Il baccano proveniente dalla cucina provocato da pentole e padelle mi sveglia,irritandomi.La mamma starà preparando la colazione,sicuramente.
Sono sul divano,dalla finestra di fronte a me entra un spiraglio di sole,che mi dà piacere e tranquillità.Mi stropiccio gli occhi,mi alzo a sedere e resto immobile per qualche istante.La tv è rimasta accesa da ieri sera,poi realizzo.
-"Ma oggi è venerdì,il colloquio!"-Grido.
Scaccio via la coperta con i piedi e mi alzo il più in fretta possibile,rischiando di inciampare sui cuscini sparsi sul pavimento.Non posso credere di non aver sentito la sveglia,o,semplicemente,di aver dimenticato di metterla.D'altronde non sarebbe stata una cosa rara,data la mia testa.
-"MAMMA!!"- Urlo,in modo tale da farmi sentire.
-"Isa muoviti,è tardissimo!"- Sembra più nervosa di me,e questo non mi aiuta affatto.
Prendo il telefono appoggiato sul tavolino in soggiorno e guardo l'ora.Sono le otto e quindici,ho circa mezz'ora,minuto più minuto meno,per prepararmi e arrivare in tempo all'ufficio del Signor Rogert,che si trova dall'altra parte della città.Sto andando in panico.Nonostante la fretta,guardo i messaggi che mi sono arrivati.Uno è di Christian,che mi augura buona fortuna.Gli rispondo con un grazie,mandandogli un bacio.L'altro,invece,è di Daisy,alla quale chiamerò direttamente più tardi.
Mi precipito in bagno,correndo.
Apro il rubinetto e mi lavo faccia e denti.Sta mattina sono inguardabile,ho due occhiaie terribili e le labbra screpolate.
Decido di truccarmi un po',non posso presentarmi ad un colloquio in queste condizioni,così,prendo il beauty e metto un po' di fondotinta e del mascara.
Stendo anche del burro cacao sulle labbra,per ammorbidirle giusto un po'.
È colpa del freddo di New York,non fa altro che screpolarmi la pelle.
Mi imbatto precipitosamente davanti all'armadio,fortunatamente avevo già pensato agli abiti da indossare oggi qualche giorno fa.
Prendo un vestito grigio,di una lunghezza giusta,ovvero poco sopra al ginocchio.Sopra,metto un cardigan abbastanza lungo,nero,che veste da cappotto,delle calze nere semitrasparenti e degli scarponcini con un paio di centimetri di rialzo.Infine,sciolgo i capelli,sta mattina sono più mossi del solito.Esprimono il mio stato d'animo.
Arrivo in cucina da mia madre,dovrebbe accompagnarmi lei.
-"Mamma sono pronta,usciamo?"-
-"Mi spiace,Bell,non mi hanno potuto lasciare un giorno di pausa,ti accompagnerà Brendon.Ti sta aspettando in macchina.Andrai alla grande."- Mi da un bacio sulla fronte e si dirige verso la sua macchina.Rimango piuttosto sconcertata.Insomma,nemmeno lo conosco!Com'è possibile che quest'uomo mi accompagni al mio primo colloquio di lavoro?È assurdo,ma allo stesso tempo è molto gentile da parte sua.Dovrei davvero smetterla di fare l'egoista e di pensare negativo sul suo conto.
Sono le otto e trentacinque,dovrò essere lì alle nove in punto.
Decido di fare la ragazza per bene ed educata con quest'uomo,a differenza di ieri,dovrei porgli delle scuse.
Prendo le chiavi,faccio un gran respiro e chiudo la porta alle mie spalle.Salgo in macchina,ho una strana sensazione,mi guarda,il suo sguardo è caldo,sembra conoscermi da una vita intera.Mi sta mettendo parecchio in soggezione.Perchè si è incantato?
-"Ciao"-Gli dico,cercando di essere cordiale.
-"Ciao,Bell,dove ti porto?"- il suo sguardo è meno pesante rispetto a quello di prima,mi sento meglio.Guardo fuori dal finestrino,poi rispondo senza girarmi.
-"Alla casa editrice,sulla 34esima strada."-
Partiamo.
Per tutto il tragitto guardo fuori.Poi gli chiedo:
-"Da quanto stai con la mamma?" mi interessa molto.Mi guarda,poi sbanda con l'auto.
-"Attento!"- Urlo,chiudendo gli occhi.Lui ride e si rimette sulla strada.Ma che cavolo?Che gli passa per la testa?
-"Qualche mese,è proprio brava"-Si lecca le labbra.Questa cosa sta iniziando a non piacermi.Non mi sembra più un signore per bene,a differenza di ieri..
Si frequenta da qualche mese con mia madre e l'unico aggettivo che riesce a darle è "brava"?Brava a fare che cosa?
-"In che senso,brava?"- Gli chiedo,fredda.
-"Non lo so..mi piace.-" lo guardo con gli occhi sbarrati,lui mi sorride,poi continua a guardare la strada.
Ho la sensazione che ci sia sotto qualcosa,quest'uomo non me la racconta giusta,e devo assolutamente scoprire che intenzioni abbia con mia madre il prima possibile.Dopo il colloquio mi occuperò anche di questa faccenda.Spero tanto che fino a questo punto la storia vi piaccia.
Che cosa ha in mente Brendon?È davvero innamorato di Brooke,la madre di Isabella,o le sue intenzioni sono ben differenti?Ci vediamo al prossimo capitolo! :)

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Dal niente al tutto
ChickLitIsabella Lewis,una semplice ragazza di Liceo, spronata a seguire il suo sogno da scrittrice.Dopo il suo trasferimento a Denver con sua madre e Brendon,è convinta del fallimento di ogni suo sogno e certezza,ma qualcosa in lei cambia quando è costrett...