21 GENNAIO, ore 11:23

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"Da che parte iniziamo, Lisa?"

L'ufficio è silenzioso. Niente angeli, demoni, vichinghi. Naturalmente, lei fuma.

"Partirei dalla sua evidente predilezione per la soluzione che prevedeva la salvezza della razza umana. Sebbene lei si sia mantenuto piuttosto neutrale, ho percepito la sua preferenza. Ho ragione?"

Io ci penso. Mi piacerebbe negare ma, per onestà intellettuale, debbo ammettere che Lisa ha ragione. Alla fine, facevo il tifo per noi.

"Confesso che mi sono lasciato trasportare dall'entusiasmo, Lisa. E che quando è intervenuta Evelin, chiunque sia, un po' ci sono rimasto male."

Lisa tira la sua sana boccata di catrame e mi scruta.

"Ci sta, Leonard. Un po' di trasporto emotivo, persino per uno come lei, ogni tanto può essere salutare. Mi piacerebbe sapere il perché di questa parentesi empatica, visto che lei è stato scelto proprio per le sue qualità, per così dire, di razionale distacco."

Razionale distacco, mi piace. Mi hanno spesso definito in altri modi: anti empatico, anaffettivo, sociopatico. Razionale distacco è gradevole, dà l'idea di un qualcosa che si può controllare. Come se potessi controllarla, questa cosa, penso.

Devo rientrare in me, comunque. Va bene che si tratta di una chiacchierata, ma sono qui per uno scopo preciso. Quindi, neuroni accessi, cervello all'erta e occhi ben attenti. Si parte. Primo: lei tenta di farmi parlare usando una domanda indiretta. Se rispondessi, le darei un precedente, ovvero: lei suggerisce e io reagisco. Questo schema in cui io reagisco ai suoi stimoli mi metterebbe in posizione di sottomissione psicologica e condizionerebbe il resto del nostro colloquio. Perciò, devo ribaltare la situazione. Quale modo migliore se non quello di cominciare a rispondere con un'altra domanda? La miglior risposta è una domanda, dico sempre in aula. E chi domanda, comanda.

"Interessante. E mi dica, Lisa, esattamente che cosa vuole sapere da me?"

Ecco fatto, ora tocca a lei a rispondere, il che mi riporta su un piano di vantaggio. Alza leggermente il sopracciglio sinistro: sorpresa per il mio cambio di marcia?

"Voglio sapere come mai lei alla fine ha perso la sua proverbiale razionalità e ha acceso il cuore, Leonard."

A saperlo, penso. È successo e basta. Ma la domanda di Lisa è buona e può essere un'opportunità anche per me per riflettere.

"Perché penso che lei abbia sbagliato, Lisa. Lei ha compiuto un errore di cecità selettiva, ha permesso al suo cervello di focalizzarsi solo su ciò che era coerente con l'idea che si era già formata in precedenza."

"Interessante. Che cosa sarebbe, di preciso, questa cecità?"

"Lo vuole sapere davvero?"

Fai sempre una domanda, prima di rispondere. E chiedi sempre conferma che quel che stai per dire riveste un qualche interesse per chi ti ascolta. Diventerai persuasivo e convincerai di più le persone.

"Sì, certo."

"Il cervello, non so se anche quello di Dio ma quello di noi umani di sicuro, fa fatica a processare tutte le informazioni che abbiamo intorno. Siamo, per così dire, limitati. Perciò, il cervello sceglie di dedicare attenzione solo a poche cose, quelle che sono già significative e interessanti per lui. Come dire: se io ho in testa l'idea che ci sia la crisi e che la gente viene di continuo licenziata, ogni persona che mi parlerà di licenziamenti confermerà quel che io già credo che sia vero. E dimenticherò di contare i milioni di persone che continuano a lavorare. Tendiamo a cercare disperatamente la conferma alle nostre credenze, Lisa. E spesso ci basta un solo esempio a favore della nostra tesi per dimenticarci di milioni di altri esempi a sfavore. Io credo che a lei sia successo questo. Era così desiderosa di estinguere il mondo che ha visto solo quel che c'è di marcio, dimenticandosi completamente del resto. Al mondo, mia cara Lisa, c'è più gentilezza e poesia di quanto lei riesca a immaginare. Ci sono persone pessime, è vero. Ma ci sono così tante anime belle che faremmo fatica a contarle tutte. E poi ci sono i tramonti, Lisa, le strette di mano fra amici, i baci con la lingua, il cuore che batte quando guardi il tuo primo amore, il romanzo che ti porta in un altro quando e che non smetteresti mai di leggere, la canzone perfetta, gli anacardi, Batman e il profumo alla vaniglia. So che potrei sembrare sdolcinato, ma è così: io non sono un grandissimo estimatore della razza umana, ma so riconoscere la differenza fra chi spreca la propria esistenza e nuoce a quella degli altri e chi, invece, valorizza il mondo in cui abita e fa il possibile per renderlo un posto migliore per quelli che seguiranno."

IL COACH DI DIO [storia completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora