No.
Non era vero.
Non poteva essere vero.
Hermione non poteva essere stata colpita.
Non lei.
Non ci voleva credere.Draco prese Hermione per le spalle e iniziò a scuoterla, urlando:- Hermione! Hermione, ti prego, svegliati!-.
Niente da fare.
La ragazza era bianca come un lenzuolo, e fredda quanto un blocco di ghiaccio.-Per favore, non andartene, Hermione!- gridò Draco.
Le lacrime minacciavano di sgorgare dai suoi occhi, ma non doveva, anzi, non poteva lasciarle uscire. Doveva essere forte, per lei.
-Hermione, ti scongiuro... Non lasciarmi...- mormorò con voce rotta. Non piangere diventava sempre più difficile.
Ad un tratto sentì un' altra voce, assolutamente tranquilla, quasi divertita, dire:- È inutile che la preghi, non si risveglierà! Sai come funzionano gli Avada Kedavra, no?-.
Draco alzò la testa verso la persona che aveva appena parlato e sentì un moto di rabbia crescergli nel petto.
-Tu...- disse a denti stretti.
-Esatto. Io. Dopo tutto quello che mi hai fatto... Credevi forse che non avrei cercato vendetta?-.
Draco non parlò, ma continuò a fissare quella persona con odio allo stato puro.
-Bhè, allora sei più stupido di quanto pensassi. Credi che sia stato un caso entrare di scatto nella tua stanza per farti perdere la Felix Felicis? Proprio no...- disse Pansy Parkinson, in mezzo al corridoio, con le braccia incrociate.
Sembrava tranquilla, ma non aveva mai fatto i conti con un Draco davvero arrabbiato.
Infatti lui estrasse la bacchetta dalla tasca e urlò, con tutta la rabbia che aveva in corpo (quindi davvero, davvero molta):- Crucio!- e la ragazza cadde a terra, dimenandosi e urlando dal dolore.Sarà stato sadico ma... Era bellissimo torturare Pansy.
-Come hai osato uccidere Hermione! Se prima non mi piacevi, ora puoi star sicura che vorrei vederti morire!- gridò Draco.Aveva messo Hermione seduta, con la schiena appoggiata al muro. A lei avrebbe pensato dopo. Ora aveva da fare con Pansy...
Ormai stava piangendo, ma non solo per la tristezza, ma anche per la rabbia.
Non riusciva a crederci.
Sapeva che Pansy era perfida, ma non si aspettava che potesse addirittura arrivare ad uccidere una persona.Pansy si mise seduta, con molta fatica, e sorrise lievemente. Ma non era un sorriso vero, era un ghigno.
-Non ho fatto tutto da sola, però...- disse Pansy.
-Che cosa intendi dire, serpe?- sibiló Draco.
-Vedi... Ho molti amici dalla mia parte...-. Poi si scoprì l'avambraccio sinistro e Draco poté vedere bene il Marchio Nero, simbolo dei Mangiamorte.
-E con me, sotto copertura- continuò la ragazza- c'era anche un "Peter Pettigrew" dei nostri tempi...-.Cos'era? Un indovinello?
Draco non capiva.E Pansy doveva averlo avvertito, perché disse:- Non comprendi, vero? Bene... Voltati-.
Draco aveva un bruttissimo presentimento, ma si voltó comunque.
Dietro di lui, Dean Thomas gli puntava la bacchetta contro.
-Malfoy... Il traditore... Adesso la pagherai per aver disonorato i Mangiamorte...- disse il ragazzo.
Draco cercò di guadagnare tempo:- E così... Hai tradito i Grifondoro... Anche tu un Mangiamorte, no?-. Non sapeva che altro dire.
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All a mistake •Dramione•
Fanfiction[COMPLETATA] [NEL MIO PROFILO TROVATE IL REMAKE DI QUESTA STORIA] Questa fanfiction è diversa dalle altre. Qui non avrete la solita storia dove Draco passa per il cattivo senza cuore ed Hermione come la ragazzina indifesa. Qua i ruoli si scambiano...