4 - Letter to Debbie

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È mezzanotte. È la mezzanotte di un noioso giovedì sera. Sarei voluta uscire con Valerie, ma non si sentiva bene e quindi ha rifiutato la proposta che le avevo fatto. Oggi la zia di Nicholas veniva a trovarlo da Boston, quindi anche lui è impegnato. Non ho voglia di vedere altri amici, oggi non sono dell' umore giusto, anche se non c'è un motivo vero e proprio. I miei genitori sono andati a cena con dei vecchi amici del liceo e torneranno tardi.

Sto fissando la Luna da venti minuti e mi sto annoiando a morte. Non so che fare, ma ad essere sincera mi è passata la voglia di fare qualsiasi cosa.

Senza volerlo i miei occhi si posano sulla penna e sui fogli, che sono a pochi centimetri di distanza da me ed una piccola idea mi viene in mente.

Per non annoiarmi completamente, potrei scrivere delle lettere a tutte le principali persone che mi stanno intorno. Credo che ne scriverò una Nicholas, di sicuro una a Valerie e perchè no? Una anche a Debbie e forse potrei scriverne una anche a Shawn.

Senza perdere altro tempo afferro la penna e prendo un foglio, ed inizio subito a scrivere la prima lettera.

"Cara" Debbie,
Ti conosco dal primo anno di liceo, sfortunatamente. Non siamo mai andate d' accordo dal primo momento in cui ci siamo incontrate in aula. Mi ricordo quel giorno come se fosse ieri.

Era il primo giorno del primo anno di liceo e tutto era nuovo per me, nuovi professori, nuove lezioni, nuovo anno, nuova scuola, nuove persone e soprattutto nuovi amici -anche se io e Valerie avevamo già lo stesso forte rapporto di amicizia che abbiamo ora-.

Come ho già detto prima, io e Valerie eravamo già allora migliori amiche, ma avevamo deciso che ci saremmo volute sedere accanto ad altre persone per poter stringere già da subito amicizia. E così ,appena entrai in classe, feci il grave errore di sedermi vicino a te. Iniziammo da subito con il piede sbagliato, io ti sorrisi e mi presentai e tu sforzarsti una specie di smorfia che sarebbe dovuto essere una sottospecie di sorriso.

Non mi rivolsi più la parola per il resto della giornata. Inizialmente pensavo fossi semplicemente timida, ma poi ho capito che la tua era cattiveria e quindi sia io che Valerie ci allontanammo da te e noi diventammo ancora più distanti di quello che già eravamo, ma per noi tutte andava più che bene così. Il secondo anno di liceo, in classe nostra arriva un nuovo studente: Adam West.

Da subito ,sia io che te, mostrammo un forte interesse nei suoi confronti. Ad entrambe piaceva davvero tanto, ma io e lui diventammo da subito amici e ,dopo un bel pò di mesi, ci mettemmo insieme. Da quando lo sei venuto a sapere, sei sempre stata invidiosa ed hai iniziato ad odiarmi.

Tu avevi la "popolarità" -se così si può chiamare- ed io avevo Adam, ma a te così non andava affatto bene, tu volevi vincere, dovevi avere a tutti i costi ciò che volevi e quello che avevi non ti bastava. Tu volevi Adam e lo avresti avuto. Hai cercato di rendermi la vita impossibile e mi dicevi che mi avresti lasciato in pace solo se avessi lasciato Adam. Patetica. Io mi sono sempre difesa da te e dai tuoi stupidi giochetti e -a volte- rispondevo ai tuoi scherzi con altri scherzi.

Non potrò mai dimenticare il giorno in cui io e Valerie, per vendicarmi, ti abbiamo lanciato delle uova e dei coriandoli all' uscita da scuola. Ormai il nostro disprezzo si trasformò in una guerra, peccato che è stata inutile. Infatti dopo cinque mesi passati insieme, Adam mi ha lasciato per Lisa Brown.

Tu però continui ad odiarmi nonostante tutto, ma non preoccuparti. La cosa è reciproca.

Terzo anno di liceo. Dopo un mese insieme -una relazione seria, direi- tu e Nicholas Hykes vi lasciate. Nicholas è sempre stato un mio grande amico e tu credevi che io, in qualche modo, gli avessi fatto il lavaggio del cervello e gli avessi detto di lasciarti.

Non ti è mai venuta in mente l' idea che lui si sia accorto della persona egoista e menefreghista che sei? Beh, a quanto pare no.

Sei andata su tutte le furie quando hai scoperto che, dopo due mesi dalla vostra rottura, io e Nicholas ci siamo messi insieme. Un motivo in più per odiarmi.

Quarto anno di liceo. Tutto va alla perfezione. Ma tu, da persona malata quale sei, cercavi di raccontare falsità sul mio conto a tutti i nostri compagni di scuola.

Cose come: "Hey! Ma lo sai che Ashley Miller spaccia marijuana ogni venerdì sera nel parcheggio della scuola?"

Sfortunatamente per te, nessuno ci ha creduto e tu hai fatto capire a tutti quanto una persona possa essere ridicola. Ah, poi te l'ho fatta pagare quando, al ballo di fine anno, io e Nicholas siamo stati eletti Re e Reginetta della festa.

Spero tu abbia trovato un obbiettivo nella vita al posto di cercare inutilmente di rovinare la mia.

Con tanto disprezzo. Ashley.

Non appena finisco di scrivere piego la lettera e la metto in una bustina, poi prendo un pennarello rosso e ci scrivo sopra:

"A Debbie"

Scrivere mi aiuta a sfogarmi, ma in questo caso mi è servito per non annoiarmi. Debbie non dovrà assolutamente mai ricevere questa lettera.

Scatenerei solo un litigio inutile e darei ai miei compagni di scuola qualcosa di cui parlare per le prossime due settimane e la cosa mi darebbe non poco fastidio.

Improvvisamente il mio cellulare squilla, segno che mi è arrivato un messaggio. Prendo il telefonino e sblocco lo schermo, vedo che è solo un messaggio di mia madre.

Da; Mamma:
Tesoro torneremo tra poco

A; Mamma:
Okay, a dopo.

Decido di andare a dormire. Domani sarà una lunga giornata ed avrò il test di chimica, quindi sarebbe meglio non fare troppo tardi.

Mi dirigo verso il letto, mi sdraio e sprofondo in un sonno senza sogni.

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