13 GENNAIO 2017, ore 20:07

1.1K 33 16
                                    


"Le ha offerto dei soldi?"

Io lo guardo. È seduto davanti a me, alla mia scrivania, vestito con un abito per il quale potrei fare follie. Oggettivamente, è un uomo dal fascino incredibile. È carisma puro, trasuda sicurezza da ogni poro della pelle. Allo stesso tempo, gli affari miei e di Lisa sono, come dice la parola stessa, affari miei e di Lisa. Glielo dirò.

"Credo che le questioni professionali fra me e la mia cliente debbano restare riservate, lei che ne dice?"

Lui sorride. E quando dico "sorride", intendo con il più bel sorriso che si sia mai visto su questa terra. Chissà che effetto fa alle donne, mi chiedo.

"Naturalmente, Leonard. Anzi, trovo alquanto ammirevole la sua posizione e il suo rispetto per la riservatezza del rapporto fra lei e il cliente. Aggiungo che questo è indice di correttezza e mi permette di potermi fidare di lei. Le persone, spesso, dimenticano quanto sia importante potersi fidare di qualcuno e per questo io do, esattamente come fa lei, un grandissimo valore a questo aspetto della comunicazione umana."

Pensa, pensa, pensa. È bravo, il ragazzino. Ha inanellato una serie di tecniche linguistiche di assai pregevole fattura in una singola frase. Ne apprezzo l'eleganza, naturalmente. Vediamo se il damerino usa le tecniche per condurre una conversazione interessante e di reciproco vantaggio, perché a questo le tecniche dovrebbero servire, oppure se cerca di fottermi. In tal caso, ho anch'io qualche asso nella manica. Io sto zitto, comunque. Lascio che sia lui a sbilanciarsi in questa negoziazione, perché mi sembra proprio che si tratti di una negoziazione. E, in questi casi, il primo che parla perde. Perde lui.

"Dunque, Leonard, veniamo a noi. Io intendo avvalermi dei suoi servigi, a lei piacendo. Intendo assumerla come coach in questo momento della mia vita così delicato, al fine di metterla a parte di alcune questioni che reputo di estrema delicatezza e che, ne sono certo, lei mi aiuterà a chiarire con estrema efficacia e rapidità. Perché questo è ciò di cui si occupa, vero?"

Parla bene. Una parte di me vorrebbe saltare sulla scrivania e infilargli la mia Montblanc in un un occhio. Un'altra parte di me vorrebbe uscirci a cena e farlo diventare il mio migliore amico. Non so se adorarlo o ucciderlo. La stessa cosa che la mia ex moglie diceva di me, per inciso.

"Sì, Lucifer, mi occupo anche di questo. Di che si tratta?"

Lui continua a sorridere, non ha cambiato espressione nemmeno un secondo.

"Io so, Leonard, che lei sta lavorando con un mio competitor, che si fa chiamare Lisa."

Competitor. Mi piace. Parla come me. Ed è la prima regola della comunicazione: usa il linguaggio che chi ti ascolta possa comprendere con facilità.

"Dunque", prosegue, "io la voglio assumere per esporle la mia posizione riguardo all'argomento di cui ha già parlato con Lisa, affinché lei possa valutare con attenzione più punti di vista nell'espletare l'incarico per cui è stato assunto."

L'ha messa bene, non c'è che dire. Vuole manipolarmi affinché io faccia qualcosa per lui nei confronti di Lisa, mi è chiaro. Va detto che ha posto la questione in modo accattivante.

"Apprezzo davvero il modo in cui mi sta ponendo la questione, Lucifer. È elegante. Allo stesso tempo, voglio sapere di che si tratta. Senza giri di parole. Mi dica esattamente che cosa vuole da me."

"Acuto, Leonard. Mi piace. Facciamo così. Io le dirò esattamente che cosa voglio e perché. Ma, prima, parliamo del suo eventuale compenso, nel caso lei ovviamente decida di accettare. Per le noiose spiegazioni del mio problema abbiamo tempo più tardi. Prima, lei."

IL COACH DI DIO [storia completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora