Capitolo 7.

1.2K 49 9
                                    

Fabiana: «Per questa sera non posso, è meglio che vada a casa.»

Laura: «Stai ancora un po'.»
Insistetti.

Mamma: «Io vado a letto, sono stanca. Fabiana, se riesci a convincere i tuoi genitori puoi rimanere, mi farebbe piscere. Non vi addormentate troppo tardi, domani c'è scuola. Buonanotte ragazze.»

La salutammo e chiuse la porta.

Fabiana: «Gentile la signora.»
Sorrise.

Laura: «Sa essere carina a volte.»

Fabiana: «Perchè sei scattata in piedi appena hai sentito bussare? Eravamo solo abbracciate.»

"Non conosci mia madre" pensai.

Laura: «Mi sono spaventata, eravamo tranquille e all'improvviso l'ho sentita bussare.»
Un'altra bugia.

Fabiana: «A me sembravi spaventata per altro.»

Si sdraiò di nuovo e mi indicò lo spazio vuoto accanto a lei.

Fabiana: «Non vieni?»

Mi alzai dalla sedia e mi sedetti con lei sul letto ma senza sdraiarmi, mi limitai a fissare il vuoto.

Fabiana: «Tutto bene? Questo sguardo non mi piace.»

Sorrisi a quelle parole e lei mi guardò in modo strano.

Laura: «Non riesci a far cambiare idea ai tuoi?»

Fabiana: «Non credo, non ho nemmeno i vestiti e i libri per domani.»

Laura: «Metti qualcosa di mio e per i libri non lo so, chi se ne frega dei libri.»

Fabiana: «Voglio una tua felpa.»

Andai ad aprire l'armadio e le lanciai la prima felpa che mi capitò tra le mani.

È da sempre una delle mie preferite.
È grigia ed enorme e al centro ha il simbolo nero dell'Adidas.

Laura: «Ora resti?»

Fabiana: «Non la volevo proprio ora ma grazie per avermela lanciata.»

Laura: «Cogliona.»

Fabiana: «So cosa mettere domani per la scuola, grazie ancora»

Laura: «Guarda che la rivoglio indietro.»

Fabiana: «Contaci.»

Mi fece l'occhiolino ed io non potei resistere.
Mi morsi il labbro. Lo torturavo e lei se ne accorse, il suo sguardo non lasciò le mie labbra nemmeno per un secondo.

Fabiana: «Laura smettila.»

Mi piaceva un casino quando mi chiamava per nome.

Laura: «Di fare cosa? »

Non rispose e le spostai una ciocca di capelli mettendola dietro l'orecchio.

Fabiana: «Devo andare. »

Si alzò e le afferrai la mano guardandola negli occhi.

Laura: «Sei bella.»

Avrei potuto descriverla con tutti gli aggettivi belli di questo mondo. Non era solo bella, era molto di più, ma non dovevo spingermi troppo con le parole.

Fabiana: «E tu sei cieca.»

Mi alzai per salutarla e la tirai verso di me.
I suoi occhi erano fissi sui miei.
Quegli occhi.
Mi ci perdevo dentro ogni volta.

I will be strong for two.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora