non bastavano più.

«Che vuoi dire? Non puoi lasciare il gruppo! Sei il leader!» esclamò Jennifer, con occhi spalancati.

Louis scrollò le spalle. «Martha sarà la nuova leader.»

Sapeva che Martha sarebbe stata più che felice di prendere il suo posto, tuttavia nel suo sguardo trovò anche una certa tristezza.

«Non vuoi pensarci un po' su?» gli chiese. «Magari ne possiamo parlare domani.»

«No, Martha.» Louis era più che convinto. Ora che Nadia stava male, era compiti suo e di Harry difenderla dai pericoli dell'Altra Metà. Gli sarebbero servite tutte le forze di cui disponeva. «Sarai un'ottima leader, ne sono sicura. Mi dispiace, ragazze.»

Se ne andò prima che potessero chiedergli le sue motivazioni. Uscendo dalla palestra, trovò Harry appoggiato al muro, con le braccia incrociate sul petto e una gamba piegata contro la parete.

«Quindi hai deciso di lasciare la squadra?» gli chiese, più dolcemente di quanto si aspettasse.

Louis sospirò. «Così pare. Non sento più la passione che provavo all'inizio.»

Harry annuì. Si staccò velocemente dal muro. «Beh, se non ti dispiace ti accompagno a casa. Dovrei parlarti di alcune cose.»

Il ragazzo non aveva la minima voglia di andare a casa. «Potremmo fare un giro? Non mi va di tornare... e poi ho il pomeriggio libero.»

«Che ne dici del parco?» chiese Harry.

Louis annuì e iniziò a seguirlo. Camminarono in silenzio per un po', e arrivarono al parco in pochi minuti. Il ragazzo andò a sedersi su una vecchia altalena e Harry fece lo stesso accanto a lui. Alcuni bambini si divertivano a giocare a nascondino, mentre due gemelle facevano a turno per usare lo scivolo. Poco lontano, i genitori li tenevano d'occhio, parlando tra loro o leggendo un libro.

«Allora, cosa volevi dirmi?» chiese Louis.

«Volevo parlarti di quello che dovremo fare nell'Altra Metà.» Vedendo che Louis annuiva, Harry continuò. «Nadia inizierà a sentirsi male in pochi giorni, quindi per ora dobbiamo approfittare del fatto che riesca a camminare. Dobbiamo arrivare al muro di roccia, che dista circa due giorni di cammino, ma ci toccherà fare a zig zag tra la foresta e i fiumi, quindi ci metteremo altri tre giorni ad arrivare. Nella foresta non troveremo un goccio d'acqua e vicino ai fiumi sarà molto difficile trovare animali.»

L'Altra Metà del Mondo / L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora