Capitolo 11.

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07:00, suonò la sveglia.
Avevo dimenticato ancora di toglierla, cazzo.

Sentii qualcuno muoversi dietro di me, nel mio stesso letto, così mi girai.

Laura: «Che ci fai qua con me?»

Marco: «Non volevo lasciarti sola.»

Tutti i ricordi di quella notte mi tornarono in mente.
L'alba era sorta ormai da poco, un raggio di sole penetrante dalla finestra illuminò i miei occhi che iniziavano a riempirsi di lacrime.

Marco: «No dai, cosa fai!»
Mi fece il solletico sui fianchi e cominciai a ridere forte.
Sorrise appena vide una lacrima scendere e fermarsi sulle mie labbra sorridenti.

Marco: «Ridi o piangi? Mi sembri un po' confusa!»

Laura: «Sei tu che mi confondi, idiota.»

Marco: «Però mi vuoi bene lo stesso.»
Cazzo se gliene volevo.

Laura: «Non così tanto come credi.»

Marco: «Posso prepararti una cioccolata calda? Magari cambi idea.»

Laura: «Non si sa mai, potresti provare!»

Marco: «Allora corro!»

Si alzò dal letto e indossava solo i suoi vecchi pantaloncini da calcio, senza maglietta i suoi addominali erano in bella mostra.

Laura: «Però copriti o Alice ti si accolla troppo.»

Mi fece l'occhiolino e indossò la mia felpa dei Nirvana che avevo lasciato in stanza la sera prima, gli stava a pennello. Forse per me era un po' troppo larga.
Aprì la porta subito dopo e lo sentii scendere le scale.

Non so come facesse a sopportarmi, gli rompevo sempre le palle con le mie cazzate ma lui non si stancava mai, era sempre lì ad asciugare le mie lacrime e a stringermi nelle sue braccia accoglienti.

Mi alzai anche io dal letto e tolsi la maglia pesante con cui mi ero addormentata, in quel momento qualcuno bussò alla porta.

Laura: «Marco sono mezza nuda aspetta!»
Gridai.

Fabiana: «Buongiorno.»
Entrò chiudendo la porta alle sue spalle.

Laura: «Ciao.»

Fabiana: «Ti sei svegliata con la luna storta?»

Laura: «Perchè sei venuta?»
Risposi acida.

Fabiana: «Ti ho sentita ridere e ho pensato fossi sveglia.»

Laura: «Ok.»

Andai verso la mia borsa per prendere una maglia e coprirmi, sentivo i suoi occhi fissi sul mio corpo.
Quando le diedi le spalle, non riuscii a trattenere le lacrime e cominciarono a scorrere silenziosamente.

Laura: «Smettila di guardarmi.»
Mi urtava il sistema nervoso sentire quello sguardo su di me, ma allo stesso tempo mi piaceva.

Fabiana: «Perchè mi rispondi così?»

In quel momento entrò Marco con un vassoio in mano.

Marco: «Cioccolata pronta per la mia nanett-.»
La sua voce si spezzò appena vide Fabiana.

Fabiana: «Che ha la tua amica?»
Disse a Marco riferendosi a me.

Laura: «La tua amica ha i coglioni girati, ora ciao. È stato bello ricevere il tuo buongiorno.»

I will be strong for two.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora