Capitolo 1.

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È tutto finito.

Per uno sbaglio.

Per un errore.

Per una parola di troppo.

Sono morta, sono vuota, sono sola.

Le tre amiche a cui avevo dato e affidato cuore e anima, hanno deciso di abbandonarmi senza una valida spiegazione. Bello eh?

Sono Federica, ho 19 anni, e ho deciso di trasferirmi al nord anche per questa situazione. Ho studiato fotografia per cinque anni, amo disegnare e ballare.

Ho dei parenti a Legnano, in provincia di Milano che mi daranno una mano se ne avessi bisogno.

«Siamo state delle stupide. Delle complete idiote. Perdonaci se puoi, e rimani.»

È il messaggio che trovo appena entro alla stazione.

«Ormai è fatta. Non ne posso più dei vostri giochetti. La mia decisione l'ho presa e di certo non cambio idea.» rispondo.

Hanno sempre trovato mille scuse e io ci ho creduto, ma ora basta.

Chiamo Alessandra, mia cugina.

Abitava vicino a casa mia, ma poi si è sposata e si è trasferita al nord.

«Stai prendendo il treno?» mi chiede.

«Ciao, si sto bene grazie tu?» le dico ironicamente.

«Si ciao ahahah.» risponde ridendo.

«Comunque si, dovrebbe arrivare a momenti.» dico.

«Bene, ci vediamo domani mattina alle 10. Cià.» mi saluta e stacco.

Arriva il treno, salgo e sistemo i bagagli sopra; bene, prepariamoci per queste bellissime 12 ore di treno! Guardo per un po' il paesaggio che mi si presenta dal finestrino, poi mi sento gli occhi pesanti e mi addormento.

La mattina dopo mi svegli di soprassalto, pensando che fosse tardi. Prendo il telefono e noto che sono le 9 passate da poco; tiro un sospiro di sollievo.

«Manca pochissimo e ci vediamo. Non vedo l'ora. A.»

«Nemmeno io. A tra pochissimo! :) F.»

Alle dieci puntuale, il treno si ferma alla stazione centrale di Milano. Prendo la mia roba e cerco Alessandra con lo sguardo.

Mi sento chiamare ma non faccio in tempo a girarmi che mi ritrovo Alessandra addosso.

«Idiota miaaaaaa! Quanto mi sei mancata!» le dico abbracciandola.

«Non quanto tu sei mancata a me! Andiamo, Giorgio ci sta aspettando fuori.» mi dice.

Prendo i bagagli e raggiungiamo Giorgio, suo marito, che ci aspetta fuori dalla macchina.

«Ciao piccoletta! Com'è andato il viaggio?» mi chiede.

«Tutto bene grazie. Tu tutto apposto?» chiedo a mia volta.

«Fortunatamente si :)» risponde.

Entriamo in macchina e mi accompagnano a quella che sarebbe stata casa mia.

«Bene eccoci arrivati! Il frigo è pieno, abbiamo fatto la spesa ieri, abbiamo spolverato, devi solo sistemarti la roba.» mi dice Giorgio.

«Grazie ragazzi!» dico io.

«Ci sentiamo domani sera cuginetta! Lì sul mobiletto ci sono degli indirizzi e dei numeri importanti che potrebbero esserti utili!» mi avverte Alessandra ed escono.

Due facce della stessa medaglia. |StephanElShaarawy|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora