Tre

135 21 1
                                    

Tre. Perso.

Frank P.O.V.

"Stai bene?" Vidi che il nipote di Helena stava piangendo sulla sua lapide.

"Hmm si, sto bene."

"Vuoi che me ne vada? Sembri seccato."

"Per favore."

"Okay beh, ci si vede." Detto ciò sparii, per tornare alla mia panchina. Un momento, lui mi aveva visto? Ma come aveva fatto se non era morto? Oh mio dio, era morto? Si era ucciso? Corsi al mausoleo per vedere se qualche corpo senza vita fosse lì, ma non c'era nulla, così corsi di nuovo alla lapide, ma niente neanche lì. Dov'era andato?

Si sentì un rumore metallico provenire dai cancelli chiusi. Mi girai e lo vidi scavalcarli, andandosene. Forse non avrei dovuto, ma decisi di seguirlo per sapere dove sarebbe andato e per vedere se stesse bene. Finimmo dentro ad un negozio di alcolici, almeno aveva l'età per bere? Dopo un po' uscì con una busta. Notai che uscì tremando poiché non aveva una giacca. Avrei voluto aiutarlo. Andammo poi in un viale, probabilmente quello di casa sua, non c'era nessun'auto parcheggiata fuori quindi era solo a casa. Cercò le chiavi nelle sue tasche per un po' prima di trovarle.

Non appena feci il primo passo dentro quella casa, un flashback si fece improvvisamente spazio nella mia mente.

*Flashback*

"La scuola fa fottutamente schifo." Sussurrai a me stesso. Per fortuna mia madre non era a casa e non vide tutti quei lividi che avevo addosso. Quei fighetti del cazzo che non mi lasciavano mai in pace.

La casa era silenziosa come sempre, non c'era nessuno a casa come sempre, e come sempre io ero solo. In pratica sembrava che io vivessi da solo. Appena posai le chiavi sul bancone della cucina una nota catturò la mia attenzione.

"Caro Frank,

Non sarò a casa per il fine settimana, sono partita per un viaggio di lavoro. Nel frigorifero ti ho lasciato del cibo che puoi mangiare.

Ti voglio bene, Mamma."

Di nuovo solo. Non mi piaceva quella sensazione. Era come se a nessuno importasse di me e qual è il senso di restare sulla terra se gli altri si dimenticano di te?

"Uhm, tu chi sei?"

*Fine Flashback*

"Co-cosa?"

"Chi sei? Come sei entrato in casa mia?"

"Io, ecco-"

"Gee, con chi stai parlando?" Nella stanza entrò un ragazzo più o meno della mia età.

"Con questo squilibrato che è entrato in casa nostra."

Non sono uno squilibrato, ero solo curioso.

"Solo curioso?"

"L'ho detto ad alta voce?"

"Già. Chi cazzo sei?"

"Gee non c'è nessuno qui, con chi stai parlando?"

Il suo viso divenne improvvisamente pallido, prima che qualche parola uscisse dalla sua bocca. "Non di nuovo. Non può succedere di nuovo." Ripeté quelle parole ancora e ancora passandosi le mani fra i capelli neri corvini.

"Stai prendendo ancora le medicine?"

"No, pensavo di non averne più bisogno. Sono passati mesi e-"

"Gerard dovresti prenderle! Sei mio fratello maggiore e non voglio che ti accada qualcosa." Sembrava arrabbiato ma al contempo triste. "Ti prego, torna a prenderle."

Like Ghost In The Snow.// Frerard.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora