Capitolo 3

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Guardo l'orologio attaccato al muro.
-"Oddio,ma è tardissimo,tra dieci minuti dovrò essere al lavoro e non sono nemmeno a metà strada!"-
Dico a Christian,sciogliendomi frettolosamente da lui.
-"Ciao Chris,ci sentiamo più tardi."- Prendo la ciambella che Pett,il nuovo dipendente,mi ha riposto gentilmente sul bancone,scambiandola con qualche euro.Vedo il mio migliore amico ridere di me per la mia perenne distrazione.Sono la persona più sbadata che lui conosca,lo so,ma questa cosa non mi da affatto fastidio.

Una volta arrivata a destinazione,salgo velocemente gli scalini all'entrata del grande portone."Questa biblioteca è immensa",penso tra me e me.
Entro,appendo il cappotto e saluto la Signora Chest,nonché direttrice,intenta a leggere qualche vecchio manoscritto,come al solito.
-"Buongiorno"-la sorprendo e lei sobbalza,era parecchio concentrata,immagino.
-"Oh,buongiorno cara,non ti ho sentita arrivare.Come stai?"-
-"Bene grazie,lei?"- Le rispondo con un gentile sorriso.
-Bene,bene.Sono arrivati alcuni libri dei quali dovrai trascrivere gli appositi dati,per poi riordinarli sugli scaffali,ho aspettato proprio te per questo tipo di lavoro!"-
-Certo,Signora Chest,vado subito!"-
Percorro il lungo corridoio che separa la hall dal resto delle stanze,quando sbatto contro qualcuno.
-"Oh,scusami tanto"- dice una voce maschile.Alzo lo sguardo e vedo un ragazzo dagli occhi molto scuri e un sorriso abbastanza cordiale.
-Scusami tu,non ti avevo visto."-Sono imbarazzata e sto iniziando ad accaldarmi.Quanto sono distratta, cavolo.
Dopo qualche istante,sento i tonfi che emettono i tacchi della Signora Chest arrivare verso di noi.
-"Isabella,lui è Josef,l'altro giorno non è potuto venire e non ho avuto l'occasione dì presentartelo.-" Mi guarda,mortificata.
-"Picere"-Josef mi porge la mano e mi sorride.Sembra un bravo ragazzo.
Gliela stringo accennandogli un mezzo sorriso,non sono mai stata abituata a far continuare una conversazione,quindi rimango in silenzio.
-"Ragazzi,perché intanto che vi conoscete non andate a dare una sistemata agli scaffali?Josef ti sarà d'aiuto."- Dice la direttrice,guardandomi.
Io e questo ragazzo percorriamo in silenzio il corridoio.Una volta arrivati nella stanza interessata spezza il silenzio.
-"Allora,sei in stage?-" mi domanda.
-"Si,ho iniziato la settimana scorsa.Appena finirà anche questa potrò dire di aver concluso."- lo guardo.I suoi occhi neri hanno un perfetto contrasto con la camicia azzurro cielo che indossa.
-"Non ti ho mai visto qui"- gli dico,effettivamente è proprio vero.
-"Beh,sono dovuto partire con mio padre per un paio di settimane,ma ora eccomi qui,no?"- Mi mostra uno di quei odiosi sorrisetti da imbecilli che proprio non sopporto,così,senza rispondergli nè guardalo,mi sporgo sul tavolo e tiro a me la pila di libri.
Sono quasi tutti di autore diverso,eccetto qualche saga. -"Dammi,ti aiuto"- dice Josef,prendendo gli scritti che tengo in mano.
Per il resto della giornata non facciamo altro che chiacchierare e sistemare scaffali.Scopro che ama guardare film e preparare dolci.È carino passare del tempo con lui.
Guardo fuori dalla finestra,sovrappensiero.
-"Ehy?Mi ascolti?"- La voce di Josef mi riscuote da ogni pensiero,facendomi sobbalzare.
-"Scusa,non volevo distrarti,ma devo tornare a casa"- dice,con un tono molto dolce e delicato.
-"Scusami tu,non ti stavo ascoltando"- rispondo,ero talmente presa dai miei pensieri da non accorgermi nemmeno di lui.Che mi prende?La mia mente viaggia..e se non riuscissi a superare il colloquio?Se non piacessi al Signor Rogert?Che farei a quel punto?
Basta,non devo pensarci.Andrà benissimo.
-"Ci vediamo domani,Isa"- Josef esce dalla stanza lasciandomi sola con i miei pensieri.Continuo a guardare fuori dalla finestra per un istante.Devo fare una pausa.
Vado dritta verso la hall,dove trovo una semplice macchinetta e prendo della cioccolata calda.Mi farà bene.
I libri sono tutti a posto,devo solo riordinare alcuni fogli e trascrivere
sopra alcuni dati mancanti.
Mentre aspetto che il bicchiere sia pronto,vedo la Signora Chest venire verso di me.
-"Bella,per oggi abbiamo finito,vedo che stai facendo una pausa?"- sghignazza,consapevole del lungo lavoro svolto oggi.
-"Si,ho pensato mi avrebbe fatto bene bere qualcosa."- Continuo,alzando il bicchiere per mostrarglielo.
-"Ottimo,io sto tornando a casa,vuoi un passaggio,per caso?"- È davvero una donna fantastica,chissà come sarebbe avere una nonna così.. non le sto dando della vecchia,beh..

-"No,grazie,sistemo le ultime cose di là e torno a casa."-
-"D'ora in poi chiamami pure Sabrina,è il mio nome."- Mi guarda con gli stessi occhi con i quali una mamma guarda il proprio figlio,e sono piuttosto contenta.

Torno nella piccola stanza,riordino le mie cose e poi esco.
Il giorno seguente,la stessa routine.

Per questo capitolo ho preferito allungarmi un po' di più rispetto ai precedenti.
Buon proseguimento di lettura :)

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