Fabiana: «Per questa sera non posso, è meglio che vada a casa.»
Laura: «Stai ancora un po'.»
Insistetti.Mamma: «Io vado a letto, sono stanca. Fabiana, se riesci a convincere i tuoi genitori puoi rimanere, mi farebbe piscere. Non vi addormentate troppo tardi, domani c'è scuola. Buonanotte ragazze.»
La salutammo e chiuse la porta.
Fabiana: «Gentile la signora.»
Sorrise.Laura: «Sa essere carina a volte.»
Fabiana: «Perchè sei scattata in piedi appena hai sentito bussare? Eravamo solo abbracciate.»
"Non conosci mia madre" pensai.
Laura: «Mi sono spaventata, eravamo tranquille e all'improvviso l'ho sentita bussare.»
Un'altra bugia.Fabiana: «A me sembravi spaventata per altro.»
Si sdraiò di nuovo e mi indicò lo spazio vuoto accanto a lei.
Fabiana: «Non vieni?»
Mi alzai dalla sedia e mi sedetti con lei sul letto ma senza sdraiarmi, mi limitai a fissare il vuoto.
Fabiana: «Tutto bene? Questo sguardo non mi piace.»
Sorrisi a quelle parole e lei mi guardò in modo strano.
Laura: «Non riesci a far cambiare idea ai tuoi?»
Fabiana: «Non credo, non ho nemmeno i vestiti e i libri per domani.»
Laura: «Metti qualcosa di mio e per i libri non lo so, chi se ne frega dei libri.»
Fabiana: «Voglio una tua felpa.»
Andai ad aprire l'armadio e le lanciai la prima felpa che mi capitò tra le mani.
È da sempre una delle mie preferite.
È grigia ed enorme e al centro ha il simbolo nero dell'Adidas.Laura: «Ora resti?»
Fabiana: «Non la volevo proprio ora ma grazie per avermela lanciata.»
Laura: «Cogliona.»
Fabiana: «So cosa mettere domani per la scuola, grazie ancora»
Laura: «Guarda che la rivoglio indietro.»
Fabiana: «Contaci.»
Mi fece l'occhiolino ed io non potei resistere.
Mi morsi il labbro. Lo torturavo e lei se ne accorse, il suo sguardo non lasciò le mie labbra nemmeno per un secondo.Fabiana: «Laura smettila.»
Mi piaceva un casino quando mi chiamava per nome.
Laura: «Di fare cosa? »
Non rispose e le spostai una ciocca di capelli mettendola dietro l'orecchio.
Fabiana: «Devo andare. »
Si alzò e le afferrai la mano guardandola negli occhi.
Laura: «Sei bella.»
Avrei potuto descriverla con tutti gli aggettivi belli di questo mondo. Non era solo bella, era molto di più, ma non dovevo spingermi troppo con le parole.
Fabiana: «E tu sei cieca.»
Mi alzai per salutarla e la tirai verso di me.
I suoi occhi erano fissi sui miei.
Quegli occhi.
Mi ci perdevo dentro ogni volta.
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I will be strong for two.
RomanceE gli occhi tuoi alla luce del tramonto, restano uno spettacolo da guardare in prima fila.