Capitolo 1

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Sono le sei in punto quando quell'orribile e fastidioso suono della sveglia non fa altro che innervosirmi più di quanto non lo sia già ogni mattina.
Scendo dal letto in un balzo e mi dirigo verso la cucina,dove trovo mia madre intenta a far gocciolare succo d'acero sui pancake.Ogni mattina,da quando è a conoscenza del fatto che a breve avrò il mio primo colloquio con il proprietario della casa editrice "Random House", la più famosa di New York,non fa altro che ripetermi di preparare tutto il necessario affinché quel giorno sia tutto perfetto.Quest'incontro si terrà venerdì mattina nell'ufficio del Signor Rogert,insomma,siamo ancora a martedì,penso di avere abbastanza tempo per tranquillizzarmi e organizzare il tutto al meglio possibile.
-"Prendi una tortina,le ho appena tirate fuori dal forno.-" mi esorta mia madre,è così orgogliosa dei progressi che sta avendo la sua cucina che io non posso fare a meno di essere contenta per lei.Scosto un po' la sedia e addento un pancake.
-"Wow mamma,ti sei superata,mi passeresti anche un po' di latte per favore?-"
-"Si,tesoro,sono contenta che ti piacciano,mi sono davvero impegnata sta volta!-" mi mostra un sorriso a trentadue denti e io non posso fare a meno di sorriderle a mia volta.
Vivo sola con lei da quella sera
in cui mio padre se ne andó sbattendo la porta,facendo cadere i quadretti attaccati al muro che rappresentavano la nostra famiglia.Avevo solo otto anni allora,ma nonostante sia cresciuta la mamma si è sempre rifiutata di raccontarmi la verità sull'accaduto.Diceva che avevano soltanto discusso e che più tardi sarebbe tornato,ma non fu così.Ho saputo che papà si è rifatto una famiglia e che ha appunto una figlia.Infondo sono contenta per lui,ma non posso negare il fatto di non essere piuttosto triste per questa cosa.L'unico ricordo che ho di lui è il quadretto che all'epoca era attaccato al muro,lo conservo nel cassetto sperando che un giorno torni a farmi visita e così,vedere come è cresciuta la sua bambina,ma so che non succederà.
Smetto di pensare a problemi di questo tipo e vado in bagno,faccio una doccia e dopodiché mi impianto davanti all'armadio per una quindicina di minuti alla ricerca di qualcosa da mettermi,che non sia una tuta o una felpa.Dopo parecchi cambi di magliette,felpe,maglioncini,gonne e leggins,decido di mettere una camicia bianca,con sotto dei jeans neri.Considerando il fatto che è un periodo in cui sono in stage in una biblioteca,sto cercando di vestirmi più accuratamente.Le bibliotecarie di ruolo sono sempre così eleganti..
Mi asciugo in fretta i capelli e li sistemo un po' con le mani,avendoli già abbastanza mossi.Mi ritengo fortunata a non essere una di quelle ragazze che passa ore allo specchio per pettinarsi.All'ultimo minuto,ricontrollo di avere tutto il necessario nella borsa e vado a salutare mia madre.
-"Mamma,sto andando in biblioteca,a dopo!-"
-"Ciao Isabella,miraccomando."-

Prendo le chiavi dal piccolo tavolino in soggiorno ed esco.

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