Capitolo 14

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 Verso le 11 e mezza arriviamo a Savona, nella spiaggia dove andavano spesso Ste e Manu.
Posiamo le valigie nella casa di Ste e poi corriamo in spiaggia; sotto i vestiti ho il costume che avevo comprato con Emilia in piazza Duomo.
-Preparati all'assalto di Ste.- mi sussurra Manuel passandomi vicino.
-Dai scemo!- gli dico ridendo.
-Fede tu che fai? Entri subito in acqua o prendi un po' il sole con noi?- mi chiede Giulia.
-Mi fermo con voi molto volentieri.- rispondo indossando gli occhiali da sole.
Do le spalle a Manuel e agli altri ragazzi raggiungendo Emi e Giulia.
-Fede, Stephan non ti stacca gli occhi di dosso.- mi avvisa Emilia.
Lo guardo attraverso le lenti scure degli occhiali e spesso noto che butta l'occhio verso di noi.
-Mh, figo.- dico facendo finta di niente.
-Ce l'hai ancora con lui per la mattina al parco?- mi chiede Giulia.
Prendo il libro dalla borsa.
-Non più di tanto.- rispondo mettendomi a leggere.
Quando leggo il tempo passa sempre troppo in fretta; sono girata a pancia in giù quando sento un peso morto (bagnato) sulla schiena.
-Chiunque tu sia, sappi che stai rischiando di brutto.- dico senza girarmi.
-Dai, stare in acqua da solo è brutto.- mi sussurra Ste.
Avvampo. –Non ora Ste, ti prego.- dico.
-Tra poco dobbiamo mangiare. Se non ora, quando?- mi chiede.
Roteo gli occhi e metto il segnalibro al capitolo 15 del libro. Mi tolgo gli occhiali e lo guardo.
Mi porge una mano per aiutarmi ad alzarmi e andiamo in riva al mare insieme.
"Ce la devo fare, ce la devo fare" continuo a ripetere a me stessa mentre seguo Ste in acqua; era tre passi avanti a me e continuava a tenermi la mano, ma avevo lo stesso una paura fottuta.
-Ste non ce la faccio.- dico fermandomi. L'acqua ormai ci arrivava alla pancia.
Sospira e si avvicina a me, abbracciandomi. –So che ce la puoi fare, Fede. Qui ci sono io, a riva non c'è Vincenzo. Ti prego.-
-Vengo un po' sott'acqua solo se continui a tenermi abbracciata così.- sussurro.
Lo sento sorridere. –Tieniti forte scimmietta.-
Si mette sulla schiena e mi tengo stretta al suo collo chiudendo gli occhi; mi aggrappo con le gambe alla sua vita permettendogli così di 'nuotare'.
-Stai bene?- mi chiede.
-S-si tutto bene.- rispondo.
-Devi solo rilassarti. Stai calma.- mi dice.
-Facile per te. Tu non hai crisi di panico quando vedi il mare.- dico io.
Per la seconda volta nel giro di poco tempo lo sento sospirare.
-Sai cos'è il bello di qua?- mi chiede. Scuoto la testa. –Che puoi andare anche fino a quella boa laggiù ma l'acqua ti arriverà sempre e solo all'inizio dei polmoni.-
Io nel frattempo continuavo a tenere gli occhi chiusi.
-Fede, guardami.- mi dice.
Li apro lentamente e vedo il suo viso a due centimetri dal mio.
-Ti fidi di me?- mi chiede.
Annuisco debolmente.
-Allora scendi e nuota un po' con me.- mi dice.
-Ok.- dico a mia volta, togliendo le gambe dalla sua vita.
Vedo lui immergersi e decido di seguirlo; l'acqua era abbastanza pulita per poter vedere il suo sorriso.
-Sei una grande.- mi dice quando usciamo dall'acqua raggiungendo gli altri.
-Grazie.- gli dico dandogli un bacio. 

**

-È un problema se mi faccio prima io la doccia?- chiedo entrando in casa.
-Tranquilla, vai pure.- mi dice Manuel sorridendomi.
Gli sorrido, prendo la roba pulita dalla valigia e vado in bagno chiudendomi a chiave. Mi infilo sotto la doccia, mi sciacquo per bene togliendo tutto il sale e la sabbia dal corpo e mi avvolgo nell'asciugamano.
Entro nella stanza che divido con Emilia, mi infilo la tuta del Milan e scendo di sotto.
-Non hai caldo con quella tuta?- mi chiede Lulo abbracciandomi da dietro.
-Naaah, sto bene.- rispondo.
-Ti sta bene la tuta della squadra.- mi dice Stephan comparendo dalla cucina.
-Grazie.- rispondo abbassando la testa.
-Che si fa stasera?- chiede Manuel.
-Amore mio bello, siete voi del posto.- risponde Giulia.
-Adesso che ci penso c'è un locale che organizza karaoke il venerdì sera. Ci state?- chiede Stephan.
Annuiamo tutti, io un po' meno convinta rispetto agli altri.
Mangiamo qualcosa alla buona e ci rechiamo al locale.
-Con la felpa? Addirittura?- mi chiede Manuel.
-Sono freddolosa, non c'è niente da fare.- rispondo facendogli la lingua.
Entriamo, ordiniamo da bere e andiamo a sederci con le bibite.
-Io arrivo subito.- ci avvisa Ste. –Emi vieni un attimo con me per favore?-
Emilia lo segue stranita; mi metto a parlare con Giulia sull'università.
-E se dovessi trovare lavoro fuori dall'Italia che farai?- mi chiede.
-Penso proprio che prenderei quello che mi capita. Non che io non mi trovi bene qua, però all'estero ci sono più sbocchi.- rispondo in tutta sincerità.
-Fede.- mi sento chiamare da Manuel. –Penso che stiano cercando te.-
Mi giro verso Emilia e Stephan che mi fanno cenno di andare da loro.
Li raggiungo.
-Allora, abbiamo una notizia buona e una cattiva.- dice Emilia.
-Spara. Non m'importa l'ordine.- dico.
-La buona è che ti abbiamo iscritta al karaoke. La cattiva è che o rifiuti o ce le prendiamo tutti e due.- dice Ste.
Sbianco. –Come farmi prendere un colpo? Lo state facendo benissimo.- rispondo.
-Dai, ti sento cantare quando ricopi gli appunti, e detto tra noi amo la tua voce. Quindi prendi il microfono e fila a cantare.- mi dice Emilia porgendomi il microfono.
-A casa te le pigli.- le sussurro salendo sul mini palco.
-Qui ci sono tutte le canzoni. Scegli quella che ti piace e te la metto.- dice il dj che sta di fianco a me.
-Ce l'hai il mio giorno più bello del mondo di Renga?- chiedo.
Annuisce e la mette.
-[...]Quante volte avremmo detto con fermezza che tra noi era finita, da domani ricomincia un'altra vita[...]-
Mi sento lo sguardo di Stephan addosso ma continuo.
-[...]Solo tu mi hai donato un sorriso che nasce anche quando un motivo non c'è.
E da quando c'è stato sembra schiudere tutte le porte, sembra schiuderle tutte le volte che sto con te[...]-
Una volta finita la canzone torno al mio posto tra gli applausi degli altri presenti nel locale.
-Giuro che vi scanno a tutti toi.- dico in dialetto.
-Eddai che sei stata grande!- mi dice Maui. –Anzi, alla prossima canzone che faccio voglio il duetto.-
Scoppio a ridere.
-Vado un po' fuori, arrivo subito.- dico alzandomi.

-Stephan.-

-Ma non ha detto di essere freddolosa?- chiedo quando ormai lei è già fuori.
-Si.- dice Giulia distrattamente.
Poi ci pensa su e vede la sua felpa sulla sedia.
-E portagliela no?- mi chiede.
-Subito!- la prendo al volo e la raggiungo fuori.

-Federica.-

Ecco, brava Fede.
Ho un freddo boia e ho dimenticato la felpa dentro.
Pace, starò un po' così, poi entrerò di nuovo. Mi sento la felpa sulle spalle all'improvviso e mi giro, trovandomi Stephan.
-Non dovevi.- dico abbassando lo sguardo.
-Stavi tremando come una foglia, quindi.- risponde.
-Se mi abbracci mi riscaldi prima.- dico senza pensarci.
Mi abbraccia subito. Non riesco a guardarlo negli occhi.
-Guardami.- mi dice.
-No. Ci leggeresti troppe cose dentro.- rispondo.
-E la prima quale sarebbe?- mi chiede.
-Che ci sono dentro fino al collo. Che mi piaci, e non poco.- rispondo continuando a tenere la testa sul suo petto.
Mi mette la mano sotto al mento per far combaciare i nostri occhi.
Piano piano si avvicina al mio viso, regalandomi un bacio dolcissimo.
Un bacio a fior di labbra, delicato e fragile come il sentimento che sta nascendo tra noi.
Sono sorpresa da lui, ci stacchiamo e rimaniamo a guardarci negli occhi. Sorridiamo come due ebeti. Gli metto le braccia al collo, facendo cadere a terra la felpa e lo bacio. Un bacio vero. Più deciso, profondo, lungo. Sempre dolce. Ci stacchiamo solo per riprendere fiato.
-Dammi un pizzicotto per favore.- mi dice.
-Perché?- chiedo.
-Perché in realtà non mi hai baciato.- risponde.
-No, ti pare.- dico sorridendo.
Inizio ad avviarmi verso l'entrata del locale, ma noto che è ancora fermo al punto di prima.
-Che fai, entri o hai intenzione di rimanere lì ancora a lungo?- chiedo.
Sorride e mi raggiunge, dandomi un bacio.
-Ti ci vedresti bene come mia ragazza?- mi chiede.
-Mi vedo bene solo con te da quando ti ho conosciuto.- rispondo.
-Lo prendo come un si allora?- chiede.
-Prendilo come un si.- rispondo.  

Due facce della stessa medaglia. |StephanElShaarawy|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora