2) È stato meglio del bacio tra MaryJane e Spiderman!

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«Bacia il figo del bar.»

La mia bocca si spalanca automaticamente. «Cosa?! Non ci penso proprio a baciare uno sconosciuto» dico a braccia conserte per enfatizzare la mia contrarietà ad assecondare questa stupidaggine.

Riprendo a camminare sgomitando fra la folla con Ginnie alle calcagna che mi afferra un polso facendomi voltare.

«Oh, ma andiamo. L'hai visto? Non sarebbe poi tanto una penitenza. Sono stata buona, potevo scegliere Ciccia-e-Brufoli dietro di te che ti sta fissando come un dannato kinder bueno.»

Mi guardo alle spalle. Un ragazzo "un po' in sovrappeso" mi sta squadrando dalla testa ai piedi con occhi famelici. Alzo gli occhi al soffitto e torno a trucidare la mia amica con lo sguardo. Mi gira la testa e il suo modo logorroico di parlare non fa che peggiorare il mio senso di smarrimento. «Andiamo in bagno e poi raggiungiamo Sam. Fine della storia.»

«No. Dove credi di andare?» Ginnie mi prende il polso e mi ferma. La sua faccia è decisa e leggo un sadico divertimento nei suoi occhi che mi fa paura quasi. «Tu paghi la penitenza. Questa è la regola: se non riesci a vincere a una gara di shottini devi pagare penitenza.»

«Un’altra delle tue regole?»
Incrocia le braccia sotto il seno prosperoso. «L’abbiamo stabilito prima di cominciare e hai accettato. Non puoi tirarti indietro!» sentenzia.

Non ha intenzione di mollare la presa.

«Hai anche detto che non sarebbe stato niente di scabroso» le faccio il verso mettendomi a mia volta a braccia conserte.

«Non ti ho mica chiesto di farci sesso sul bancone del bar?! Ok. Mi costringi a essere dura. Se non esegui subito il tuo pegno, dirò a Jamie che a quattordici anni gli hai rubato una maglia per annusarla quando ti mancava» la soddisfazione che le leggo sul viso mi fa saltare i nervi.

Vorrei prenderla a sberle.

«Questo è un colpo basso. Sei una persona spregevole, lo sai?» assottiglio le palpebre e arriccio le labbra.

«No. Sono una che fa rispettare le regole.»

«Ti odio.»

«Non è vero.»

Mi volto, dandole le spalle ormai arresami alla prepotenza e alla tenacia della mia amica.

Avanzo con una snervante lentezza verso il bar, consapevole di avere gli occhi di Ginnie puntati sulla schiena come il fucile di un cecchino.

Sgomito di nuovo tra tutta questa gente sudaticcia che si dimena in modo scoordinato sulle note della musica sparata dalle casse.

Sento ogni respiro, ogni sussurro, ogni risata. Non sono mai stata così consapevole di quello che mi circonda. Sarà l’alcol e la tensione, l’agitazione per quello che devo fare.

Sono davanti al bar. E il ragazzo di prima è di spalle, ancora seduto sullo stesso sgabello a sorseggiare il suo drink.

Ok. È semplice. Ho già baciato qualcuno prima d’ora. Non è mica la prima volta. Però è la primissima volta che bacio uno sconosciuto.

Inspiro dal naso. Ed espiro dalla bocca. Semplice. Stringo i pugni lungo il corpo.

Via!

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