Nove

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Nove. Salvami! (Tirami fuori da questo inferno.)

Gerard P.O.V.

Entrai in casa e mi guardai intorno per capire se ci fosse qualcuno. "Mikey? Sei a casa?" Nessuno rispose, eppure io sentii delle voci. I miei pensieri tornarono ad infestare la mia mente, a minacciarmi, ad uccidermi in maniera lenta e dolorosa.

Tu, brutto idiota, lo hai ucciso e non potrai mai tornare indietro e cambiare le cose. E' tutta colpa tua, non fai altro che errori. Non c'è alcun motivo perché tu debba vivere. Tutti starebbero meglio se tu non esistessi.

Loro, le voci, mi stavano rimproverando. Non avrebbero smesso, non lo avrebbero mai fatto. Le uniche cose che potevano fermarle erano l'alcol quando scorreva nel mio corpo o i segni rossi quando marchiavano la mia pelle. Era così che pulivo la testa. Era vero, non c'era alcun motivo perché io avessi dovuto vivere, presi così una decisione.

Decisi di andare nel bagno, probabilmente la parte più orribile della casa. Nessuno era in casa, perciò nessuno avrebbe dovuto interrompere me e gli oggetti affilati che erano nascosti nell'armadietto.

Una scatola di plastica argentata era nascosta fra un asciugamano e l'altro, pronta ad essere usata. La lama era ormai arrugginita, ma presto la ruggine venne coperta dal mio sangue. Tante volte era stata usata sui miei polsi, mi faceva star bene. Non è normale per un umano pensare che crearsi delle cicatrici sia una cosa piacevole. Eccolo, un altro tentativo di abbandonare la vita.

"Gerard, cosa diavolo stai facendo?!"

Mi girai e lo vidi fermo davanti la porta. Quella che doveva essere un'anima morta e che mi seguiva sempre. "Ha importanza cosa sto facendo?"

"Gerard non farti del male, questo non risolverà le cose."

"Allora cosa lo farà?"

"Di sicuro non questo."

"Vai via, lasciami da solo. Non c'è alcun motivo perché io viva."

"E non c'è alcun motivo perché tu muoia. Ti prego, butta via quella lametta."

"Perché sei tornato?"

Lui non rispose alla mia domanda, e dopo aver aspettato in silenzio, glielo chiesi nuovamente. "Perché sei tornato? Hai una risposta o no?"

Un leggero sospiro lasciò le sue labbra, impazienti di dire ciò che avevano bisogno di dire.

"Ascolta Gerard, potrei essere morto, ma la mia anima è ancora in grado di volere bene. Io ti voglio bene e non voglio che ti venga fatto alcun male. Non voglio che tu mi veda come qualche tipo di mostro, voglio che tu mi veda come un amico che ci sarà sempre per te anche se sono morto, ti prego solo di non continuare a farti del male."

Le voci nella mia testa non erano mai state gentili con me, era davvero un fantasma oppure era qualcuno che io stesso avevo creato per tenermi lontano dal tagliarmi? "Sei davvero morto?"

"Si Gerard, non sto mentendo. Non vorrei mai ferirti con una bugia del genere. Ti prego credimi."

"Mi servirà del tempo per crederti e fidarmi di te, ma se puoi provarmi che le parole che stai dicendo sono vere e non bugie a fin di bene, allora ti prometto che quella lama non toccherà mai più la mia pelle."

"Ok, ma durante questo tempo tienila lontana, per favore."

"Ci proverò. Ancora non ti prometto niente."

Like Ghost In The Snow.// Frerard.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora