Capitolo 12.

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Passarono solo pochi giorni.
Fabiana e William si vedevano poco e lei parlava spesso con me dei suoi sentimenti.

Capii che non era importante non piacerle, avrei voluto davvero che fosse solo mia, ma mi bastava vederla felice.

Arrivò il giorno del suo compleanno, 10 gennaio.
Non le feci gli auguri, finsi di essermene dimenticata e a scuola la calcolai poco.
Stava per suonare la campanella che avrebbe segnato la fine della giornata scolastica e lei era uscita dalla classe per restituire un libro.

Vidi alcuni ragazzi avvicinarsi a me.

Helen: «È rimasta male, crede che ti sia dimenticata del suo compleanno.»

Laura: «Fidatevi di me.»

Eleonora: «Sta tornando, tutti ai posti.»

Suonò la campanella e la bloccai tenendola dal polso.
Restammo sole in classe.

Fabiana: «Che c'è?»

La tirai verso di me, eravamo vicinissime.

Laura: «Sei libera oggi?»

Fabiana: «Devo controllare la mia agenda.»
Rise timidamente.

Laura: «Voglio solo 10 minuti del tuo tempo.»

Fabiana: «Ho tutto il pomeriggio libero.»

Laura: «Sono da te alle 16, anzi, dopo mangiato.»
Ero un po' in ansia anche io, non vedevo l'ora.

Fabiana: «Quando vuoi, ora mi liberi o vuoi restare chiusa dentro la scuola?»

"Con te non sarebbe male" pensai.

Laura: «Hai ragione. »
La feci andare via e dopo aver preso lo zaino, corsi verso l'uscita dove mi aspettava Marco.

Marco: «Fatto?»

Laura: «Vado a casa sua dopo mangiato.»
Gli sorrisi e ci incamminammo verso casa senza dire una parola.

Non pranzai.
Mi posizionai davanti al pianoforte e cominciai a suonare una melodia ad orecchio, era dolce. Subito pensai a lei.

"Perchè non dedicarle un brano?" pensai.

Presi il mio quaderno pentagrammato e iniziai a scrivere, purtroppo ci voleva tanto tempo così dovetti lasciare stare. Era ora di andare da Fabiana.

Corsi sopra a prendere la mia giacca. Dentro la tasca infilai una busta come quella delle lettere e mi incamminai verso casa sua.

Mi aveva sicuramente vista dalla finestra perchè aprì prima che io arrivassi alla porta, e la salutai.

Fabiana: «Qual buon vento ti porta qui?»

Laura: «Intanto entro, è lunga la questione. »
Provai ad entrare ma si mise davanti a me sbarrandomi l'entrata.

Fabiana: «Non saluti più?»

Laura: «Fabiana fammi entrareee.»

Fabiana: «No.»

La presi in braccio e la misi sulle mie spalle. Mi dava pugni sulla schiena e gridava come una demente.

Fabiana: «Mettimi giù!»

La buttai sul divano prestando attenzione a non farle male e mi sedetti accanto a lei.
Appoggiò le gambe sulle mie e si draiò comodamente mettendo la testa sul bracciolo morbido che aveva dietro.

I will be strong for two.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora