Capitolo 1

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POV LUHAN
"Seulpeohajima no no no honjaga anya no no no
Eonjenanana naege hangsang bichi dwae jun geudae
Nae soneil jabayo ije jigeum dagawa gidae
Eonjena himi dwae julge"1
Aaahhh.... Questa è musica per le mie orecchie, svegliarsi la mattina con le A-Pink alla sveglia può voler dire solamente una cosa: sarà una giornata elettrizzante! 
Spengo la sveglia eccitato, e scaravento le coperte, rigorosamente di Hello Kitty, ai piedi del letto. Oggi è il mio primo giorno di lavoro da quando mi sono trasferito quest'estate a Seoul, niente potrebbe rendere questa giornata negativa! 
Nemmeno il tempo di parlare che inciampo su quelle odiose ciabattine, regalatemi da Yixing, cadendo di faccia nel parquet tirandomi dietro la sveglia a cui mi ero aggrappato... rompendola... maledette ciabattine è tutta colpa vostra! Avete idea di quanto mi è costata quella sveglia che sparaflesciava l'orario nella parete!? EH!?
Va bene non pensiamoci, l'importante è che il mio visino non si sia fatto nulla. Risistemo la sveglia, ormai andata, sul comodino e mi avvio nella mia mini cucina (d'altronde vivendo in un monolocale non posso pretendere molto). La macchinetta del caffè è lì, immobile sul bancone di granito che mi guarda, la sento, mi sta chiamando! Come dire di no? Prendo la mia tazza muccosa dalla credenza e la metto nella macchinetta, facendola partire. Mi giro per prendere lo zucchero, quando QUELLE ciabatte s'incastrano nel tappeto facendomi "stranamente" cadere e... SBANG!
Kyaaa la mia testaaa! Che bernoccolo enorme! Il caffè, ho fatto cadere il caffè e lo zucchero sul tappeto, ora chi lo pulisce questo macello!?  Io.  
Prendo l'aspirapolvere, ancora in boxer, e comincio a pulire alla meno peggio il tappeto.
Nel mentre, dò uno sguardo all'orologio appeso sopra la porta d'ingresso e sono le... 8:00 SONO IN RITARDO! Non posso fare tardi il mio primo giorno a scuola che razza di insegnante sarei!? Oh, ma mi sentirà Yixing, in testa gliele tiro queste ciabatte da quattro soldi!   
Apro l'armadio cercando il mio completo preferito, camicia bianca con colletto a uomo, jeans neri a sigaretta, cravatta lunga, anch'essa nera e quella bellissima giacca grigia che tanto amo perché mi ha portato fortuna in numerose occasioni, quella giacca che si abbina a qualsiasi capo io metta, quella giacca che mi delinea perfettamente i fianchi, quella giacca che.... Non c'è.... DOV'È!?
Corro in bagno e cerco nella biancheria sporca lanciandola in giro per tutta la stanza e la trovo, puzzolente e stropicciata, sotto ad una pila di vettovaglie che tanto di profumo di rose non sanno.
E adesso che metto? Che faccio? Vado in boxer? È un'idea... no forse è meglio mettere qualcos'altro. Potrei mettere i pantaloncini mimetici che ho comprato al mercato dell'usato l'altro giorno, nessuno si accorgerà di nulla. Bravo Luhan, tu sì che sei un genio! 

Corro finalmente verso l'università (dopo essere tornato a casa citofonando al proprietario dell'appartamento per farmi aprire, essendomi scordato la ventiquattrore con le chiavi di casa al suo interno), e alle 8:40, con ben mezz'ora di ritardo, mi presento alla segreteria stanco per la corsa, sudato e con dei capelli che avrebbero fatto concorrenza anche ai Super Sayan, nonostante io sia castano.

Una giovane donna dietro al bancone mi saluta gentilmente guardandomi sconvolta.
Devo avere un aspetto davvero orribile.
"Buongiorno, lei è per caso il Signor...?"
"Lu, sono il nuovo professore di cinese" rispondo prontamente.
"Ah, è in anticipo vedo, l'aspettavamo tra venti minuti"
"Come scusi?!" non si nota nemmeno il mio sorriso forzato.
"Il preside Lee Soo Man l'aspetta nel suo ufficio alle nove in punto, ma si accomodi pure"
"Molto gentile grazie, ma prima mi potrebbe indicare la direzione per il bagno?"
"Certo, guardi, vada avanti per il corridoio alla sua destra e entri nell'ultima porta a sinistra" mi rispose indicandomi la strada.

Sia lodata Hello Kitty, finalmente posso sistemarmi questo scempio di capelli che ho in testa. Alle nove eh? E quando avevano intenzione di dirmelo che l'appuntamento è stato spostato?! Fa niente, sempre allegro e sorridente Luhan, devi farti valere oggi!
Mi lavo il viso con l'acqua fredda (in questi bagni scolastici l'acqua calda è un optional mi dicono), mi sistemo i capelli come posso e vado in gabinetto che me la tengo stretta da stamattina e non voglio rischiare di farmela nei pantaloni.
Sono pronto per uscire, sono quasi le nove, perfetto. La mia carriera lavorativa inizia ora!

UFFICIO DEL PRESIDE:
*TOC TOC*
"Entra pure baby ~" una voce dietro la porta mi... invita (?) ad entrare.
"Ehm... Permesso?"
Entro, l'unica cosa che vedo, oltre alle pareti giallo fluo che mi circondano, è una sedia girata verso il muro, dietro ad una scrivania ben ordinata.
"Ehm... salve, sono il nuovo professore di cinese... mi chiam-"
"LULU~! Sorry, ero in pausa cannetta. Vuoi favorire? Sembri mingherlino ragazzo, dovresti rafforzarti quelle flaccide braccia!" urla l'uomo girandosi continuamente con la sedia mentre fuma una (spero) sigaretta.
Non so se essere più sconvolto dalla sua cravatta verde con pois rossi, dal Lulu, che poi... chi è o addirittura cos'è Lulu, una nuova marca di scarpe? O dalla pausa cannetta!
"Buongiorno a lei Signore, sono qui per-"
"MA SI ACCOMODI!" dice prendendomi per le spalle e facendomi sedere a forza sul pouf2 in cui sono sprofondato.
"L'aspettavo alle otto, circa un'ora fa più o meno, aspetti che controllo, si si proprio un'ora fa..."
Sarà per la mia espressione che dice, da una parte: "Wut?!" e dall'altra: "Tu, clown da circo, mi prendi per i gioielli di famiglia?! Santa Hello Kitty qualcuno mi salvi", che subito aggiunge, sbattendo un piede sopra alla scrivania, "Scherzavo baby~".
Dire che sono perplesso in questo momento è un eufemismo.
"Sorry, devo ancora presentarmi, io sono Lee Soo Man, il preside della SM Academy, non che il grande capo della SM Entertainment, ma tu, Lulu caro, puoi chiamarmi boss~ se ti fa sentire più a tuo agio."
"Ah... ehm... la ringrazio Signore ma penso che continuerò a chiamarla, Signore, appunto." Risposi con una voce strozzata.
"Certo, certo è più che prevedibile..."
No sul serio questo qui ha problemi!
In quell'istante la porta dell'ufficio si apre ed entra un ragazzo giovane, non molto alto, con i capelli inspiegabilmente rosa confetto, due guanciotte tonde e due occhioni marroni che mi guardano. Nel complesso, un concentrato di sesso. Proprio un bel tipo insomma, mi ricorda vagamente un baozi. 
Il ragazzo si avvicina a me e inizia a parlare con il pazz-... il preside.
"Giorno boss, mi ha fatto chiamare?"
BOSS? Ma una persona normale dentro qui no!? Chiedo troppo?
"Oh oh oh... Minnie dolce Minnie, ti presento Lulu il nostro nuovo acquisto. Vedi di fargli fare un giretto per l'università. Non vorremmo mica che domani si perda no?"
"Si, si faccio io non si preoccupi.... E non mi chiami Minnie, per favore!"
Detto ciò il così detto Minnie mi fa un sorriso e mi trascina fuori dalla stanza. Il mio cervello mi intima di scappare finché ne ho il tempo, ma la voce potente del preside mi ferma all'uscio della porta dicendomi serio: "Lulu, aspetta."
Oddio perché ora fa il serio? Che ho fatto? Non voglio morire!
Soo Man alza lo sguardo dalle scarpe e inizia a fissarmi con sguardo truce: "Prima che tu te ne vada............... Bei pantaloni!"
Ecco lo sapevo io! Non dovevo ascoltarlo maledizione... Chi me l'ha fatto fare?!
"Grazie, molto gentile" rispondo con un sorriso più falso di una moneta da trenta Won!

Usciti dall'ufficio, il mio accompagnatore rompe il ghiaccio: "Scusalo, il preside è una persona un po' fuori dagli schemi come puoi aver ben notato. Comunque io sono Minseok e insegno nel corso di danza."
"Piacere Minseok, mi chiamo Luhan – o Lulu, non ne sono ben sicuro -, abito qui a Seoul da poco, quindi non sono molto pratico della zona..."
"Se ti interessa posiamo vederci al bar qui vicino per parlare un po'. Intanto vieni, ti mostro l'ambiente scolastico. È un po' grande, ma non preoccuparti ci farai l'abitudine."
"Mh... D'accordo grazie mille, sei molto premuroso" rispondo io annuendo, non so per quale motivo ma il suo viso carino mi dà un senso di tranquillità.
Ci incamminiamo per il corridoio principale e mi mostra le varie aule, ogn'una è utilizzata per un corso di studi diverso, c'è l'aula di scienze, quella di letteratura coreana, quella di matematica e tante altre ancora. Continuiamo a camminare per poi fermarci nel cortile interno della scuola.
"Questo è il cortile dove i ragazzi stanno durante la pausa pranzo, spesso noi insegnanti siamo assegnati a fare sorveglianza in quest'area... vieni ti mostro la caffetteria"
Questa caffetteria non è altro che una sala enorme con un bar e la mensa.
"Bene Luhan, qui è dove potrai prendere tutto il cibo di cui hai bisogno per saziarti, non fare complimenti, gli studenti si abbuffano, non vedo perché anche noi professori non possiamo usufruirne" Minseok mi sorride e mi incita a seguirlo nuovamente.
"Da quella parte ci sono i bagni sia maschili sia femminili" mi dice indicandomi un corridoio vicino, "mentre uscendo da questa porta ci troviamo nel retro della scuola. Ecco guarda, quella struttura li infondo è la palestra con piscina. In questa università si praticano numerosi sport, dal basket, al nuoto al baseball... stiamo allenando idol, dobbiamo formarli in qualsiasi campo e poi è uno sfogo dopo le lezioni. Adesso ti mostro la tua aula, vieni"
Non me lo faccio ripetere, sono emozionato all'idea di vedere il mio luogo di lavoro, dove insegnerò a piccole teste calde la bellezza della mia lingua madre.
Saliamo le scale fino al secondo piano, ringrazio che c'è anche l'ascensore perché tutte queste scale mi sfiancano.
Forse il pazzo ha ragione... sono troppo mingherlino... ma cosa vado a pensare, Luhan concentrati su quello che Minnie ti sta dicendo... Minnie!? Maledizione, dieci minuti passati con il preside bastano per rincitrullirti!  
Superiamo un paio di aule e il ragazzo rosa si sofferma davanti ad una particolarmente spaziosa. Attaccata alla porta trovo un'insegna con su scritto 'AULA DI CINESE' ... mi sento potente!
"Eccoci qui, questa è l'aula in cui si svolgeranno le tue lezioni. Spero ti piaccia, questa stanza ha addirittura la vista sul cortile esterno alla scuola, è un piacere vedere la natura anziché le strade trafficate di Seoul non trovi?"
"Oh, è enorme! Si certo... è davvero magnifico. Grazie di avermi accompagnato in giro per l'università Minseok" risposi con voce squillante.
"Sono felice che ti piaccia"
Per fare il tour panoramico ci abbiamo impiegato poco più di un'ora, nemmeno la mia ex città in Cina era così grande da metterci un'ora per visitarla.
"Domani le lezioni inizieranno alle 8:00 quindi possiamo trovarci al bar di fronte per parlare verso le 7:00, cosa ne dici?" mi chiede con il suo sorriso rassicurante.
Finalmente una persona normale!
"Ok, allora alle 7:00 davanti al bar...che bar?" chiedo io.
"Si chiama "Tikigay bar", è proprio davanti alla scuola, non puoi sbagliarti"
Tikigay bar? TikiGAY bar?!? Non avevano altro nome da scegliere? È imbarazzante!
"Tikigay bar, che nome... originale" dico poco convinto.
"Vero? L'ho subito pensato anche io, inoltre il personale è sempre gentile... forse anche troppo..." afferma.
Per qualche ragione il suo viso si fa pensieroso e posso giurare di aver visto per un secondo una smorfia di dolore, appena accennata, che prese il posto della sua espressione gioiosa.
"...Allora ci vediamo domani" continua Minseok sorridendomi.
"A domani" rispondo, nonostante il sorriso, il suo volto non mi è mai sembrato così triste –non che lo conosca da molto...- "Tutto ok?" chiedo facendomi forza, non voglio passare per un invadente davanti all'unica persona più o meno normale che ho incontrato.
"C-certo...perché?" il suo volto è sorpreso ma non infastidito, il che mi rende davvero sollevato.
"Nulla, nulla... ci vediamo!" dico avviandomi verso l'uscita dell'università per poter finalmente tornare a casa.
Meglio non approfondire la questione, non credo gli faccia piacere parlare di cose personali con uno sconosciuto.

Dopo essere ritornato a casa mi fiondo al computer per poter parlare con Yixing, il mio quasi fratellino. È un ragazzo dolcissimo, con la testa fra le nuvole e la faccia da sberle, ma sempre pronto ad aiutarmi ed a darmi consigli, un vero tesoro lo ammetto, ma fa proprio regali da barbone, potrebbe anche risparmiarseli.
Ero partito così bene, chissà perché va sempre a finire con insulti vari... mah.
Accendo il pc e scrivo la password "Nonmipiaccionolecozze" ... questa password apre tutto.
Xing Xing ti conviene essere online o potrei non rispondere delle mie azioni. Oh, mi ha sentito è online. Chiamiamo.
"Ya, Lu gē3 come stai? È da un po' che non ci si sente eh?"
"Si, dà quarantotto ore... che tragedia eh!? Bando alle ciance plebeo, oggi sono andato all'università e domani sarà il mio primo giorno come insegnante nella nuova classe!"
"Ed hai passato una bella giornata?"
"Bella giornata? BELLA GIORNATA? Sarebbe stata bella se non fosse stato per le tue ciabatte di merda!" affermo minacciandolo con la ciabatta in mano davanti allo schermo del computer.
"Sono inciampato due volte nell'arco di neanche dieci minuti... di faccia, un dolore assurdo! Sei fortunato a non essere vicino a me in questo momento, altrimenti ti avrei fatto ingoiare le ciabatte!" continua dimenando il suo fottuto regalo.
"Non preoccuparti, il mio corno da unicorno guaritore ti farà passare ogni dolore, anche se io sono in Cina" ribatte Yixing.
"SAI DOVE TE LO FICCO IL CORNO? LÌ DOVE NON BATTE IL SOLE!"
"Anche io ti voglio bene"
Se lo trovo per strada giuro, o lo strangolo, o lo faccio morire asfissiato con la puzza delle ciabatte!
"Che poi... ancora con questa storia dell'unicorno? Ma la tua è proprio una fissa!" è dalle scuole elementari che si trascina dietro il fatto di essere un unicorno, e ci crede anche.
"Non dire così gē ge... lo sai che sono sensibile alle critiche. E poi io amo gli unicorni cosa ci posso fare!? Sono così belli" risponde lui con la sua solita espressione da ebete dipinta sul volto.
"Yixing, tesoro, se staccassi il corno dalla testa di quegli animali diventerebbero dei normalissimi cavalli, lo sai questo vero?"
"NO, NO E ANCORA NO! Non paragonare i miei amati unicorni a quelle belve selvagge hai capito!? E poi parli proprio tu, Signor. Hello Kitty è manly! Dovresti cucirti le labbra"
"Tsk... Non toccare la micetta va bene? Io non insulto i tuoi cavall- ehm... unicorni magici e tu non giudichi Kitty-chan!"
"Mh... mi sembra uno scambio equo, si può fare"
Dopo una buona mezzoretta spesa a "parlare" decido che è meglio darci un taglio. Devo lavarmi e mangiare per poi andare a letto presto. Non vorrei mai arrivare tardi il mio primo giorno EFFETTIVO di scuola.
"Yixing stacco, vado a farmi un bel bagno caldo con tanto di bolle e candele, ti scrivo domani per dirti come andrà"
"Certo non vedo l'ora! Míngtiān jiàn Lu gē!4"
"Ah... a domani"




Note
1 Canzone delle A-Pink dal titolo "NoNoNo", amatissima da Luhan... fin troppo amata xD https://www.youtube.com/watch?v=YQl5SLEYGLA
2 Il pouf è una sottospecie di sedia ciompa (?) e morbidahttp://www.prezzofelice.it/uploads/www.prezzofelice.it/offers/14238_2.jpg
3 Gē ge (哥哥) in cinese significa "fratello maggiore"
4 Míngtiān jiàn (明天 见) in cinese significa "a domani"

Saranghae HyungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora