Capitolo 9.

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Capitolo 9 – PDV Stephan.

Non so come mi sia venuto in mente di chiedere a Fede di uscire. Voglio solo capirla; è strana, forse è per questo che mi prende. È esattamente l'opposto di me, l'opposto di Ester.

Capelli rossi tinti, un sorriso spettacolare e due smeraldi al posto degli occhi.

Stephan, basta con questi pensieri, dormi!

Come faccio a dormire se appena chiudo gli occhi vedo il suo viso sorridente? Mi squilla il telefono: Lulo.

Rispondo.

-Cos'hai intenzione di fare con Fede?- chiede.

-Prego?- chiedo a mia volta, non capendo.

-Non è una ruota di scorta, non ti serve a colmare il vuoto che ha lasciato Ester.- spiega.

-Lulo seriamente, non ti seguo.- dico.

-È la mia migliore amica, spezzale il cuore e ti sfascio le gambe.- e stacca.

Certe volte non lo capisco questo ragazzo.

Però effettivamente un po' ha ragione: non devo trattarla come ho trattato Ester.

Lei è diversa. Ma non è mio diritto farla stare male. Dopo l'uscita di domani devo tenermi alla larga da lei, è per il suo bene.

Finalmente riesco a chiudere gli occhi.


-Federica.-


<Fai attenzione domani. Ti voglio bene, buonanotte. Lulo.>

Il mio migliore amico mi preoccupa. Sul serio. <Tranquillo capo! 'notte.>

La mattina dopo mi sveglio per le 8, doccia veloce, colazione e salgo in camera a vestirmi; Emilia la lascio dormire, le preparo la colazione e le lascio un biglietto.

Stephan sarebbe passato tra 20 minuti, alle 9 e mezza; ho ancora il tempo di truccarmi.

Alle 9 e mezza puntuale mi fa uno squillo, segno che è qui sotto; prendo la borsa e lo raggiungo.

-Ciao bellezza.- mi saluta dandomi un bacio sulla guancia.

-Ciao a te!- dico.

-Andiamo?- chiede. Annuisco ed entriamo in macchina.

-La mia amata fnaaaaac!- dico avviandomi verso la Fnac.

-Ce l'hai ancora la lingua, eh?- mi chiede Stephan.

Gliela mostro e mi reco al reparto libri, cercando 'Noi siamo infinito'; saltello come una bimba al parco giochi quando lo trovo sotto lo sguardo stranito di Stephan.

-Che c'è? Lo cercavo da un pezzo, a Bari non l'ho mai trovato u.u- gli dico.

-Niente, niente.- dice lui.

Continuiamo il giro per la fnac, parlando tranquillamente come se non ci fossimo mai odiati; ad un certo punto mi arriva un sms da parte di Emilia.

<Corri a casa. Subito. Sbrigati.>

Mette ansia, e non poco. <Arrivo.>

-Ste potresti riaccompagnarmi a casa? Emi mi vuole subito.- chiedo.

-Certo!- risponde e ci avviamo di nuovo alla macchina.

Tempo 15 minuti e siamo sotto casa mia.

Due facce della stessa medaglia. |StephanElShaarawy|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora