Harry si ravviò per l'ennesima volta i capelli e sbuffò.Non ne poteva più della vicinanza di Paride e delle sue continue attenzioni.
Nonostante indossasse una maschera come tutti, suo cugino l'aveva riconosciuto perché i suoi lunghi capelli ricci erano inconfondibili.
Come inconfondibili erano anche quelli rossi di Paride...
Approfittando della confusione creata dal ballo, si dileguò, infilandosi in mezzo alla folla di coloro che stavano danzando.
Con un po' di fatica raggiunse il balcone e si precipitò in giardino, respirando a pieni polmoni l'aria fresca della notte.
Si tolse la maschera per rinfrescare un po' la pelle del volto e si girò verso la fontana.
Nel farlo si trovò di fronte due bellissimi occhi azzurri che lo fissavano rapiti.
Il cuore di Harry cominciò a battere all'impazzata nel petto e, con un filo di voce, chiese:
" Chi sei?"
Il giovane sconosciuto avanzò e si inchinò davanti a lui.
" Mi chiamo Louis e penso che il cielo abbia perso una stella quando sei nato, perché credo di averla proprio davanti ai miei occhi "
Il riccio arrossì e sussurrò :
" Io sono Harry e non ho mai visto un ragazzo bello come te, sei sicuro di non essere un angelo?"
Louis ridacchiò, poi con il coraggio tipico dei giovani, si avvicinò, prese il volto di Harry fra le mani e lo baciò.
Fu un bacio dolce, ma ai due giovani bastò per capire che il colpo di fulmine per loro era scattato.
Non considerando minimamente gli altri invitati, Harry e Louis ballarono insieme per tutta la sera e Paride non poté far altro che rodersi dall'invidia.
Durante una giravolta, Louis abbracciò il riccio e lo strinse a sè, sussurrando:
" Non ti ho mai visto alle feste che si tengono qui a Verona. Molto probabilmente non abbiamo amicizie in comune. Come ti chiami di cognome?"
Harry sorrise e rispose:
" Mi chiamo Capuleti, mio padre è il capostipite della famiglia "
Louis si bloccò, si staccò da Harry e, senza dare troppo nell'occhio, sgattaiolò in giardino.
Il riccio, stupito dal cambiamento repentino del giovane, lo seguì.
" Louis!" chiamò.
Il ragazzo dagli occhi blu si fermò, si voltò e, con gli occhi pieni di lacrime, disse:
" Io mi chiamo Montecchi e mio padre è il capostipite della mia famiglia. Io dovrei odiarti, non amarti "
Buona domenica a tutti 💙💚
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Amore a Verona
FanfictionRomeo e Giulietta in versione Larry e, soprattutto, con un lieto fine ❤️ Cover di tomlinsay Questa storia non è di dominio pubblico