Capitolo 16

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Hermione si diresse come una furia dall'altro lato del corridoio, dove Harry e Ron la stavano ancora cercando. Quando la videro, i due ragazzi si illuminarono dalla gioia, e le andarono incontro per abbracciarla. Lei però si scansò prima ancora che i due la potessero  anche solo sfiorare e urlò:- Come vi è saltato in mente di mandare Malfoy a cercarmi??! Volevo stare un po' da sola, tutto qua!! SIETE DUE IDIOTI!!!- e se andò, senza lasciarli parlare.
Poco dopo arrivò anche Malfoy che chiese, preoccupato:- L'avete vista?-.
I due annuirono e indicarono verso destra, dove era andata Hermione.
Draco ringraziò e seguì le indicazioni.

Non poteva essere andata che in biblioteca. Non importava che gli avesse detto che non lo voleva più vedere, lui le avrebbe parlato lo stesso, le doveva spiegare. Si accorse di quanto ci tenesse a lei, e la cosa, stranamente, gli piacque. Non aveva mai avuto nessuno a cui affezionarsi veramente, se non sua madre, ma era davvero bello. Essere pronti a rischiare per una persona a cui si vuole davvero bene. Perché si, ormai Draco ne era certo, era più che affezionato ad Hermione Granger, anche se ancora non sapeva dire se l'amasse. "Amare è una parola troppo grossa..." aveva sempre pensato, e rimaneva della sua idea.
In ogni caso, stava davvero rischiando. Stava mettendo al primo posto una mezzosangue, quando in realtà avrebbe dovuto pensare solo al suo lavoro.
Ma tanto sapeva che non sarebbe stato in grado di fare niente con quel peso sul cuore.
Già, aveva un cuore, e se era accorto solo quel giorno, quando l'aveva salvata da Dean Thomas.

Si accorse di essere arrivato in biblioteca e, per sua fortuna, aveva intuito bene. Infatti Hermione era lì e, cercando di mascherare la sua rabbia, girava tra gli scaffali. Purtroppo non la nascondeva troppo bene, dato che era tutta rossa, sbatteva i piedi per terra e soffiava forte dal naso. Cercava comunque di mantenere un'espressione calma.
Draco si avvicinò a lei, silenziosamente, e la prese per un braccio. La spinse fuori dalla biblioteca, in un' aula vuota, e insonorizzó la stanza.
Lei era furiosa:- MALFOY! COME TI PERMETTI?! LASCIAMI TORNARE IN BIBLIOTECA O IO GIURO CHE...-.
Lui la interruppe:- Mi crucerai, già lo so. Bene, puoi farlo, ma non prima di avermi ascoltato-. Hermione continuò a fissarlo, aspettando la sua spiegazione.
-Hermione, tu non sai cosa potrebbe fare mio padre se scoprisse che stiamo uscendo insieme, sia a me che a te. E Pansy gli avrebbe raccontato tutto se non avessi fatto qualcosa. Ho dovuto prometterle che sarei stato il suo ragazzo, sennò saremmo stati in pericolo. Credimi, a me Pansy non interessa, per niente-.
Hermione non riuscì a trattenere un sorriso e gli gettò le braccia al collo, entusiasta. Lo abbracciò e lui, all' inizio un po' stupito, si lasciò andare e ricambiò l'abbraccio.
Dopo qualche minuto Draco la allontanò quanto bastava per guardarla negli occhi, e chiese, con un sorriso:- Allora... Vuoi ancora che io venga a quella festa con te?-
La ragazza non esitò un istante e lo baciò, felice.

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Nelle due settimane successive Draco ed Hermione continuarono a vedersi, di tanto in tanto. A volte per scambiarsi qualche bacio, altre volte anche solo per sapere come stava l'altro.
Ad Hermione quella situazione piaceva, ma Harry non lo avrebbe dovuto scoprire. Se fosse venuto a sapere che continuava a vedersi con Malfoy senza scoprire informazioni utili sui Mangiamorte si sarebbe infuriato, e molto.
La situazione di Draco, invece, era diversa. A parte il fatto che dovesse cercare in ogni modo di ignorare Pansy, che provava in ogni modo a stargli appiccicata, c'era anche il problema di quel lavoro per il Signore Oscuro. Se prima era felice perché credeva di essere a buon punto, si sbagliava di grosso. Era praticamente all' inizio, e aveva deciso di ridurre molto le uscite con Hermione. Non poteva più permettersi perdite di tempo, e questa volta sul serio. Se lo era detto molte volte, ma ci era sempre passato sopra. Ora invece doveva proprio sbrigarsi. E poi, come se non bastasse, ci si metteva anche Piton a fargli pressione. Anche lui era un Mangiamorte, cercava di aiutarlo, ma non sapeva che aumentava solo la sua frustrazione.

Alla festa del Lumaclub mancavano solo due settimane ed Hermione era in crisi per il vestito. Non aveva idea di cosa avrebbe indossato o di cosa le sarebbe stato bene. Non era un' esperta in fatto di balli...
Andò da Ginny a chiederle aiuto e insieme andarono a Hogsmeade per comprare un vestito. L'unico problema era che Ginny tendeva ogni volta a scegliere vestiti un po'... "Osé", diciamo, e quindi non era troppo saggio rivolgersi a lei...
All'inizio voleva farle comprare un vestito bianco, praticamente trasparente, che arrivava sopra le ginocchia, ma poi aveva capito che non era il caso da un'occhiata di fuoco che le aveva lanciato l'amica.
Dopo tutto il pomeriggio a provare abiti, Hermione era soddisfatta di aver comprato un abito verde smeraldo che arrivava alle ginocchia, cosparso di brillantini dello stesso colore e una cintura in pelle lucida nera in vita. In quanto a scarpe aveva optato per un paio di tacchi a spillo neri, che le mettevano in risalto la pelle chiara. Aveva ringraziato Ginny perché, nonostante avesse strani gusti, le era stata veramente d'aiuto.

Il giorno dopo, finita la lezione di Incantesimi, fermò Draco in un angolo appartato del corridoio. Lo voleva salutare. Però lui pareva più teso del solito. Era evidente che non voleva che qualcuno se ne accorgesse, ma Hermione era pur sempre la strega più brillante della sua età, quindi chi se:- Draco... Che hai?-. Lui scosse la testa e disse:- Niente di importante, non devi...-. Non terminò la frase perché un dolore lancinante partì dal braccio sinistro e si espanse per tutto il corpo, facendogli perdere l'equilibrio. Hermione lo aiutò ad alzarsi, spaventata. Non sapeva che cosa fosse successo, ma Draco... Oh, lui aveva capito benissimo... Doveva sbrigarsi, o lo avrebbero fatto fuori...

All a mistake   •Dramione•   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora