I pantaloni di John Lennon

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Sono davanti al locale B67, fisso l'insegna dal finestrino della mia macchina ormai da mezz'ora. Il cellulare non smette di squillare ed io lo ignoro senza molti problemi. Dopo il bacio con Joseph e la mia fuga dal gala, sono la donzella più ricercata di Londra, tutti mi cercano e io mi nascondo. È passata più di un'ora da quando ho lasciato il gala e non riesco ad entrare nel locale. Leggendo i messaggi delle ragazze, so che Chris ha già iniziato suonare ormai da un po'. Ho anche alcuni suoi messaggi, ma non li ho voluti leggere, a parte uno in segreteria.

Segreteria, messaggio vocale di Chris:

Buona sera mia regina, volevo avvisarla che tra poco salirò sul palco e mi esibirò. So che sei ancora a quella festa perché non ti vedo in mezzo al pubblico. Ti prego, sbrigati, mi manchi e sono agitato. Spero che, mentre mi esibirò, mi troverò il tuo reggiseno sul palco. Scusa, è la birra a parlare.

Ok, io ti aspetto, ma ti prego sbrigati. Ho bisogno di te.

Il mio cervello non ha smesso di elaborare tutto ciò che ho scoperto stasera e non capisco perché Chris non me lo abbia detto. Lui sapeva dell'acquisizione della casa editrice, sa che potrei rischiare il lavoro, gliene ho parlato. Sa tutto e mi ha mentito, ha taciuto quando gli ho raccontato delle mie preoccupazioni.

Mi tocco le labbra e sento ancora il veleno della bocca di Joseph su di me, le sue parole viaggiano nella mia mente e mi annebbiano. Ciò che però so è che non provo niente per lui, mi disgusta e mi confonde, mentre per Chris è tutt'altra storia: so cosa provo per lui ma non so dargli un nome, ed ora quei sentimenti sono bloccati da un grande muro di dubbi che stasera sono entrati nella mia mente e non vogliono andare via.

Prendo coraggio, esco dalla macchina e mi dirigo verso il locale. Prima di partire ho sistemato il vestito e il trucco che era colato. Ho pianto mentre uscivo dalla tenuta degli Harris, tremavo ed ero spaventata. Joseph mi ha spaventata. Appena entro, i miei occhi fanno fatica a vedere tra il buio e le luci del locale. Secondo un messaggio inviato da Bree loro sono sotto il palco a sentire i ragazzi e mancano un paio di canzoni al termine del concerto. Vado nella stanza dove i ragazzi stanno suonando e appena entro lo vedo. Sotto quelle luci stroboscopiche lui è ancora più bello. Una chitarra tra le mani, gocce di sudore che gli imperlano la fronte e le labbra premute sul microfono. Vorrei tanto essere quel microfono.

Regina, riprenditi e controlla l'ormone, per l'amore del cielo.

Scuoto la testa e mi avvicino di più al palco, noto subito le ragazze mi avvicino a loro ma una scena buffissima mi strappa una risata.

<<O mio Dio, Billie! Mi hai spaventata! Cazzo, con questo buio e questo costume sei davvero orrenda.>> Bree si porta una mano sul petto e con l'altra tira uno schiaffato sul spalla di Billie. Di certo questo non è un comportamento da buona hippie. <<Grazie Bree, sei sempre così gentile.>>

<<Non c'è di che, faccio solo il mio dovere civico.>>

Picchietto sulla spalla di Bree e le procuro il secondo infarto. Si gira e ha gli occhi a palla, vorrebbe uccidermi. Anche Billie mi nota e corre verso di me con le braccia aperte. Intanto i ragazzi iniziano a suonare la loro penultima canzone e so che Chris mi ha vista perché sento il suo sguardo su di me.

<<Mio Dio, Regina, fatti guardare.>> Faccio una piroetta e apro le braccia per farmi ammirare meglio. Con tutta questa musica è difficile sentirla, ma leggendo il labiale mi è più semplice capirla.

<<Tesoro, sei stupenda.>>

<<Ti ringrazio. Tu sei proprio spaventosa.>>

Mi guarda e finge di essere offesa. Mi volto verso Bree che, con lo sguardo da gatto arrabbiato, con le labbra mima un perfetto vaffanculo. Le stampo un bel bacio sulla guancia e la stritolo in un abbraccio per farmi perdonare. Guardo verso il palco e Chris ha gli occhi incollati su di me. La canzone finisce e lui si gira verso Joe, o dovrei dire John Lennon, e gli fa un cenno con la testa.

ETA - Egoisticamente Ti AmoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora