Litigio pt.2

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Subito dopo esserti immessa in strada ti sei diretta da Eren, il tuo migliore amico e l'unico ragazzo di cui Levi era geloso, quindi il posto migliore dove nascondersi i primi giorni dato che sapevi che non sarebbe mai venuto a cercarti lì, odiava Eren e per nessuna ragione avrebbe tollerato di vederlo, perlopiù da solo insieme a te.
Dopo un mese e, nonostante Eren continuasse a dire che potevi rimanere per sempre, hai deciso di non abusare oltre della sua generosità e hai raggiunto tuo cugino Jean a Toronto, in Canada.
Lì hai occupato una stanza nel suo enorme appartamento (ti doveva un favore ed era ben felice di aiutarti, non aveva mai sopportato Levi) e hai scoperto di essere incinta, di tre mesi.
Non avevi avuto nessun sintomo particolare e il leggero aumento di peso credevi derivasse dal fatto che stavi mangiando abbastanza schifezze.
Per fortuna non ti dovevi preoccupare del lavoro e l'università, che avevi ricominciato, ti consentiva di seguire le lezioni online da casa.

In una notte di temporale, a metà dell'ottavo mese, tua figlia ha preteso di nascere e, intorno alle 4 di mattina, sei diventata madre di una splendida bambina dai capelli neri e dagli occhi C.O. come i tuoi.
L' hai chiamata Elizabeth, per fare un dispetto al padre che non conoscerà mai.

Flashback
《Elizabeth è il personaggio classico che amo! Non ti permettere di insultarlo!》
《Allora posso sfottere Darcy?》
《Non osare! E se osi dire ancora qualcosa contro i miei libri preferiti, giuro che non facciamo sesso per un mese!》
《Ma dai! È solo un dannatissimo libro! È stupidido e i personaggi sono idioti. Persino il titolo è stupido》
《Bene...- dici tirando fuori il cellulare- niente sesso, e per essere sicura...》
《Cosa stai facendo?》 Chiede preoccupato mentre digiti qualcosa sul cellulare e poi lo accosti all'orecchio.
《Eren! Ciao! Senti avrei bisogno di te...》
《Certo, cosa ti serve?》
《Cosa?!》 Esclama Levi
《Si ho bisogno di stare da te per un mesetto, mi servirebbe studiare con te in via del prossimo esame, posso? Dopotutto Mikasa non c'è neanche, saremo solo noi due》 dici marcando le ultime tre parole.
《Ovvio che puoi venire, sai che qui c'è sempre posto per te. Dopotutto da quando sei andata a vivere da quello stronzo del tuo ragazzo non ci vendiamo tanto spesso》
《Eren...》
《Ok scusa scusa, ma sai come la penso》
《Sì, lo so. Beh, ci vediamo domattina, ciao》 metti giù il telefono e noti sulla faccia di Levi un'espressione infuriata.
《Ora dimmi che bisogno c'era di andare via per un mese!!》
《Anche se sono arrabbiata con te trovi sempre il modo di portarmi a letto. Questa volta no.》
《Ma dai, è solo un libro!》
《Non è solo un libro, Levi! Tu ti prendi sempre la libertà di insultare ciò che mi piace, questo è per darti una lezione!》 Vai in camera e prendi un borsone per poi metterci dentro dei vestiti, il computer e i libri, sia da lettura che di testo.
Tutto sotto il suo sguardo carico d'ira.
Tu, in realtà, non dai troppo peso a questo allontanamento, vuoi solo fargli un dispetto, ma lui la prende peggio del previsto.
Quando stai per mettere gli ultimi vestiti, lui ti raggiunge e, strappandoti i vestiti dalle mani, li butta dentro il borsone e chiude la zip così violentemente che hai paura si rompa, infine se lo carica in spalla e a grandi falcate si dirige verso la porta d'entrata con te che lo segui, poi la apre con violenza e lancia il borsone nel corridoio, questo vola per un metro e dopo continua a scivolare fino all'ascensore, tutto sotto il tuo sguardo incredulo.
《Bene, se hai intenzione di andare da lui, allora vai...e restaci per sempre!》
《Cosa?... Levi, non...》
《Levi, cosa?! Per uno stupido litigio su un stupido libro e su tutte le cazzate che ti piacciono, decidi di prendere le tue cose e di andartene per un mese! Beh, ti aiuto con le cose che ti piacciono, ti aiuto a stare con quello stronzo che ti ha sempre voluta allontanare da me!》
《Levi! Lui è come un fratello per me! Ci conosciamo dai tempi dell'asilo!...e al massimo sei tu che mi hai sempre voluta tutta per te, costringendomi a scegliere tra te e lui!》
《Allora ti semplifico le cose! Vai da lui e restaci!》
《Cosa?! Non puoi parlare seriamente!》
《Ti sembro uno che scherza?!》
《No, no, mi prendi in giro...tu...hai sempre fatto tanti casini per avermi per te...non puoi lasciarmi per questo. Solo perché non voglio fare l'amore con te, mi butti via?!》
《Precisamente...》
《Io...》
《Su, vattene! E non farti più vedere!》
《...ok...me ne vado...faccio come vuoi tu, Levi》
《E non fare l'afflitta, eri tu la prima a volersene andare》
Non gli rispondi neanche, tanto è inutile.
Sgambetti fuori dall'appartamento piangendo e senti la porta sbattere alle tue spalle.
Dopo un mese esatto passato in lacrime, a farti rassicurare da Eren e Mikasa e a cercare di studiare, Levi viene a trovarti all'università chiedendoti di perdonarlo e di tornare assieme a lui, ammetendo il suo sbaglio e promettendo di non arrabbiarsi più per cose così stupide.
È la sua 25 promessa.
Le 24 precedenti le aveva tutte infrante e vi conoscete da solo quattro mesi.
Ma a te non importa, lo ami e questo non potrà mai cambiare.
Fine flashback

Quando eri ritornata a casa di Jean assieme a tua figlia, avevi trovato Eren e la sua ragazza, Armin e tutti i tuoi vecchi amici dell'università.
Sentivi che grazie a quella batuffolina corvina tutto sarebbe andato per il meglio.

Sette anni dopo

《Mamma! Mamma!》 Esclama felice Elizabeth correndoti incontro all'uscita della scuola.
Ti accucci a terra e allarghi le braccia in modo che lei possa abbracciarti.
Si fionda tra le tue braccia e la tiri su stringendola forte.
《Ciao piccola mia!》 Le dici mettendola giù e prendendole la mano, incominciando a camminare verso casa 《cos'hai fatto oggi?》
《Mmm...abbiamo imparato delle filastrocche, disegnato, giocato... e abbiano cominciato i lavoretti per la festa del papà》
《Ah...》
《Il mio lo regalerò allo zio Jean...mamma?》
《Si, tesoro?》
《Neanche quest'anno papà tornerà?》
《No, tesoro, non tornerà neanche quest'anno》
《E quando tornerà?》
《Non lo so. Sai che gli agenti segreti non sono mai veramente tranquilli e al sicuro, è per questo che papà non sta con noi, per proteggerci dai pericoli》 vedi il suo volto oscurarsi.
《Però...》
《Che ne dici se appena arriviamo a casa ti faccio le crêpe con la nutella? E dopo ti aiuto con i compiti, così poi possiamo giocare insieme》
《Ok!》 Il suo volto si allumina. Sei riuscita ad allontanare l'argomento ancora una volta.

Una settimana dopo

Stai prendendo un'aereo per San Francisco. L'azienda editoriale per cui lavori, la Titaniac, diretta da quella pazza del tuo capo, Hanji Zoe, ti ha mandato lì assieme ad altre quattro persone per un evento; a San Francisco si tiene ogni anno una mostra in cui diverse aziende presentano piani, idee, prodotti e anche altro per interessare degli sponsor, ricavare agevolazioni e, per farla breve, soldi.
Marco, il "coinquilino" di tuo cugino, decide di accompagnarti all'evento per tenerti Elizabeth, dato che Jean è via e non può badare alla bambina.
Una volta atterrati, assieme anche al resto dell'équipe, l'autista della limousine che vi avrebbe portati all'hotel, vi attende all'ingresso dell'aeroporto con un cartello con su scritto il nome della vostra azienda.

Dopo una notte tranquilla, passata a dormire sui comodissimi letti del costoso hotel, ti alzi, ti vesti elegantemente e, dopo aver baciato la guancia di tua figlia e aver lasciato un biglietto sul comodino di Marco, esci dalla stanza, trovi nella hall i tuoi colleghi e con un taxi vi dirigete al centro congressi dove il vostro stand è già pronto.
La giornata la passi a parlare con vari manager e capi d'azienda, a esporre i vostri progetti e a relazionarti con rappresentanti anche di altre lingue, ad esempio tre italiani, due giapponesi e anche con due manager sud coreani, sfruttando appieno la tua laurea in lingue orientali e la tua origine italoamericana.
Sono quasi le quattro del pomeriggio quando, stanca e accaldata, ti appoggi al bancone dello stand osservando la gente presente nel centro congressi; scruti le persone fino a quando i tuoi occhi C.O. non incrociano due iridi familiari.
Levi è immobile, ti fissa incredulo e con gli occhi sgranati, dopo anni passati prima a cercarti e poi a tentare di dimenticarti (invano), eccoti lì, così matura, così professionale e così bella da togliere il fiato.
Tu invece non riesci più a respirare e cerchi di trattenere la rabbia e la tristezza nel rivederlo lì, così elegante, così professionale e ancora così sexy da togliere il fiato.
Il tempo sembra andare a rallentatore mentre lui comincia a camminare verso di te; è ormai a pochi metri quando senti qualcuno stringerti i fianchi, abbassi velocemente lo sguardo incontrando così gli occhioni di Elizabeth.

Levi si arresta di colpo. Una bambina con i capelli neri raccolti in due codini sta abbracciando la vita della sua T.N. mentre un ragazzo con lentiggini, capelli corvini e due gelati in mano si avvicina alla giovane donna per poi baciarle una guancia e porgerle uno dei due coni.
Lei ringrazia con un sorriso ma il suo sguardo ricade su quello di Levi trovandolo vuoto e afflitto proprio cone il giorno in cui se n'era andata.
Levi sentì un fitta al petto, il suo cuore  era andato in pezzi per la seconda volta: T.N. si era costruita una famiglia e lui non ne faceva parte.

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