Capitolo 1

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Ama
con calma
che là fuori è pieno
di ti amo
che non valgono un cazzo

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La sveglia iniziò a suonare, come ogni mattina del resto, alle 7.
La spensi e con malavoglia mi alzai.
Andai in cucina e chiamai mia madre al telefono.

Dopo un paio di squilli rispose.

<Bonjour mon amour! Come stai? >
<Bonjour mamma. Bene tu? >
<Bene bene.. Mangia e vai a lezione.. Mi raccomando.. Bacioni piccola mia.. Ci vediamo a fine mese. >

Salutai mia madre e andai a prepararmi una tazza di latte e cereali.
Mangiai lentamente e appena finito andai a farmi una doccia calda.

Entrai nel bagno e mi fermai davanti allo specchio.
Mi guardai il volto, era piccolo e rotondo con qualche piccola lentiggine sparsa per il naso e le guance.
Occhi grandi e marroni con lunghe ciglia che ingrandivano ancora di più l occhio e rendevano lo sguardo intenso.
Un naso piccolo e all insú.
Labbra grandi e carnose di un rosa molto chiaro.
La pelle olivastra presa da mia madre,  come tanti altri tratti del mio corpo, ne vado molto fiera.

Legai i miei lunghi capelli in uno chignon, mi tolsi il pigiama ed entrai nella doccia.
Il leggero sgocciolare dell'acqua calda sfiorava la mia pelle, rimasi per un po' sotto quella leggera pioggerellina.
Lavai via il sapone ed uscii.

Mi sentivo già più sveglia.
Avvolsi un asciugamano attorno al corpo ed andai in camera.
Indossai l intimo ed aprii l'armadio.
Presi una maglia corta nera e la una salopette in jeans, idossai il tutto mettendo le Vans nere.

Andai allo specchietto per il trucco e iniziai a mettere l'eyeliner e un po' di lucidalabbra.
Appena finito presi borsa e giacca.

Mi misi a guardare la foto appesa alla parete.
Ritraeva me, mia madre e mio padre.

Mia madre veniva dal Pakistan, conobbe mio padre , si innamorarono e lei rinnegò la sua famiglia pur di stare con lui.

Mio padre invece era Italiano, era andato in Pakistan per un piccolo viaggio con degli amici, conobbe mia madre il secondo giorno di viaggio e la portò con in Italia.

Mi risvegliai dallo stato di trance e iniziai a incamminarmi verso l' Università.

Dopo una decina di minuti arrivai e mi venne incontro la mia migliore amica Jaqueline.

<Delylah! Come stai?> disse
<Jaq, assonnata e tu? > risposi sbadigliando
<A chi lo dici... Per finire quel ritratto ci ho messo tutta la notte.. >
<No.. Io l'ho finito in una mezz'ora.. >
<Meglio che tu non parli proprio. Hai le mani d'oro, non potresti mai metterci troppo.. > ridacchiò

Entrammo in aula e la professoressa ancora non era arrivata.

Meglio..

<Del.. Guarda.. >disse Jaq muovendomi il braccio e indicandomi con la testa un ragazzo seduto al banco vicino al nostro.

Aveva un ciuffo biondo tirato su con del gel e della lacca, dal profilo sembrava che avesse il naso piccolo e delle labbra carnose..
Indossava una camicia a quadri rossa,  dei skinny jeans con gli strappi sulle ginocchia e le Vans nere.

Un bel tipetto eh..

<Del lo conosci? Chi è?> domandò sussurrando Jaq
<Non lo so.. Non lo conosco.. > sussurrai

In quel preciso istante il ragazzo si girò verso di noi e iniziò a fissarci, riuscì a vedere i suoi occhi grigio tempesta, e portava due piercing al labbro inferiore.
Ci sorrise.

Sorrisi di ricambio mentre Jaq faceva versi poco umani.

<Ciao> disse allungando la mano <Piacere Benjamin, sono nuovo>
<Piacere Delylah, benvenuto all inferno> dissi sorridendo e stringendo la mano.

<Hey io mi chiamo Jaqueline, piacere> disse spostandosi e ammiccando.
Volevo sapere come facesse a essere così aperta con i ragazzi.
<Piacere mio.. > disse sorridendo

In quel preciso istante entrò la professoressa, fece presentare Benjamin, veniva da Modena e aveva 23 anni.

La lezione iniziò e per le successive ore avremmo disegnato un modello di Michelangelo.

Mi andai a sedere dietro al mio amatissimo banco, accanto a me c'era Jaq e davanti a noi Benjamin.

Iniziai a tracciare le linee base con il carboncino, cancellando di tanto in tanto alcune imperfezioni.

<Deeeeel mi aiutiiiii. Non riesco a fargli il bustoo> disse Jaq piagnucolando.
Le andai vicino le presi le mani e iniziai a tracciare le linee del busto con la sua mano.
<Ora... Prova da sola a inarcare leggermente per la linea del gluteo... Così> dissi lasciandole la mano
<Tu sei la mia Dea.>
Ridacchiai e andai a sedermi continuando il disegno.

Benjamin si voltò verso di noi e iniziò ad osservarci.
<Dimmi cosa ti serve? > disse Jaq
<Jaq non fermarti o perdi il filo e poi mi tocca di nuovo aiutarti> dissi dura.
Saltò dalla sedia e iniziò di nuovo a disegnare borbottando qualcosa.

<Jaqueline tranquilla.. Volevo solo vedervi all'opera> disse sorridendo verso Jaq.
Si girò verso di me, e iniziò a scrutarmi.

<Delylah... Che nome intrigante.. Da dove vieni? >
<Io dall Italia. > risposi secca
<Scusa se disturbo.. È solo che sono molto curioso.. Che ne dici se ne parliamo dopo davanti ad una tazza di caffè? > chiese sorridendo

Jaq mi tirò un calcio sulla gamba e la guardai malissimo.
<vai> disse in un sussurro.

<Per me va bene.> dissi facendo un sorriso sbilenco.
<Perfetto allora appena usciamo da scuola,  alla caffetteria qui di fronte >
Fece un sorrisino e si girò continuando il suo disegno.

Sorrisi divertita.





Ciao a tutti!🍃
Benvenuti in un nuovo libro! 
Spero vi piaccia e che la supportiate!
Volevo fare una piccola premessa, in questo libro NON ci saranno scene a luci rosse ma scriverò una semplice frase come "Passammo la notte insieme" o cose così per permettere alle vostre teste di immaginare lo scenario che preferite.
Spero sarete d'accordo!!
Un bacio e al prossimo capitolo! 💋

Polaroid →Benjamin Mascolo←Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora