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18:30. Sono un po' ansiosa, non so cosa faremo e questo mi preoccupa. Sono sempre consapevole di quello che farò quando esco con gli amici, ma stasera è tutto diverso non so niente e questo mi fa sentire un po' " nuda" dalle mie abitudini.

19. Suona il campanello.
Corro ad aprire, ma quando vedo Colin vestito così ... così ... elegante!?
Non ci credo che si è vestito così elegante per uscire con me, un ragazzo scorbutico che non ama stare a contatto con il mondo esterno che si veste elegante solo per aiutare una amica. Sono sorpresa !
" ehi " dice con un mezzo sorriso.
"dove andiamo? " gli chiedo senza  salutarlo, non è mia intenzione essere maleducata, ma sono troppo curiosa.
" ma devi sempre sapere tutto ?" Dice scoppiando a ridere.
"scusa ma non capita mai che qualcuno mi porti in giro senza dirmi dove " dico in torno sarcastico.
Saliamo in macchina, c'è un silenzio insopportabile. Penso a tutte le varie opzioni che potrebbe aver scelto per farmi divertire.Lo sa benissimo che mi diverto anche solo sapendo che lui, o i miei amici in generale, stanno bene. Lo ammetto, anche se nella realtà non mi diverto, mi basta sapere che le persone che mi frequentano stano bene poi quello che voglio davvero non conta.
" ti do un indizio " fa una pausa, come se stesse pensando a cosa dire " stiamo andando in mezzo alla natura, da un mio vecchio conoscente " ecco ora si che la cosa si fa interessante. Vorrei dirgli che faceva meglio a non dirmi niente, ora non faccio che rimuginare alle sue ultime parole * in mezzo alla natura, da un mio vecchio conoscente.*
Dopo mezz'ora di strada entriamo in un viale alberato, rimango a bocca aperta quando scopre che questo posto è un ranch.
" eccoci arrivati, lo so non ha senso visto che ti ho chiesto di vestirti elegante e poi ti porto in questo posto" dice facendo un gesto con le braccia in modo che io ammiri il posto . " ah.... non so cosa dire .... non mi immaginavo che tu ti ricordassi che cosa mi piace particolarmente " dico con un tono di voce che non saprei descrivere. Sono felice che qualcuno mi ascolti quando parlo dei miei noiosi sogni e desideri, che ha pensarci sono pallosi.
"Luke ! Luke! " urla Colin.
"arrivo! " dice qualcuno proveniente da dietro la stalla. Mi sembra surreale trovarmi in un ranch, con quello che penso che d'ora in poi sarà il mio migliore amico.
"ehi! Da quanto tempo, non sapevo che ti piacciono i cavalli" un ragazzo ci viene in contro, ed è alto con i capelli biondi ma coperti con un velo di polvere e con degli occhi stupendi di colore chiaro, si rivolge a Colin in tono sarcastico e quasi quasi mi metto a ridere solo per il fatto che siamo in un ranch vestiti in modo inopportuno.  Il ragazzo ci raggiunge, non mi ha ancora rivolto lo sguardo ma quando lo fa sembra che il mondo intorno a me si sia fermato. Ho una sensazione strana, mi sembra che ci siano milioni e milioni di farfalle nel mio stomaco. "buona sera" dico timidamente .
"Per favore dammi del tu così mi sento meno vecchio" dice abbozzando un sorriso. Mi sento in colpa per averlo fatto sentire vecchio, ma a prima vista sembra che ha 20 anni però non voglio fare un'altra figura, così preferisco stare in silenzio mentre Colin e questo ragazzo si sono allontanati per parlare.
Dopo pochi minuti tutti e due vengo verso di me.
" ciao io mi chiamo Luke, e oggi ti farò divertire come mai ti sei divertita in vita tua. Spero vivamente che hai un paio di pantaloni, se no sarò costretto a passare al piano B" dice rivolgendosi a me. Mi sento un po' in imbarazzo perché non mi sono portata un cambio e non voglio che sia costretto a cambiare i suoi programmi solo perché non ho dei pantaloni.
" mi dispiace ma non gli ho detto di portarsi un cambio" per fortuna Colin risponde al mio posto vedendomi in difficoltà, sa benissimo che preferisco stare scomoda al posto di sconvolgere i piani di qualcun altro. Mi ha davvero salvato.
"E fa niente, allora prima di iniziare devo sapere una cosa fondamentale.... come ti chiami ?" Dice Luke rivolgendosi a me, che stupida non mi sono neanche presentata sono davvero stupida .
" io... io mi chiamo Jessica, ma per gli amici Jess " dico rivolgendogli un sorriso di supplica per far sì che mi chiami Jess.
" bene Jess, andiamo ti aspetta un weekend da favola" non ci posso credere che starò in questo paradiso per tre giorni. No! Aspetta non ho il cambio come faccio. E poi domenica sera ho una cena di famiglia e non voglio mancare, non sono mai mancata e non voglio che pensino che non voglia venire a mangiare da loro. Prendo da parte Colin, devo davvero dirgliene quattro solo per il fatto che non mi ha parlato delle sue intenzioni.
"Colin, come faccio a stare qua tutto il weekend non ho vestiti. Poi mia mamma si chiederà dove sono..." ho la voce che mi trema sia dalle felicità che dalle preoccupazione.
" in anzi tutto ti devi calmare. Poi per i vestiti ci ho già pensato io, domani andrò da tua mamma a prendere i tuoi vestiti. E comunque tua mamma e già al corrente delle mie idee ed è d'accordo al 100%, quindi non ti preoccupare....." continua a parlare ma non lo ho più ascoltato da quando mi ha detto che non dovevo preoccuparmi di nulla. Sono infuriata perché non mi ha reso partecipe del suo piano, ma sono felice di sapere che posso stare tre giorni a pensare solo a divertirmi.
Dopo la mia *ramanzina * a Colin, Luke mi chiede di seguirlo fino ai box.
" allora Jess, lui si chiama Nic e per i prossimi giorni sarà il tuo cavallo" dice Luke indicandomi un box. Sono agitata, da ragazzina facevo delle gare a cavallo ma poi ho smesso per un grave infortunio. In quel periodo stavo davvero male ma non immaginavo che nove anni dopo il mio migliore amico mi avrebbe fatto una sorpresa del genere. Tre giorni in mezzo i cavalli non ci posso credere!
" Luke aspetta!" dopo vari minuti riesco a parlare, lui si gira e mi fa cenno di continuare  " Colin ti ha raccontato il mio passato?"  lui fa cenno di no e valuto se raccontargli la mia carriera oppure far finta di niente. Certo non voglio vantarmi, ma preferirei che sapesse cosa ho passato.
" no Jess, ma se non ti dispiace mi farebbe davvero felice sapere qualcosa su dite. Dai vieni andiamo in Clubhouse ha bere qualcosa di caldo." faccio ceno di sì, poi mi giro verso Colin e lo guardo sperando che si convinca a unirsi a noi.
"Allora raccontami tutto" dice Luke appena ci siamo seduti al tavolo.
" su dai sono curioso anche io Jess, a meno che non sia la stessa storia.."dice Colin con un tono annoiato, ma quello che voglio raccontare non c'entra con la storia di come è nata la mia passione per la natura e per i cavalli.
" no Colin non è quella storia, però non è mia intenzione annoiarvi " dico mentre il mio imbarazzo prede il sopravvento, cerco di non sembrare patetica. Loro mi guardano e i fanno cenno di continuare.
" ho iniziato ad andare a cavallo a soli cinque anni e mezzo, e ho continuato fino a sedici anni. Ho iniziato a gareggiare a soli tredici anni, ho iniziato con il Montany Trekking poi sono passata al Reinig. E ho finito il mio ciclo di gare con l'ammissione alla seconda fase del campionato mondiale in Nevada."  dico senza scendere nei dettagli più dolorosi, sperando che nessun mi faccia domande.
" ma perché hai smesso?" Mi chiede Luke. Ecco ora cosa gli dico ?!
" beh ho smesso perché il giorno prima di quella che sarebbe  stata la gara della fase più importante della mia vita, mio padre fece un incidente e entrò in coma. Quella sera avevo deciso che il mattino seguente non avrei gareggiato, ma il mio allenatore mi convinse dicendomi che non potevo mollare tutto e che mio padre se fosse stato lì non mi avrebbe permesso di abbandonare. Il giorno seguente mi ero preparata per la gara ma avevo il presentimento che doveva succedere qualcosa, infatti mentre stavo per entrare in arena il ex-fidanzato mi chiese di sposarlo  solo perché i nostri genitori avevano degli interessi comuni. I non accettai perché non volevo essere sposata giovane e in più con un ragazzo che non mi ama.  E poi se mi sposavo a quell' età la mia carriera sarebbe finita. Beh fatto sta che una volta entrata in arena, sommersa dai mille pensieri , non mi sono accorta che il mio cavallo era agitato ma all'inizio non gli dato tanta importanza, d'altronde ero anche io agitata. Subito dopo il fischio, inizio a galoppare normalmente, ma una volta entrata nello spin il cavallo si imbizzarrisce e si impenna buttandosi all'indietro cadendo su di me...Da quel momento non mi ricordo più nulla,fino a quando mi sveglio in ospedale. L'infermiera mi racconta dell'accaduto e mi dice che mi hanno dovuto mettere delle viti all'anca e il ginocchio destro. Ma il mio primo pensiero era stato *perché? *E da lì avevo capito che non potevo andare avanti così. Dopo lunghi mesi di terapie  sono riuscita a ritornare a cavalcare, perché era l'unico posto e momento dove ero davvero me stessa. Il vero motivo che però mi ha fermata è stato quando, undici mesi dopo, mio padre morì." ecco sto piangendo come una cretina, non dovevo aprirmi così tanto.
sento una mano che mi tocca la schiena , alzo la testa e vedo Luke con gli occhi lucidi. Colin non c'era più, non capisco era lì quando avevo iniziato il mio racconto strappa lacrime e ora non c'è più. Luke mi dice che era uscito quando avevo detto che ero in ospedale. Non so cosa pensare.
" non voglio sforzarti a cavalcare se non te la senti non ci sono problemi " dice Luke. Gli rispondo con un semplice non ti preoccupare voglio riprovarci. Usciamo per vedere dov'è Colin, lo trovò davanti al box di Nic. E sta.... piangendo?!?
" perché piangi ?" Gli chiedo. Non sono certa che mi risponda.
" perché non riesco a crederci che dopo quello che hai passato sei qui e sembra con non è successo niente. Jess se quello che era successo te fosse successa a me non riuscirei a comportarmi  nello stesso modo tuo." Queste parole non me le aspettavo, lo so che dietro a quella corazza dura ce un ragazzo dolce e tenero ma non mi aspettavo così tanto. Non so cosa rispondere e per non sbagliare  mi precipito ad abbracciarlo.
Quando sia io che Colin raggiungiamo Luke, scopro il vero programma del weekend.
Sabato mattina vogliono che gli dimostri cosa so fare in sella, e al pomeriggio andiamo a fare in escursione.
Domenica invece partiamo al mattino presto per andare verso la costa e una volta lì si deciderà cosa fare.
"Grazie di tutto..." quando pronuncio quelle parole Colin mi abbraccia senza farmi finire di parlare. Un gesto inaspettato ma non voglio negarlo che ho bisogno di qualcuno che mi dimostri affetto soprattutto dopo aver raccontato la storia della morte di mio padre.
"Jess , lo so che non sono un amico molto raccomandabile, ma da quando ti conosciuto tu non hai fatto altro che sopportarmi e volevo sdebitarmi con te"  quando sento quelle parole, mi sento davvero felice che i miei sforzi sono stati utili.
Andiamo a dormire a casa di Luke, mi sento in imbarazzo perché gli sono piombata in casa e per peggiorare le cosa mi deve anche prestarmi i suoi vestiti, per fortuna domani arriveranno i miei.
La sveglia suona davvero presto, però ci sono abituata, ma da come parla Colin dall'altra stanza non sembra davvero felice.  Certo sono le 6:30 del mattino, chiunque a quell'ora dorme.

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