Capitolo 13

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Rimasero lì abbracciati per un po'. Hermione ormai aveva smesso di piangere e se ne stava buona buona sul petto di Draco, che continuava a stringerla a sé. Ad un tratto sentirono delle risatine odiose e videro avvicinarsi Ron e Lavanda. Draco, senza dire nemmeno una parola, prese la bacchetta e rese invisibili lui ed Hermione e si alzò, trascinandola per un braccio via da quel corridoio. Quando furono abbastanza lontani annullò l'incantesimo e così tornarono entrambi visibili. Hermione era rossa per la corsa e aveva il fiatone. Draco sorrise impercettibilmente; era così carina.
Lei si guardò intorno, preoccupata. Evidentemente non voleva che qualcuno la vedesse con lui.
Draco prese un gran respiro e disse:- Bhè, io direi che è meglio andare... Ci vediamo, Hermione...-. La ragazza lo guardò di scatto, appena sentì pronunciare da lui il suo nome. Le piaceva. Sorrise lievemente e disse di rimando:- Ci vediamo, Draco...-. Anche a lui piaceva come suonava detto da lei.
Esitarono ancora un istante a guardarsi negli occhi e sembrarono non volersene veramente andare, poi la ragazza si riscosse e, senza dire niente, se ne andò. Draco rimase lì, fermo, in mezzo al corridoio, a pensare a quello che era successo quella sera. Era stato così bello avere qualcuno vicino, senza dover pensare al compito che gli aveva affidato il Signore Oscuro... Per una volta potersi dimenticare di tutto, e stare con qualcuno che in quel momento aveva veramente bisogno di te... Pensando a questo gli venne in mente che avrebbe dovuto finire quel lavoro... Non poteva perdere tempo, ma quella sera era assolutamente troppo stanco per provare ad andare avanti, quindi decise di tornare in dormitorio.

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Hermione tornò il più lentamente possibile nella Sala Comune. Voleva ripensare a tutte le cose che erano successe da quando era arrivata quella lettera. Aveva dato un bacio sulla guancia a Malfoy, si era finta innamorata di lui, poi lo aveva baciato di nuovo, ma sulla bocca, ed aveva sentito il suo odore nell' Amortentia. Già, quel buonissimo odore alla mente, a cui non sapeva resistere... Poi era stata la volta di quando lei aveva chiesto a Draco di uscire, e prima di quello lo aveva trattato male... Dopo c'era stato l'appuntamento, e Draco l'aveva salvata da uno schiantesimo. Lì si che era stato bello... Si erano baciati, ed Hermione sentiva che quella non era stata una finzione... Poi Draco le aveva detto che sarebbero dovuti uscire di nuovo, fino ad arrivare a quella sera...
E lì stava il guaio... Lei era una "spia" per Harry, e quindi stava mentendo a Draco. Si sentiva terribilmente in colpa perché, ottenute le informazioni
necessarie, avrebbe dovuto smettere di fingere...
Anche se, più ci pensava più si convinceva che in quello che era successo quella sera non c'era stato assolutamente niente di falso. Forse si stava innamorando di Malfoy... No, non era possibile, non lei. Non la secchiona mezzosangue di Grifondoro, non quella che per anni era stata insultata proprio da lui per il suo stato di sangue... No, doveva solo essere la stanchezza e la disperazione del momento... Si, doveva essere esattamente così.
Tranquillizzata da quel pensiero varcò la soglia della Sala Comune. Appena entrò Ginny le corse incontro e l'abbracció forte. Harry invece era seduto sul divano a sfogliare quel suo stupido libro di Pozioni, e pareva non essersi accorto di niente.
Poi Ginny iniziò a tempestarla di domande, e allora non fece più caso a cosa facesse Harry.
-Stai bene?? Dove sei stata?! Perché te ne sei andata?! Con chi eri??-.
-Mio Dio, Ginny! Mi sembri tua madre! Sto benissimo! Vieni con me, ti racconteró tutto...- disse prima con aria divertita, poi rassegnata.
Guarda caso, Harry in quel momento aveva ascoltato tutto, così disse:- Ehi! Anche io devo ascoltare! Eri per caso con Malfoy?- concluse con un sorrisetto che Hermione trovò terribilmente odioso.
-Ehm... Si, ero con lui... Credo che adesso si fidi finalmente di me... È successo solo questo, si, solo questo...- disse la ragazza, con una risatina nervosa.
Harry annuì, soddisfatto, e continuò a leggere il suo libro. Ginny invece la squadró da capo a piedi e la trascinò nella sua stanza da prefetto. Insonorizzó l'ambiente e disse:- Bene, ora dimmi come sono andate VERAMENTE le cose-.
Era inutile, a Ginny non sfuggiva proprio niente. Così Hermione si buttò suo letto e iniziò a parlare:- Oh, Ginny! Sono veramente in una brutta situazione! Credo che Malfoy si sia innamorato di me, e mi sento in colpa sapendo di stargli mentendo... Sono una persona orribile...- e prima che potesse rendersene conto lacrime calde iniziarono a rigarle il viso, silenziosamente.
Ginny sospirò e disse:- Ho capito... Adesso dimmi che cosa è successo quando sei uscita da qui-.
Hermione, rassegnata, iniziò a raccontare:- Vedi, avevo visto Ron baciare Lavanda, anzi, sembrava le volesse divorare la faccia, e io mi sono sentita triste, così sono andata via, in un corridoio, per nascondermi. Poi però Malfoy mi ha trovata e mi ha consolata. Poi... Mi ha detto che sono fantastica... E io l'ho baciato... Siamo rimasti lì per un po', poi sono arrivati Ron e Lavanda e ce ne siamo dovuti andare. O mio Dio, Ginny... E se tutto ciò non fosse una vera e propria finzione? E se mi stessi innamorando di Malfoy?? Harry e Ron non me lo perdonerebbero mai!-.
-Hermione, sei solo confusa. Tu eri triste e lui ti ha consolata, per questo adesso ti sembra di provare qualcosa per lui! Non devi preoccuparti- la consolò l'amica, e le sorrise. Hermione la abbracciò, e si chiese che cosa avrebbe fatto se Ginny non ci fosse stata.
Andarono a dormire e la mora era decisamente più sollevata di prima.

-Spazio autrice-
Scusate se il capitolo non è lunghissimo e se non ci sono cose interessanti, ma mi serviva tipo come passaggio.
Comunque vi volevo ringraziare per aver raggiunto e superato le 100 visualizzazioni! Davvero, grazie mille e... Al prossimo capitolo!❤

All a mistake   •Dramione•   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora