Reader Insert su Levi Ackerman.
Se poi vorrete posso fare X reader anche su altri personaggi su vostro consiglio, basta che mi mandiate un messaggio.
Vi avverto subito che la pubblicazione non avrà giorni precisi, non voglio che siano schifezze quin...
T.N.'s pov Fino alla fine XVIII secolo, Versailles è stata considerata "la Reggia delle meraviglie" o "la Reggia del lusso sfrenato" nome donato dalla grande sfarzosità degli interni, pieni di oro, cristalli, gioielli, dalla raffinata e gustosa cucina, dalla bellezza disarmante dei giardini, dalla grande moltitudine di persone importantissime che hanno camminato per quei corridoi, ma ora da molti studenti è soprannominata "la reggia di quei nababbi che se ne infischiavano dei poveri e che hanno (letteralmente) perso la testa"; ecco è così appare ai tuoi occhi la reggia davanti a te, sono passati così tanti anni da quando l'hai vista l'ultima volta, no, non sei una vecchia megera nelle cui vene scorre il sangue di intere generazioni di parigini puri e che è tornata in quel luogo prima di morire, no, non sei neanche una giovane trentenne che ha visto Versailles quando era piccolissima prima di un trasferimento all'estero, anzi diciamo che sei tutte e due, la rivedi, si, dopo un trasferimento all'estero e sei anche una vecchia megera, solo che non dimostri i tuoi 244 anni, no, tu continui a dimostrare i tuoi 17 anni come allora, non cambiando una virgola, sempre i tuoi occhi C.O., i tuoi lunghi* e lisci/mossi/ricci capelli C.C., un figurino alto, il giusto, e esile. Ti perdi nei tuoi pensieri fin quando Jean, il tuo insostituibile migliore amico ( di questa epoca) da 5 anni, che hai conosciuto all'orientamento per entrare al liceo artistico, ti prende il braccio e ti trascina via per riunirsi alla classe, guardi indietro intravedendo ancora una volta la reggia per poi girarti e sorridere a Jean e continuare a camminare, ma poco prima di uscire dai giardini, un ragazzo si materializza davanti a te
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e ti viene addosso dandoti una spallata, la matita che teneva i tuoi capelli raccolti in un uno chignon disordinato, cade a terra insieme al tuo quaderno degli appunti e al fascicolo turistico di Versailles e dintorni (non che a te serva, d'altronde conosci quei luoghi come le tasche della tua felpa preferita). Il ragazzo si china a raccogliere le tue cose, e tu fai la stessa cosa contemporaneamente, prendi quaderno e fascicolo ma le vostre dita si sfiorano mentre sono dirette verso la matita, alzi gli occhi su di lui e lui fa lo stesso, i tuoi si sgranano e quasi si riempiono di lacrime mentre i suoi sono semplicemente allargati dalla sorpresa 《L-Lev-vi》《T.-T.N. s-sei tu?》non fai in tempo a rispondere che Jean arriva e ti trascina via per il braccio, non prima di aver lanciato un'occhiataccia al ragazzo a lui estraneo, mentre tu sei troppo sbigottita da quel incontro per opporti.
Levi'spov Anni, tanti anni, un'infinità di anni erano passati prima che potesse vedere di nuovo Versailles, il luogo che per lui era più importante per un solo e semplice motivo, non perché all'epoca era molto ricco e rispettato, ma perché là aveva incontrato l'amore, il vero amore, la sua dolce T.N. sempre sorridente, ma era anche un luogo pieno di dolore perché là ti aveva perso ben 227 anni prima, quando la rivoluzione iniziò e tu sei stata costretta a scappare, non era più stato capace di ritrovarti e allora si era arreso. Aveva imparato a farlo, da quando era diventato immortale, da quando era diventato un vampiro nel lontano 1128. Lui è nato nel natale del 1110, da padre tedesco e madre ebrea, un anno dopo l'assedio di Gerusalemme; un crociato, l'unico tra molti a essere magnanimo, salvò una giovane donna dalla furia dei compagni e la prese con sé per poi unirsi a lei e dare alla luce Levi Ackerman, un bambino e poi un giovane, forte, valoroso, affascinante e, a modo suo, sensibile; fino a quando non ha incontrato, di notte, una bambina, di neanche 10 anni che, avvicinandosi velocemente, lo aggredì, buttandolo giù dal cavallo, e poi lo morse sulla vena del collo, cominciò a succhiare via il sangue, Levi cercava di reagire ma nel morso di un vampiro c'è del veleno calmante o quasi paralizzante che frastorna la vittima lasciandola inerme e alla mercé della creatura; quando il giorno dopo si svegliò, si trovava sotto l'ombra di un albero, col collo pieno di sangue e la pelle ancora più bianca di come l'aveva sempre avuta, capì di essere diventato un vampiro: due fori sul collo, sete, maggiore agilità e la luce del sole gli pizzicava la pelle ma non la scottava; da allora aveva vagato per il mondo, fu tra i primi a leggere La Commedia di Dante Alighieri, partecipò al dolore dell'Europa dilaniata dalla peste, vide le lotte religiose di Martin Lutero, fu sulla prima nave che scoprì l'America (sia del sud che del nord), visitò le tribù africane che dopo poco furono dilaniate dalla schiavitù americana, partecipò a tutte le guerre fino a quando si ritirò in Francia, con tutti i suoi averi fino a diventare tra i giovani più ricchi del regno e avere così accesso a Versailles in quanto confidente di Luigi XVI, e fu allora che, dopo tutta la sua vita da "mostro", come a volte si definiva lui, in cui aveva segregato il suo cuore in un cinto di mura impenetrabili, ti vide e...mai cosa fu più magnifica e angelica di te, avevi 17 anni, pura e innocente, mai, in tutta la sua vita, aveva visto qualcosa risplendere più di te, lui credeva che, essendo dannato, mai avrebbe visto un angelo, be, a quanto pare il Signore (che lui non poteva nominare) aveva deciso di fargliene conoscere e amare uno.
Quando ti ha vista guardare incantata quella reggia, era sicuro che il cuore, che non aveva, e i polmoni, che non funzionavano, avessero ripreso a funzionare, a esserci, voleva assicurarsi che eri tu e non una sua discendente terribilmente simile a lei, con la sua velocità si era spostato in fretta davanti a te venendoti volutamente addosso, i capelli ti erano ricaduti sulla schiena, lunghi e C.C. come se li ricordava, ti sei chinata a raccogliere le tue cose senza guardarlo, allora ha fatto sfiorare le vostre mani, ottenendo finalmente il contatto tra i vostri occhi, vedendoli sgranarsi e quasi riempire di lacrime, la tua voce melodiosa aveva pronunciato il suo nome poco prima di venir portata via da un ragazzo, Levi lo aveva guardato truce, accorgendosi poi che, la matita che prima ti imprigionava i capelli era ancora a terra, ricoperta del tuo profumo. Almeno adesso era sicuro di poterti ritrovare
*non odiatemi ma per rendere abbastanza realistica la cosa i capelli devono essere obbligatoriamente lunghi, minino fino a metà schiena, quindi, ragazza dai amante dei capelli corti come me, mi diapiace molto