Capitolo 2.

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Le ore passarono in fretta.

Il discorso del preside si rivelò abbastanza interessante per quei pochi minuti che prestai attenzione.

Ho passato tutte e 6 ore a pensarla.
Pensavo ai suoi occhi così intensi e profondi, al suo sorriso e alla sua mano intrecciata nella mia.

Durante l'intervallo non parlammo molto, ci scambiavamo qualche occhiata ma nulla di più.

Durante la lezione di storia parlai con la mia vicina di banco, Helen, davvero molto simpatica devo dire.
La classe non era come mi aspettavo. Su 27 ragazzi, i più simpatici saranno 4 o 5.

Compresa Fabiana ovviamente.

Mi chiedo perché sia sempre nei miei pensieri, in fondo non ha nulla di speciale.

Solo un sorriso mozzafiato e degli occhi che vabbeh,non ne parliamo.
Ecco, mi ritrovo di nuovo a parlare di lei.

Per distrarmi un po' decido di chiamare Marco,il mio migliore amico.
Gli diedi appuntamento al solito parco e ci ritrovammo là per le 16.

Marco: «Ma salve!»

La sua voce mi fece tornare il sorriso. Mi salutò con una pacca sulla spalla e si sedette sulla panchina accanto a me.
Non è mai stato un tipo da abbracci o cose simili, è dolce solo nei momenti opportuni.
Mi stupisco nel vedere come nessuna ragazza vada oltre l'amicizia con lui, è davvero un ragazzo con un cuore enorme, e devo dire anche molto bello.

È alto,occhi castani che variano in base al tempo,i capelli rasati dai lati con un bel ciuffo sfumato che tende verso il biondo e un fisico da urlo. Un figone direi.

Laura: «Hey scemo.»

Marco: «Come mai mi hai chiamato?»

Laura: «Non posso stare con il mio migliore amico?»

I miei genitori e suo padre vanno molto d'accordo, si sono conosciuti in ospedale dopo l'incidente di sua madre, quando la mia doveva partorirmi.
Un camion la travolse 15 anni fa mentre tornava a casa dal lavoro,purtroppo non ce l'ha fatta a sopravvivere e ora lui vive con suo padre, ha 17 anni e fra qualche mese sarà maggiorenne.

Marco: «Com'è andata oggi? Rimorchiato qualche bella ragazza?»

Laura: «Ma smettila idiota.»

Lo spinsi dalla spalla e in quel momento vidi entrare nel parco due ragazze.

Una di loro mi era familiare.

Marco: «Hey ma cosa guardi? Ci sei?»
Si girò anche lui a guardare e subito dopo iniziò a prendermi in giro, il solito cretino.

Marco: «Lauretta si è innamorata!»

Laura: «Ma che? Ci conosciamo a malapena da questa mattina!»

Marco: «Ah ma allora la conosci?»

Laura: «Viene in classe con me.»

Marco: «Sei cotta, si vede.»

Laura: «Smettila, non è vero.»

Marco: «Come me la spieghi la tua espressione appena l'hai vista entrare?»

Laura: «Marco stai zitto, viene verso di noi. »

Si avvicinava sempre di più, indossava un vestito rosa con le sneakers dello stesso colore,le stesse di questa mattina.
I suoi capelli sciolti arrivavano poco più sotto delle spalle e beh,era bellissima, non riuscivo a distogliere lo sguardo da lei.

I will be strong for two.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora