Capitolo 1

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Era un giorno come un altro, la sveglia si faceva sentire forte e chiara come tutte le mattine, controvoglia mi alzai e andai dritta in bagno. Mi feci una lunga doccia calda che come sempre si porta via tutto il mio stress mattutino, almeno in parte. Appena uscita mi avvolsi un asciugamano attorno alla vita e guardai il mio riflesso allo specchio, i miei capelli castani perennemente crespi e mossi sembravano più lisci, forse per l'aria secca dell'inverno, ho gli occhi grandi anch'essi castani e una bocca proporzionata al mio viso e il mio corpo ha una forma a clessidra, insomma sono carina ma non abbastanza. Quella mattina decisi di mettermi una felpa nera, dei leggins e ovviamente le mie amate adidas, " viva il nero". Mi truccai leggermente con l'eyeliner e un po' di mascara e scesi sotto per fare colazione. In cucina trovai mia zia che cucinava i pancakes, e sia chiaro io adoro i pancakes! <<Zia ti adoro, sai sempre come rendermi felice!>> lei mi sorrise e disse <<Cara Caroline, non sono come tutte le zie mondane, io so come ingraziarmi mia nipote>> scoppiai a ridere, da quando le ho fatto leggere il primo libro della saga Shadowhunters non smette di fare allusioni sui cacciatori di demoni e sui parabatai. Vivo con mia zia perchè i miei genitori sono morti in un incidente stradale quando avevo solo cinque anni. Finiti i pancackes corsi alla fermata dell'autobus, mentre aspettavo con le cuffiette sempre alle orecchie vidi davanti a me nel fitto bosco due occhi rossi che mi osservavano, sbattei di nuovo le palpebre per essere sicura di non avere allucinazioni, ma gli occhi rossi erano ancora li. Non credo che nessun animale al mondo abbia gli occhi rossi, tranne gli Alpha dei licantropi, ma i licantropi esistono solo nei miei libri, sono pura finzione, quindi escludo ampiamente la cosa. Nel frattempo l'autobus si ferma proprio davanti a me, mi precipito per guardare fuori dal finestrino ma gli occhi rossi sono scomparsi, come volatilizzati.

Cerco di non pensarci troppo anche se la cosa è un po' inquietante, arrivata a scuola come sempre davanti all'ingresso ci sono Dajana e Katherine che mi aspettano, di certo loro non passano inosservate. Dajana è bionda con lo shatush blu, bassa e magra con degli occhi verde pallido invece Katherine è di un biondo ramato con gli occhi che hanno delle pagliuzze gialle anche lei bassa e magra, e per quanto volessi smentire la cosa, i ragazzi sono attratti dalle ragazze basse perchè il loro ego maschile si rafforza, io dall'alto del mio metro e settanta spero davvero non sia cosi. <<Caroline alla buon'ora>>

<<Buongiorno anche a te Dajana>> dissi con una punta di sarcasmo

<<Ah Caroline non sai la novità, Natasha si è rimessa con Kyle e quindi danno una festa per il loro riavvicinamento>> disse tutto d'un fiato Katherine << E io cosa centro in tutto questo?>> ero confusa ma dentro di me sapevo dove volevano andare a parare <<Bhe cara Caroline la festa è questo sabato e si da il caso che la nostra Natasha abbia invitato gli Anderson>> a quella rivelazione rimango spiazzata, gli Anderson sono la famiglia che vive in mezzo al bosco, isolata da tutto e da tutti, sono tre fratelli più il loro zio, studiano privatamente quindi si vedono di rado in città. <<Ah davvero? Bene buon per loro>> cerco di camminare più in fretta possibile ma Katherine mi blocca < Eh no signorina tu non vai da nessuna parte>>

<<Katherine non posso venire a quella festa non ho l'invito>>

<<Tranquilla ne abbiamo preso uno anche per te>> disse Dajana con la faccia che diceva "non ci scappi", ero messa alle strette <<Ci sto>>



The fate of an AlphaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora