-"Cche cosa fai,Chris?-" mi trema la voce,non capisco cosa stia succedendo.
-"Bell,io.."- si tormenta le pellicine che gli circondano le unghie,è nervoso,si capisce.
-"Tua madre mi ha parlato del tuo trasferimento,qualche giorno fa.L'ho incontrata fuori dal bar,con Brendon.Io volevo dirtelo,ma lei mi ha supplicato di tenere la bocca cucita,almeno fino al giorno del colloquio."- si guarda intorno,poi si avvicina un po',ma io indietreggio nuovamente.
Sto piangendo ancora,in realtà non ho mai smesso,ad essere sincera.Mi asciuga una lacrima con il pollice.
-"Bell,mi dispiace.Non ho mai trovato nè il momento giusto,nè parole adeguate per dirti che,beh,mi piaci,ma ora che te ne andrai..-"
Mi dice,evitando il mio sguardo e lasciando la frase in sospeso.Lo guardo con occhi sbarrati.Com'è possibile?È il mio migliore amico,non l'ho mai considerato come più di ció.
-"Chris,sei come un fratello per me..e quel bacio,quel bacio è stato solo un malinteso.Probabilmente ti ha stupito il fatto della mia partenza e..non lo so.Fatto sta che io sto partendo,e fra pochi giorni te ne andrai anche tu,non potrebbe mai funzionare."-
-"Questo lo dici tu"- Si avvicina ancora a me,ma questa volta rimango dove sono. I suoi occhi quasi arancioni si abbinerebbero perfettamente con i miei,verdi.Che sto dicendo?No,è una sciocchezza,non potrebbe mai funzionare,almeno credo.
-"Smettila,Chris."- Giro la testa,evitando di guardarlo ancora.
-"Mi dispiace,mi dispiace di non essere ciò che potrebbe renderti felice,ho sempre provato a starti accanto,sopportando l'idea di non potermi avvicinare un po' di più a te,ma io non sono ciò che desideri e,sinceramente,non ho idea di cosa tu possa desiderare."- si allontana sempre di più,lasciandomi su un freddo marciapiede,da sola,con le lacrime agli occhi.Sulla panchina dietro di me si trovano due anziani.Marito e moglie immagino,si tengono per mano.
L'aria si fa sempre più fredda,e dentro di me non sento altro che il gelo.Non posso crederci.Non mi ha dato nemmeno il tempo di spiegare!
Spiegare che cosa?Che lo vedi solo come un amico e che fra voi due non ci potrebbe mai essere un bel niente?
Mi ricorda la vocina dentro alla mia testa.
In vita mia ho baciato solo un paio di ragazzi,e ne vado abbastanza fiera.
Ma Christian,non mi sarei mai immaginata di ritrovarmi bocca a bocca con lui.Apro le valigie che si trovano sul pavimento e butto dentro tutti miei vestiti.Dalle tute,ai vestiti eleganti,quando ad un tratto mi imbatto in una busta da lettere bianca.
La apro.È una foto di me e Chris,al mare,di notte.Ricordo quando i nostri genitori non ci vollero portare a fare una vacanza insieme,così andammo al mare la notte di Santo Stefano,a guardare le stelle cadenti stesi sulla sabbia e scattammo questa foto,immaginando di essere in un posto come le Hawaii.Il flash ci accecó.
I nostri sorrisi erano smaglianti,sinceri e veri.Giro la foto e trovo una frase:
"Ovunque tu sia,a mezzanotte resti mia."
Mi scende una lacrima e non mi trattengo.Stringo la foto al petto,dopodiché,la metto in valigia,insieme alle polaroid scattate insieme a Daisy e al resto del gruppo.Mi siedo sul letto,quando entra mia madre.
-"Tesoro,ehi"-
-"Mamma,mi dispiace tanto per prima,non volevo parlarti in quel modo."- le dico,singhiozzando.
-"Non fa niente,posso capirti.Ho parlato con Brendon,essendo amico del Signor Rogert ha detto che potrai iniziare a lavorare nella casa editrice di Denver,senza problemi."- sono felice per quanto riguarda questo,ma non riesco a dimostrarlo in questo momento.
-"Ah,va bene,dopo lo ringrazierò."-
-"Qualcosa non va?"- Mi chiede,accarezzandomi la testa.
-"Poco fa ho litigato con Chris..lui era già al corrente della nostra partenza,come mai?-" Le chiedo,soffiandomi il naso.
-"Beh,l'ho incontrato fuori dal bar,un paio di mattine fa,e ho voluto dirglielo per prepararlo all'avvenire,ho preferito parlarne con te dopo il colloquio,per non crearti altri pensieri"-parla in tono calmo,dolce e tenero,come vorrei che facesse sempre.
-"Finisco di preparare le valigie,mamma"- mi alzo dal letto,e metto dentro gli ultimi vestiti,preparo il beauty,i vari paio di scarpe e decido di farmi una doccia.
L'acqua calda mi scivola lungo il corpo mischiata alla schiuma del sapone,rilassandomi un po'.Sto male,davvero tanto.
Mentre l'acqua scorre,riaffiorano tutti i momenti passati con i ragazzi,tutti i ricordi,le litigate,le risate,le avventure passate con loro.Non potrò crearmi un nuovo gruppo di amici a Denver,nessuno sarebbe alla loro altezza.
Esco dalla doccia e rischio di scivolare sul pavimento bagnato,ma mi aggrappo alla tenda,tirandola giù e causando un gran casino in bagno.
-"Ci mancava questa,merda!"- Grido,ma mi tappo subito la bocca con la mano.Infilo l'accappatoio in un attimo e metto le ciabatte.
Il tappeto ormai è fradicio,e la tenda è entrata per metà dentro al water.
Fantastico,non potrebbe andare meglio di così,vero Isabella?
Sbuffo,spazientita.
Impreco,pentendomi di non aver tirato l'acqua,poco fa.
Sono nervosa,irritata e stanca.Non solo ho mille pensieri per la testa.Ma i guai in casa sono davvero inevitabili in questo momento?!-"Isa,vieni a mangiare!"- urla mia madre dalla cucina,ottimo,dovrò anche cenare con..Brendon.
Non dovrei avercela con lui,lo so.Mi ha anche procurato un posticino nella casa editrice di Denver.Lo ringrazierò.Mi precipito in camera,infilo la tuta del pigiama e una vecchia felpa e metto gli occhiali.Lego i capelli in una cipolla,poi vado in cucina.
-"Mamma,la tenda è crollata.."- dico,scostando la sedia per poi sedermi.
-"Si vede che non era fissata bene"- soffoco una risata,per sdrammatizzare.
-"Dio mio,ma non riesci a stare buona e non combinare guai,per una volta?"-È spazientita,ma non dovrebbe prendersela con me.È lei che ha deciso di partire di punto in bianco,mettendomi ansia e fretta.
-"Brendon,volevo ringraziarti per ciò che hai organizzato con il Signor Rogert.Te ne sono davvero grata."- gli dico,mentre addento un pezzo di pane,tentando di cambiare discorso.
-"Oh,figurati Isa,questo ed altro!"- Pff,leccaculo.Penso,accennandogli un mezzo sorriso,falso.
Non ce la faccio più a stare a tavola.
Devo riposare.Quindi,mi alzo e spiego il motivo per il quale non riesco a finire la cena.Dopodiché dò la buonanotte ad entrambi.Sposto le grosse valige in un un angolo della stanza e mi lancio sul letto.Sono davvero distrutta,e domani dovrò anche affrontare un lungo viaggio.
Sono solo le nove,quindi decido di accendere un piccolo lumino sulla scrivania e mettermi a leggere un po',cercando di distrarmi.Non guardo l'ora,il mio cervello si è completamente staccato dal resto del mondo,concentrandosi esclusivamente sulle vicende di un libro fantastico,a parer mio,ovvero "FALLEN".Le ombre che perseguitano Luce non fanno altro che farmi appassionare ancor più alla lettura di questo romanzo.È stato il primo che ho letto,e per questo a me è molto caro.
Dopo poco,vengo interrotta dal campanello di casa mia,che non fa altro che farmi sobbalzare.Siamo giunti ormai alla conclusione del decimo capitolo,ma la vera storia non è ancora iniziata...
Spero che fino a qui vi sia piaciuta,magari potreste commentare con ciò che ne pensate.
Ci vediamo al prossimo capitolo,e grazie. <3
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Dal niente al tutto
ChickLitIsabella Lewis,una semplice ragazza di Liceo, spronata a seguire il suo sogno da scrittrice.Dopo il suo trasferimento a Denver con sua madre e Brendon,è convinta del fallimento di ogni suo sogno e certezza,ma qualcosa in lei cambia quando è costrett...