Capitolo 10

2.9K 189 3
                                    

Gavin

Sono passate due, fottutissime, settimane in cui Cloe non mi calcola minimamente. Sono incazzato da morire, soprattutto con me stesso. Per averle detto che era tutto un errore, e sicuramente l'hanno fatta stare male e, adesso si è chiusa a riccio. Non sorride più è fredda come un cubetto di ghiaccio, non manifesta nessuna emozione. Vedo che nel suo corpo spuntano tatuaggi nuovi, sono molto cupi, ma al tempo stesso stupendi e come artista posso solo ammirare l'opera d'arte dei disegni, che fanno risaltare ancora di più la sua bellezza cruda. Sono stufo marcio del suo comportamento distaccato. Ho notato che un ragazzo, Matt, gli ronza sempre attorno nei corridoi e nell'ora di matematica che abbiamo in comune, lei non sembra calcolarlo nemmeno, anzi sembra infastidita, ma lui continua imperterrito a starle appiccicato, ora non capisco se sia stupido o innamorato perso. L'unica cosa che so e che vorrei tanto spaccarli la faccia a quel rincoglionito con il viso da ebete. Non so perchè reagisco così, ma la rabbia mi monta sempre appena guardo Matt. Forse perchè sei geloso? Mi suggerisce la mia coscienza malata. No, non sono geloso. Non posso esserlo e te stupida mente, TACI!! Quando posso continua a stuzzicarla, per litigare con lei, almeno vedo la sua rabbia sgorgare fuori, quando mi risponde per le rime. Non so per quale motivo malsano ma, sono felice quando mi risponde a tono.

E' l'ultima ora di scuola prima di pranzo e Cloe sta dormendo sul banco. La sto fissando da più di mezz'ora con un sorriso ebete in faccia, è così tranquilla, non sembra così tosta quando dorme. Mi viene un'idea e prendo un pennarello nero ed inizio a disegnare sulla sua faccia un baffo che contorna la sua bocca carnosa e sulla fronte due paia di corna, sorrido sotto i baffi immaginando la sua faccia quando si sveglia.

Cloe

Sono passate due settimane in cui non ho fatto altro che trasformarmi, sto diventando stronza, acida e senza cuore e mi piace essere così impassibile. Mi riconosco di più. Gavin continua stuzzicarmi e io continuo a risponderli a tono. Anche se mi da un fastidio del diavolo vederlo in giro per i corridoi con ragazze che gli sbavano addosso, e ogni giorno ne ha una diversa attaccata al braccio. Vorrei tirare i capelli a tutte quelle oche. Non esco mai, nemmeno nel week end. Mi sono isolata da tutti, soprattutto da quando è ritornato Matt e ha fatto venire a galla i brutti ricordi. Preferisco stare in compagnia di un buon libro, piuttosto che uscire con i miei amici e fare finta di sorridere spensierata, come se non avessi nessun problema che mi assilla.

Da quando sono arrivata questa mattina a scuola che continuo a sbadigliare assonnata, per colpa degli incubi che faccio di notte e che non mi lasciano dormire. Finalmente riesco a prendere sonno, stesa beatamente sul banco, quando sento la campanella dell'ultima ora suonare. Mi riscuoto dal mio pisolino ed inizio a mettere dentro i miei libri in cartella ma, quando alzo lo sguardo vedo che tutti mi guardano e ridono. <Cos'avete da ridere?> chiedo stizzita mentre sto iniziando ad innervosirmi. Arriva in mio soccorso Sandy, anche se si sta trattenendo dal ridere <Tesoro, qualcuno ti ha disegnato sulla faccia> mi dice aggrottando la fronte, e porgendomi il suo specchietto, appena vedo il mio riflesso strabuzzo gli occhi. Mi volto verso Gavin, sicuramente il responsabile di questo scherzo <Brutto bestione, chi ti ha dato il permesso di disegnare la mia faccia?> gli chiedo digrignando i denti, e guardandolo male mentre lui se la ride a crepapelle<Dai bambolina, è uno scherzo innocente o no ragazzi?> domanda alla classe, che annuisce in contemporanea, mentre si asciuga le lacrime dal ridere. Sono dei traditori i miei compagni.<Dai Cloe non prendertela> mi dice Matt appoggiandomi una mano sulla spalla mentre ride anche lui, sobbalzo al suo tocco e mi irrigidisco da capo a piede <Taci> gli dico mentre lo fulmino con gli occhi e lui smette subito di ridere, togliendo la sua sudicia mano. Appena mi volto verso Gavin, vedo che mi guarda in modo strano, spero solo che non abbia visto che mi sono irrigidita al tocco di Matt. Sono ancora incazzata con quella testa bacata <Sei un idiota, neanche ai bambini di cinque anni verrebbe in mente di disegnare sulle facce altrui> gli dico urlando, mentre gli butto tutte le cose che ho sotto mano. Gavin cerca di evitarle, agilmente< Bambolina, ti ho fatto solo un favore, così sei molto carina e vedrai che farai strage di ragazzi> mi dice mentre mi fa l'occhiolino con un ghigno malefico stampato in volto, restando fermo, e proprio in quel momento gli tiro il libro di biologia che gli arriva dritto in faccia. Si zittiscono tutti, c'è un silenzio di tomba, io trattengo il fiato, sapendo che mi aspetta una vendetta con i fiocchi mentre si sente solo il tonfo del libro che cade sul pavimento. Mi guarda truce, con il viso contorto dal dolore <Ringraziami bestione, ti ho rifatto la faccia senza bisogno della plastica>gli dico, trovando il coraggio di parlare, mentre scoppio a ridere seguita dai miei compagni che hanno seguito la scena. <Ora. Ti. Conviene. Correre. Bambolina>mi dice scandendo ogni parola, serrando i pugni, mentre mi si avvicina con sguardo omicida. Maledizione, perchè riesco sempre a mettermi nei casini, soprattutto per la mia lingua lunga che non tarda a rispondere neanche questa volta. <Vediamo se riesci a prendermi, bradipo>gli dico sghignazzando mentre gli faccio la linguaccia e scappo, più veloce che posso. Non sono neanche arrivata nel corridoio principale che sento due braccia cingermi la vita e sollevarmi contro un petto massiccio <Presa piccola peste> mi sussurra Gavin mentre aumenta la presa.<Mi dispiace ragazzo mio, non sono una preda così semplice da catturare> gli dico mentre tiro una gomitata più forte che posso nel suo stomaco. Mi lascia subito andare, lanciando un gemito di dolore e accovacciandosi. Cavolo, mi sa che ho esagerato questa volta. Mi avvicino a lui <Scusami Gavin, non pensavo di farti così male> gli dico dispiaciuta, massaggiandoli la schiena e pensando un modo per placarli il dolore. Quello che non mi aspetto, però, sono le sue mani che mi prendono i fianchi ed inizia a farmi il solletico <Ma che cavolo...Gavin!!>rido isterica, dimenandomi per cercare di liberarmi dalla sua morsa <Pensavi davvero di avermi fatto male piccola?> mi chiede con un ghigno in faccia mentre continua a farmi il solletico. <Ti prego smettila, non ce la faccio più>gli dico ridendo a crepapelle e con sempre meno ossigeno <Smetto, se tu mi dai qualcosa in cambio> mi dice serio <Tutto quello che vuoi, basta che smetti> lo supplico senza fiato. Smette subito, e mi guarda serio. <Voglio un bacio> mi dice mentre io trattengo ancora il fiato.

I Hate You Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora