Capitolo 15

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Gavin

Fisso la porta per interminabili secondi, mentre mi attorciglio le mani. Sono appostato sul divano e guardo come un falco la porta sperando che Cloe entri nel suo appartamento. Continuo a chiedermi che cosa ho fatto ieri sera con lei per ritrovarmi nudo come un verme nel suo letto. La prima risposta che mi viene in mente è che abbiamo scopato ma, mi sembra impossibile che una come Cloe ci stia con uno come me. Perché ammettiamolo, non sono uno stinco di santo anzi, tutto il contrario e di solito mi ritrovo sempre in un letto di una sconosciuta alla mattina con ancora i postumi di una sbronza. Ho sempre fatto così è il mio codice segreto per smettere di pensare alla merda che mi circonda ma, soprattutto che mi sono tirato addosso da solo. Non posso tenere a nessuno, figuriamoci avere una relazione seria con i giri che sto ritornando a frequentare. Tutte le persone a me care sarebbero in pericolo se solo scoprissero che ne avessi una. Non posso rischiare che anche Cloe sia in pericolo per colpa mia, lei è come un angelo e io sono il demonio per lei. Quindi spero proprio che non abbiamo fatto niente perché già faccio fatica a trattenermi dal baciarla quando sono sano, figuriamoci quando sono ubriaco fradicio. Perché per lei, penso che riuscirei a mettere da parta la mia vita da puttaniere incallito anche se, l'ho sempre considerata un amica ma, aveva sempre qualcosa che la faceva mettere in primo piano rispetto alle altre ragazze che frequentavo di solito. Mi sono sempre trattenuto perché sapevo che non sono il suo tipo e mai lo sarò. A lei piacciono i bravi ragazzi, che le aprono la portiera della macchina prima che lei entri o che le regalano mazzi di fiori. Io non sono così, e non cambierò per lei ne per nessun altra. Ho paura che mi dica che abbiamo scopato, perché se no nessuno mi fermerebbe nello sbatterla sul tavolo e scoparmela un'altra volta. Mi maledico ancora, per i miei pensieri ma, soprattutto per essere venuto qui ieri sera. Diamine, nel mio appartamento c'erano una decina di ragazze che mi sarei scopato più che volentieri e io che faccio? Vado da Cloe, ubriaco fradicio e dio solo sa, cosa ho combinato con lei. Più mi sforzo di pensare a cosa sia successo più il mal di testa si fa ostinato. Fottuto mal di testa. Fottuta Cloe, con i suoi occhi verdi e la sua bocca da baciare che mi mandano fuori di testa. Basta pensare a lei! Maledizione, devo togliermela dalla testa e cancellarla per sempre dalla mia vita. Non sopporterei di farle del male, perché io faccio solo male alle persone che mi stanno attorno. Sono talmente immerso nei miei pensieri che non mi accorgo della porta che si apre. Rivelando Cloe, con gli occhi arrossati rendendoli ancora più verdi, due pozze di giada che mi fanno impazzire. Ha i capelli arruffati e che vanno in ogni direzione, una tuta informe che la copre ma, io la trovo ancora più attraente. Scuoto la testa perché non so come il mio cervello malata , abbia formulato un pensieri del genere. <Finalmente ti sei decisa a onorarci della tua presenza bambolina> le dico alzandomi dal divano e avvicinandomi a lei. <Cosa ci fai qui Gavin?> mi chiede mentre cerca in tutti i modi di non guardarmi. <Secondo te cosa vuoi che ci faccia qui? Se non per chiederti cosa diamine abbiamo combinato ieri sera?> le dico esasperato e sperando in tutti i modi che non sia successo niente. Mi guarda con gli occhi spenti, senza la sua solita luce che li fa risplendere soprattutto quando è incazzata con me. Mi irrigidisco e serro i pugni, prima o poi scoprirò chi la fa star male così ma, soprattutto chi le ha tolto la fiducia in tutti. Non ho mai visto nessuna ragazza non fidarsi neanche dei suoi amici, perché ho visto ultimamente che non parla quasi mai con Jack e Sandy, parla solo di cazzate. Però vedo che sta male, per qualcosa al di fuori della mia comprensione. <Non è successo niente bestione, sta tranquillo> mi dice apatica. Tiro un sospiro di sollievo, felice che non abbiamo scopato. Lei mi guarda con i suoi occhioni e io per poco non abbandono tutti i miei buoni propositi di tenerla alla larga. Mi avvicino a lei ora ci dividono solo pochi centimetri, lei continua a guardarmi in un modo strano che non riesco a capire. Mi abbasso e le lascio uno sfuggente bacio a stampo su quelle labbra tentatrici. Lei non fa niente, non reagisce e allora veramente mi preoccupo per lei. Di solito mi avrebbe come minimo sclerato addosso. <Cloe stai bene?> le chiedo perché anche se mi sono ripromesso di starle alla larga non posso trascurare il fatto che lei stia male. Si riprende dalla momentanea apatia e mi guarda con il suo bellissimo sguardo di fuoco <Certo che sto bene! Ora fuori dalle palle che mi devo cambiare!> mi dice sbraitando e praticamente gettandomi fuori dal suo appartamento e sbattendomi la porta in faccia per la seconda volta. Sorrido come uno scemo mentre mi incammino per andare nel mio appartamento, finalmente sono riuscito a riavere la solita Cloe. Ora devo solo tenerla a distanza. Prima di aprire la porta mi squilla il telefono.

<Pronto>

<Gavin, sono Simon. Sta sera solito giro all'Inferno, dillo anche a Duke>

<Va bene amico, ci vediamo sta sera> gli dico prima di staccare la chiamata. Appena entro nel mio appartamento Duke mi fucila di domande. <Allora l'hai stilata a dovere per il suo scherzetto?> mi chiede con un sorriso sghembo sul volto. <Cazzo, mi sono completamente dimenticato!> impreco in aramaico talmente sono incazzato, com'è possibile che me ne sia dimenticato. In effetti, c'erano cose molto più importanti da sapere prima. Sbuffo mentre quella faccia di cazzo del mio migliore amico si mette a ridere. <Non ci posso credere! E' da sta mattina che imprechi contro di lei e escogiti un modo per vendicarti e alla fine cosa fai?> straparla con le braccia divaricate e la faccia da idiota che mi guarda con la bocca spalancata. <Dimmelo te saputello dei miei stivali> borbotto mentre vado a prendermi una birra e mi butto sul divano. <Te ne dimentichi> e scoppia a ridere come un babbuino impazzito. Alzo gli occhi al cielo <Smettila idiota! Ah sta sera si va all'Inferno> gli dico mentre guardo la tv <Va bene!> mi dice mentre si siede con me e si stappa anche lui una birra.


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