Death and nothing more

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Colonna sonora: Call your name- So ist es immer

Immaginazione. Gli serviva solo quello. Poteva solo usare quell'abilità straordinaria del cervello per cercare di comprendere, di capire. Capire cos'era accaduto, perché lui in quel momento non c'era, era arrivato tardi. Era arrivato tardi, di nuovo.
Sembrava una presa per il culo, per l'ennesima volta la signora con la falce non lo aveva degnato di uno sguardo, optando invece per colpire una persona a lui vicina. Era come un deja vu. Sembrava quasi che la nera signora si divertisse a lacerargli l'animo senza colpirlo direttamente.
Com'era possibile che fosse morta?! Era in gamba, l'aveva addestrata lui stesso! Com'era possibile che fosse morta così presto?!
Questa volta il pover uomo aveva perso una persona anche fin troppo importante.

Strano. Per lui le reclute erano tutte uguali dal giorno in cui fu costretto ad arruolarsi, dei deficienti buoni a nulla che in tempo zero morivano tra le fauci di quei dannati mostri, tutti con quella..."bramosia" di gloria e onore ma che davanti a un gigante diventavano piccoli insetti codardi, incapaci e egoisti.
Lei no, però.
Lei non aveva niente a che fare con quella descrizione.
Non capiva nemmeno come una come lei fosse finita ad imbracciare delle spade.

L'aveva notata quando aveva fatto un salto in un campo di addestramento sotto insistenza di Erwin,《Vai a dare un'occhiata ai futuri soldati, fatti un giro, distraiti》ci era andato senza neanche rendersene conto, senza motivo.
Si aggirava tra le file di ragazzini fino a notarne una.
L.C. capelli C.C., due enormi occhi C.O. innocenti, così mingherlina che con la divisa faceva addirittura tenerezza, in piedi in mezzo agli altri, aspettando il proprio turno per essere attaccata verbalmente dal capo istruttore: era il primo giorno di addestramento per quell'anno e lei aveva 16 anni, probabilmente.
Era stato presentato a quella banda di poppanti e ora gli toccava quella seccatura: aspettare che l'uomo urlante finisse di sgridare ogni singola persona per poi sceglierne una da addestrare per tutto il tempo in cui sarebbe rimasto lì.
Aspettò.
E alla fine, senza rendersene conto era arrivato davanti a lei, notò un leggero tremolio nel suo corpo quando si fermò a osservarla, il tremolio si intensificò dal momento in cui aveva pronunciato le parole《Scelgo te mocciosa》.
Dopodiché si era fatto condurre fino al suo dormitorio, inorridì quando entrò, alla vista di tutto quel caos e sporco, ma sorrise compiaciuto quando vide che il suo angolo era ordinato e ben pulito 《Cominciamo bene mocciosa. Ora iniziamo con l'addestramento e mostrami come te la cavi con il dispositivo di manovra tridimensionale》
Com'era prevedibile lei non ci riuscì al primo colpo ma dopo innumerevoli tentativi e grazie ai piccoli consigli di lui alla fine ce la fece. Era ormai ora di cena quando finirono e si diressero alla mensa una di fianco all'altro in assoluto silenzio fino a che Levi non le fece una domanda《com'è che ti chiami mocciosa?》《T.N. T.C. signore》《potresti spiegarmi cosa ci fai qui?》《mi scusi...?》《sei magra, troppo, sei delicata, non hai un carattere forte e non dimostri nessuna capacità speciale. Cosa ti ha spinto ad arruolarti? Sei fuori posto》lei nascose gli occhi dietro i capelli, sorridendo 《lo so》sussurrò《cosa?》《so che non dovrei essere qui, so che non valgo nulla qua dentro ma non avevo scelta. È passato un anno da quando ce stato l'attacco alle mura. Un anno in cui ho tentato di aiutare mia madre dopo la morte di mio padre, dei miei nonni e dei miei fratellini minori, un anno da quando mio fratello maggiore è morto nel tentativo di fare il suo dovere di soldato. Ho fatto di tutto pur di aiutare mia madre. Ho rubato, ho ferito, ho quasi ucciso, ho venduto il mio corpo, ho fatto tutto quanto era in mio potere fare. Ma non è servito. Lei si è suicidata e io non ho avuto altre possibilità. Almeno qui mangio e ho un tetto, non mi importa del resto》non era riuscito a dirglielo guardandolo negli occhi, aveva continuato a mantenere lo sguardo avanti《hai già in mente cosa fare tra tre anni?》《no, ci penserò quando arriverà il momento》erano ormai arrivati e lei si staccò da lui e si diresse dai compagni lasciandolo stupito.
L'addestrò a dovere e severamente ogni minuto di ogni giorno, finché era là. L'aveva fatta diventare la migliore del suo corso in soli 10 giorni e poi fu costretto a tornare.
L'ultimo giorno, prima di salire sul suo cavallo fu raggiunto da T.N. le guance arrossate dalla corsa, alcuni capelli davanti agli occhi 《Heichou! Le-Ackerman!》《che vuoi?》chiese lui scorbutico.
Due braccia gli circondarono il busto.
Una testa si era appoggiata sul suo petto.
Il suo profumo gli entrava nelle narici.
Gli occhi sgranati dall'incredulità che aveva comportato quel gesto inaspettato.

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