Capitolo 19.

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-Lisa PDV.-

Sono in negozio a sistemare i cd, la giornata lavorativa è quasi finita, il mio turno finisce tra una mezz'oretta.

È strano per me lavorare durante le vacanze natalizie, ma almeno mi tengo occupata a fare qualcosa invece che poltrire a casa.

-Lisa, prenditi le ferie, stai tranquilla con la tua famiglia. Ci vediamo dopo la prima settimana di gennaio, ok?- mi dice per la ventesima volta Valentino, il proprietario del negozio.

-Va bene, ok, ma basta che non tartassi più ahahahahah.- rispondo ridendo.

Ecco, come non detto. 

<Amore io sono qui fuori, ti aspetto.> 

Che carino l'amore mio *-*

Alle 7 e 20 vado a cambiarmi e dieci minuti dopo sono fuori.

-Ciao amore.- lo saluto entrando in macchina.

Mi da un bacio. –Ti porto in un posto. Ti devo parlare.-

Panico. Sbianco.

Non riuscendo a parlare, causa poca salivazione, mi limito ad annuire; mette in moto la macchina e partiamo. Il fatto che non parla durante tutto il viaggio mi preoccupa parecchio.

Mi schiarisco la gola e parlo. –Devo... Devo preoccuparmi?- chiedo.

Dopo svariati secondi di silenzio infernale, la risposta non arriva.

Devo preoccuparmi seriamente. Chi tace acconsente, no?

Cerco di non pensarci e provo a rilassare i muscoli della schiena.

Ferma la macchina e scende, venendo ad aprirmi la portiera. Scendo.

Mi mette le mani sugli occhi.

-Ora fidati di me.- mi sussurra.

Mi da delle indicazioni per andare avanti e poi mi ferma, togliendomi le mani da sopra gli occhi.

Davanti a me trovo uno scenario bellissimo: cena a lume di candela allo stesso posto dove mi portò al primo appuntamento.

-Buon anniversario amore.- mi dice per poi baciarmi.

26 dicembre. Ecco che giorno è oggi! Sto perdendo colpi, mi sto facendo vecchia.

-Hai preparato tutto tu?- chiedo guardando il tavolo di legno sotto il gazebo, anch'esso di legno.

-Mi ha dato una mano Aurel, ma l'idea è mia.- dice.

Ci sediamo e mangiamo ridendo e scherzando tra di noi, perché secondo me l'amore è anche questo. Prendersi gioco l'uno dell'altro. 

-Federica PDV.-

Il giorno della partenza per tornare a Milano finalmente è arrivato. In questi tre giorni Andrea ed Eugenio non ci hanno dato pace. Li avrei voluti uccidere. Seriamente.

-Sono felice di averti conosciuto. Sei un bravo ragazzo, davvero. Spero di rivederti presto.- dice mia madre a Stephan mentre siamo sul cancello.

-Sono contento anche io di aver fatto la vostra conoscenza. Avete una figlia veramente fantastica.- dice lui.

-Sarà anche una ragazza fantastica, ma come amica è davvero pessima.- sento dire dal fondo della strada.

-Per lo meno le promesse le mantengo.- urlo per farmi sentire.

Due facce della stessa medaglia. |StephanElShaarawy|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora