Sono nell'ufficio di Lisa. Lei non c'è. Io sono seduto alla sua scrivania, dove siedo di solito. E sono un po' nervoso. Tutta la questione del tizio fuori di testa e della combutta fra Gabriel e Lucifer mi ha lasciato un vago senso di inquietudine. So di aver fatto un buon lavoro, ma non so se è stata una buona idea fare quel tipo di lavoro. Ieri sera mi sono dilettato in una delle più tipiche attività umane: masturbazione mentale. Ho fatto bene? Ho fatto male? E se non lo avessi fatto? E che cosa avrei potuto rispondere? E se adesso Lisa se la prende con me? E se Lucifer avesse solo voluto manipolarmi? Insomma, la solita routine senza senso con la quale molte persone si rovinano i giorni, come se potessero davvero risposte degne di questo nome. Se Lisa fosse Dio, le chiederei il perché di questa imperfezione del software: abbiamo il potere di sognare cose impossibili e di creare i più incredibili scenari che si possano concepire. E lo usiamo per chiederci cose a cui non possiamo dare risposta. Mentre sono perso in questa meta-masturbazione (ovvero, mi sto preoccupando per il fatto che mi sono preoccupato, un capolavoro di onanismo mentale che non si era mai visto), la porta si apre ed entra Lisa, a passo di battaglia. Cappotto ancora stretto addosso, testa bassa, capelli indispettiti, espressione da vecchia megera. Posa gli occhi su di me, poi sulla sua poltrona.
"Leonard."
Niente buongiorno per me, mentre posa il cappotto e si siede.
Niente buongiorno per me, mentre prende l'immancabile pacchetto di sigarette e alla velocità della luce ne accende una, tirando subito una boccata da far invidia al Folletto.
Niente buongiorno per me e punto.
"Che cazzo ha fatto, Leonard? Che cazzo le è saltato in mente? Come cazzo si è permesso di fare una cosa del genere?"
Il fatto che abbia nominato l'organo genitale maschile tre volte nella stessa, breve, frase mi fa arguire (non che ci voglia poi questo gran genio, in effetti) che la mia cara cliente è piuttosto inasprita. E, Dio o no, mi piace pochissimo avere clienti inaspriti che si rivolgono a me in quel modo. Posso anche aver sbagliato, ma parliamone. Sento comunque che, se rispondessi subito, potrei commettere qualche imprecisione. Perciò, visto che lo stato d'animo è l'ingrediente fondamentale di qualsiasi trattativa che si rispetti, resto immobile e traggo un profondo respiro diaframmatico. So bene che se parlassi subito la mia voce potrebbe tradire un tremito e che questo, a sua volta, direbbe al cervello rettile di Lisa che ho paura o che sono agitato, mettendomi in posizione di svantaggio. Respiro. E, quando sento la mia mente perfettamente padrona di sé, rispondo (quando, in aula, mi chiedono quale sia la tecnica di vendita più importante, di solito rispondo: la capacità di respirare).
"Buongiorno anche a lei, Lisa. A che cosa si riferisce, di preciso?"
Lo so, a cosa si riferisce. Ma non si può mai dire. Evito di proiettare le mie paure su frasi che potrebbero avere un senso o che potrebbero averne anche un altro: sai quante persone, invece di ascoltare con calma, danno subito tutto per scontato e si perdono l'occasione di scoprire cosa può succedere davvero?
"Sa benissimo a cosa mi riferisco. Lei, ieri, ha interferito. Ha parlato con una persona della quale non avrebbe dovuto sapere nulla... e ha alterato un progetto di cui lei non era tenuto a far parte. Che cazzo le è saltato in mente?"
"Possiamo parlare di quello che è successo ieri, Lisa. Naturalmente, a patto che la conversazione si svolga su altri binari. Amo pochissimo il turpiloquio, se rivolto a me."
Lisa aspira fumo e mi guarda con gli occhi socchiusi. Penso che la vecchia stronzetta potrebbe anche fulminarmi.
"Va bene, Leonard. Cosa mi dice di quello che ha fatto ieri, su indicazione di Lucifer e di Gabriel?"
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IL COACH DI DIO [storia completa]
FantasyCi risiamo: Dio vuol distruggere il mondo ed estinguere la razza umana. Stavolta, però, prima di prendere decisioni azzardate, si rivolge a un Coach per capire se e come procedere. Dio (una signora di mezza età, sovrappeso, incredibilmente volgare)...