La gatta sul tetto che... dorme

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Continuo a ripetermi che ho sbagliato, che se non fosse successo nulla tra noi a quest'ora non starei così male. Me lo ero ripromessa, non dovevo permettergli di entrare così nella mia vita e questo è il risultato: da sola nella mia stanza a fissare il soffitto sperando che tutto passi, sperando che sia stato solo un sogno.

Gli ho mandato esattamente nove messaggi, ai quali non ha risposto. Ho fatto cinque chiamate e pure di queste non hanno mai ricevuto risposta. E pensare che sono stata fin troppo brava, mi sono trattenuta dalla modalità ossessiva compulsiva. Il rumore del telefono che squilla a vuoto è una tortura atroce. Quindi, momentaneamente, mi sono messa il cuore in pace e aspetto il tempo che scorre.

Non mi sono presentata al lavoro oggi. Mi sono finta malata e persino i miei genitori ci hanno creduto. Alzo il mio regale sedere dal letto e mi dirigo verso la mia libreria. Mi fermo a fissarla, decidendo cosa leggere. Scruto uno ad uno i libri e noto che il settanta percento sono romanzi rosa. Così mi maledico per non amare i libri gialli o super violenti.

Ma mentre sono lì che fisso i libri, il mio cellulare squilla. Corro verso il letto rischiando di inciampare, salto sul materasso e afferro il cellulare senza vedere il nome di chi chiama.

<<Oh, Chris, sono così contenta che tu mi abbia richiamata! Non ci speravo più.>>

<<Mi dispiace deluderti, sorellina, ma non sono Chris.>>

Alzo gli occhi al cielo e mando qualche insulto mentale a Chris. <<Ciao bionda! Dimmi, hai bisogno?>>

<<Mamma mia, che fretta hai? Non posso sentire la mia sorellina preferita?>>

<<Sì, scusa, è che aspetto una telefonata.>>

<<Di Chris per caso?! Che hai combinato?>>

Alzo gli occhi al cielo sbuffando, mi metto comoda e inizio a raccontare a Cloe ciò che è accaduto ieri serata. Lei, come papà, è aggiornata su tutto l'argomento Chris e l'argomento Joseph. Mentre le racconto tutto, lei non mi interrompe mai, si limita solo a fare qualche versetto in modo che io capisca che è ancora viva e che sta ascoltando.

<<Allora, in sostanza hai fatto un disastro. Era così difficile chiedergli la verità? Alla fine lui non sapeva nulla dell'acquisizione del padre, ma comprendo il fatto che sia stato imbarazzante dirgli di aver baciato il fratello.>>

<<Cloe, non ho baciato suo fratello.>>

<<Sì, come vuoi, è stato lui.>>

<<Sì, e io a Chris l'ho detto. Più o meno.>> Sbuffo, non posso farne a meno. <<Ora cosa devo fare?>>

Aspetto qualche secondo prima di ricevere una risposta.

<<Devi aspettare che lui ti cerchi, semplice. Quando succederà, dovrai dirgli tutta la verità e vedere lui cosa dirà.>>

Mi arrendo all'idea che mia sorella abbia ragione, così la ringrazio per i consigli e riaggancio.

**

Passo i giorni successivi a crogiolarmi nelle mie stesse ansie e paure di aver perso Chris. Ho pensato anche alle parole di Joseph sul fatto che Chris avesse capito cosa stesse succedendo e che non abbia detto nulla. Lo ammetto, la cosa all'inizio mi ha infastidito, e anche parecchio. Ma non mi importa, non più almeno. Ho un unico interesse: riavere Chris.

Così decido di presentarmi sotto casa sua, ma non riesco ad entrare. Alzo la testa e mi fermo a guardare la finestra aperta di camera sua da dove escono le tende bianche che danzano nell'aria pomeridiana di Londra.

ETA - Egoisticamente Ti AmoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora