5- The Bike

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Il sole filtra tra le tende lilla di camera mia e mi costringe ad aprire gli occhi e svegliarmi. Controvoglia mi alzo e mi dirigo verso il mio specchio.

Forse avrei fatto meglio a non guardare il mio riflesso. I miei lunghi capelli biondi sono molto spettinati e sembra quasi che un piccione ci abbia fatto un nido sopra.

Sotto i miei grandi occhi marroni ci sono due profonde occhiaie e le mie labbra -che ,devo ammettere, sono carnose- sono screpolate.

Guardo l' orario e scopro di essere in ritardo. Sono le otto meno un quarto, maledizione!

In fretta vado in bagno a darmi una rinfrescata, subito dopo ritorno in camera e prendo dall' armadio un paio di jeans e una maglietta grigia, infine mi infilo gli anfibi rossi, mi pettino e poi afferro lo zaino.
Neanche oggi farò colazione. Fantastico!

《Ciao mamma, ciao papà!》urlo all' ingresso in modo che entrambi mi sentano. Decido di andare a scuola in bici, di sicuro Valerie sarà già arrivata, lei è sempre puntuale. Guardo di nuovo l' orario e vedo che sono le otto meno sette minuti. Devo muovermi!

In fretta e furia prendo la mia bicicletta rossa e inizio a pedalare, cercando di andare il più velocemente possibile e sperando di arrivare puntuale.

Dopo circa cinque minuti, sono quasi arrivata a scuola. Cerco di pedalare ancora più velocemente, ma freno bruscamente quando vedo che sto per investire qualcuno, Shawn.

《Hei! Sei impazzi...》inizia, ma quando si rende conto con chi sta parlando sospira e fa un sorrisetto 《Avrei dovuto immaginarlo, buongiorno anche a te ,Ashley》
《Scusa Shawn, non era mia intenzione investirti. Ora devo andare o farò tardi a scuola.》rispondo con il fiatone. Inizio di nuovo a pedalare, ma questa volta più lentamente.

《Aspetta!》sento gridare da dietro di me. Quando mi giro per vedere cosa vuole vedo che Shawn corre verso la mia direzione.
Quando mi raggiunge -anche lui con il fiatone- mi fissa con i suoi occhioni grigi e noto che i suoi capelli castani sono scompigliati a causa del vento.

《Mi vergogno un pò a chiedertelo, ma... potresti darmi un passaggio per favore?》dice bisbigliando la parte finale della frase mentre si guarda le scarpe. Scoppio a ridere《Certo Shawn, se solo ci fosse spazio sulla bici.》dico ironicamente
《Potrei sedermi sul manubrio oppure tu ti potresti mettere lì ed io così pedalerei al tuo posto.》replica

Sbuffo sonoramente 《Va bene, ma devi andare velocemente. Tra due minuti suonerà la campanella》rispondo mentre mi posiziono sul manubrio della bici. Lui si siede dietro di me ed inizia a pedalare lentamente

《Muoviti Shawn! Vuoi fare tardi, per caso?》 Dico. Pochi secondi dopo stiamo andando quattro volte più veloce in confronto a come andavo io.

Shawn si avvicina al mio orecchio《Dicevi?》sussurra ridacchiando. 《Concentrati sulla strada, se non vuoi investire qualcuno.》sbuffo mentre lui si allontana da me 《Intendi come stavi per fare tu con me?》dice. Mi giro bruscamente e vedo che ha un ghigno malevolo stampato in faccia. Che bastardo.

Lo fulmino con lo sguardo 《Simpatico come sempre, vedo.》sbotto infastidita 《Va bene, va bene, la smetto》replica sghignazzando.

Quando finalmente arriviamo a scuola -ovviamente in ritardo- lo faccio scendere dalla bici e la poso nel cortile. Subito dopo ci avviamo correndo alle scale《Ovviamente la nostra classe è al terzo piano.》ironizza di punto in bianco

《Lo so, la mia solita fortuna》rispondo ridendo《Ed oggi abbiamo anche il compito di chimica alla seconda ora! Fantastico, no?》aggiunge 《Già. Non ricordarmelo.》sospiro rassegnata all' idea della terribile giornata che mi aspetta. Lui per tutta risposta ridacchia.

Finalmente arriviamo davanti la porta della nostra aula ed io la apro 《Buongiorno prof...》cerco di dire, ma non riesco a finire la frase perchè cado a terra davanti a tutta la classe, che scoppia in una fragorosa risata ovviamente.

Shawn mi porge la mano sorridendo ed io la afferro imprecando sottovoce.
《Miller e Benson, siete in ritardo. Andate subito a sedervi.》sbotta il professore in tono severo ed arrabbiato. Lo sto odiando in questo momento.

Metto a posto la mia roba e ascolto il professore di letteratura mentre spiega ed intanto prendo appunti. Dopo pochi minuti vedo un areoplanino di carta atterrare sul mio banco. Senza farmi notare dal professore, leggo quello che c'è scritto sopra:

Non ho niente da fare. Parliamo.
-Shawn

Mi giro verso di lui e lo guardo storto. È proprio un idiota. Se il professore ci beccasse ci sgriderebbe di nuovo ed io non ho affatto voglia di sentire per la seconda volta la solita ramanzina di quel cinquantenne frustrato. Senza neanche rendermene conto gli sto già scrivendo la mia risposta. Magnifico, no? :

Tu non hai mai qualcosa da fare.

Accartoccio il foglio e lo lancio dall' altra parte della classe, nella direzione del banco di Shawn, mentre il professore scrive uno schema alla lavagna.
Quando si rigira fingo di scrivere appunti sul mio quaderno e appena abbassa lo sguardo,
Melanie, la mia compagna di banco, mi passa di nuovo il foglio:

Non posso darti torto. Ma non è colpa mia! Il mondo è noioso.
Alla prossima ora mi metto vicino a te, Ash. Così ci aiutiamo al compito.

So già quale sarà la mia risposta:

O anche no.
P.s non chiamarmi "Ash".

Scrivo. Per passargli il foglio, fingo di dover andare a buttare una cartaccia nel cestino, così passo vicino al suo banco e ci appoggio la mano sopra, poi ci lascio sopra il foglio accartocciato e dopo torno a sedermi.

《Benson, che cosa è quello?》domanda il professore arrabbiato. Shawn non ha neanche il tempo di rispondere, visto che il cinquantenne si fionda sul suo banco e gli strappa il foglio di mano. Oh no.

Passeremo un sacco di guai! Sopra abbiamo scritto che ci vorremmo aiutare al compito di chimica! Ma perchè capitano sempre tutte a me?

Pochi istanti prima che il professore riuscisse a leggere cosa c'era scritto sul foglio, la campanella suona e mi sembra di sentire il coro degli angeli.

Il frustrato -come lo chiamo io- posa il foglio sul banco di Shawn, subito dopo lui lo prende, lo straccia e lo butta nel cestino.

Il cinquantenne -il secondo nome che gli ho dato- esce di corsa dall' aula perchè la classe accanto alla nostra oggi deve fare il test di letteratura.
Prendo la mia roba ed, insieme a Valerie, esco di corsa dall' aula

《Ashley! Oggi non siamo andate a scuola insieme, peccato. Ma cosa c'era scritto su quel foglio?》chiede Val
《Niente, Valerie. Niente.》rispondo ridacchiando.

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