18.

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Il tempo trascorreva veloce, ormai l'estate era alle porte. Le giornate si erano allungate ed erano diventate più caldo. Le cose tra Riccardo ed Alice sembrano andare bene. Ormai stavano insieme da quattro mesi, anche poco di più, era la relazione più lunga che Alice avesse avuto. Si vedevano quasi tutti i giorni, lui andava d'accordo con i suoi amici e lei era stata ben accolta dagli amici di Riccardo. Sarebbe dovuta essere felice, aveva accanto a se un ragazzo stupendo, tra di loro non c'erano problemi di alcun tipo, non litigavano mai, aveva degli amici fantastici al suo fianco, le cose all'università andavano meglio di quanto potesse immaginare. Eppure Alice non riusciva ad essere completamente felice. Era da qualche giorno che ci pensava, a lei Riccardo piaceva tantissimo, stava bene con lui, il loro rapporto era così naturale. Fin troppo naturale, pensò Alice. Quello che c'era tra lei e Riccardo non era niente di paragonabile a quello che i libri descrivevano. Aveva sempre desiderato una storia come quella di una delle protagoniste dei suoi libri. Un'amore travolgente, un'amore che sembrava del tutto sbagliato, un'amore che ti sconvolgeva la vita, un'amore che ti lasciava senza fiato, un'amore che ti faceva sentire vivo. Ma niente di quello che provava per Riccardo era così, stava bene con lui. Gli piaceva baciarlo, essere abbracciata, ma non sentiva le scariche elettriche ogni volta che la sfiorava, non vedeva i fuochi d'artificio, non sentiva le farfalle nello stomaco quando si baciavano. Ma forse si era sempre aspettata troppo, forse l'amore descritto nei libri non esisteva veramente, forse l'amore era trovare qualcuno che ti faceva stare bene senza tutte quelle esagerazioni. O forse semplicemente era ancora troppo presto. Alice si risvegliò dai sui pensieri solo quando sentì del sapore di ferro in bocca, non si era accorta che aveva iniziato a mordersi il labbro screpolato fino a farlo sanguinare. Scosse la testa come se volesse eliminare tutti quei pensieri. Lei stava bene con Riccardo, lui era gentili e dolce con lei. Non poteva chiedere altro da un ragazzo. Riccardo era fin troppo perfetto per lei.
"Ciao.." Riccardo salutò Alice con un veloce bacio sulle labbra per poi salutare i suoi amici.
"Posso parlarti un secondo?" Alice annuì.
"Andate avanti, vi raggiungo in aula.." mormorò ai suoi amici prima di rimanere sola con il suo ragazzo.
"Di cosa volevi parlarmi?"
"Nulla di importante.. i miei sono partiti per il fine settimana e mio fratello è a Roma, volevo sapere se ti andava di venire da me questa sera, possiamo vedere un film.." propose il ragazzo. Abbie si morse il labbro e si sistemò meglio lo zaino sulla spalla destra. Sapeva benissimo che Riccardo aveva programmi più grandi in mente. Sapeva cosa significava avere la casa libera e passare la serata solo con la propria ragazza.
"Okay.. va bene, ci sarò." disse poi non troppo sicura delle sue parole.
"Perfetto.. ti passo a prendere alle otto.."


"Tra poco andiamo da Michele, sei pronta?" domandò Andreas entrando in camera di Alice.
"Oh..io non vengo, mi vedo con Riccardo..." mormorò mentre si torturava le mani. Da quando Riccardo le aveva detto di avere casa libera, non aveva fatto altro che pensare a quello che sarebbe potuto succedere. Lei si sentiva pronta? Non lo sapeva, non sapeva darsi una risposta a quella stupida domanda.
"Tutto bene?" chiese Andreas sedendosi al suo fianco notando ci fosse qualcosa che non andava.
"Mi ha invitato a casa sua, ha la casa libera per il weekend.." disse semplicemente.
"Oh.. capisco." E Andreas capiva veramente, in fondo era una cosa normale. Poi Riccardo era grande, aveva già avuto le sue esperienze ed Alice era la sua ragazza.
"Secondo te, è troppo presto?"domandò titubante.
"Presto? Non penso.. state insieme da più di quattro mesi, ma non posso giudicare, ho avuto solo una ragazza." mormorò Andreas. Alice sospirò insicura.
"È solo che ho paura.."
"Paura di cosa?" chiese confuso Andreas.
"Non voglio che Riccardo si stanchi di me, ma allo stesso tempo non voglio neanche affrettare troppo le cose."
"Non le stai affrettando, anzi.. Ci sono ragazze che non aspettano neanche una settimana.."
"Lo so.." mormorò Alice pensando a Francesca che dopo un mese che stava con Alessio, era andata a letto con lui. Ma quella era un'occasione diversa.
"È solo che.." mormorò Alice non sapendo come spiegarsi. Nonostante non fosse più la ragazza chiusa e timida di qualche mese prima, parlare di sesso la metteva in imbarazzo.
"Sei vergine?" domandò Andreas, Alice annuì.
"Oh.." commentò semplicemente lui.
"È così strano?" chiese lei sempre più in imbarazzo notando l'espressione stranita del ragazzo.
"No.. solo che non pensavo che lo fossi.." Alice si strinse nelle spalle.
"Cosa devo fare?" chiese poi dopo qualche minuto di silenzio.
"Non posso dirti io se devi andarci o meno a letto.. È una cosa che devi sapere tu, se ti senti pronta, fallo.. ma se non ti senti pronta, nessuno ti giudicherà Alice.."

Ciao a tutte.. ecco a voi un nuovo capitolo.. cosa pensate dei pensieri di Alice? E come pensate che andrà la serata a casa di Riccardo?

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