27 novembre 2016

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27 novembre 2016
Ciao diario. Poiché la domenica non accade mai nulla di diverso dal rimanere solidamente stabile alla postazione di studio, il che è un punto di vista uguale per tutti, non posso far altro che raccontarti come è andata la serata ieri sera.
Non so cosa mi aspettassi, ma so che ritornata a casa ho avvertito un senso di mancanza e il livello di eccitazione per quelle ore trascorse fuori era pari a zero.
Sarà l'inverno, il freddo o sarà quel che sarà, in questi tempi un po' così, capita, sicuramente non solo a me, di apparire, in certi attimi, distaccati dal mondo e avvolti in una nube di pensieri tutti nostri, che per alcuni versi troviamo confortanti, ma che sotto un'altra luce appaiono cupi e tristi... Specialmente se questa luce è grigia come l'inverno.
Luce... Se dico luce penso al sole, se dico sole ho in mente il fuoco, se immagino il fuoco lo vedo ardere... E improvvisamente avverto calore pensando a lui.
Lui è il raggio che oltrepassa le nuvole in una giornata grigia, solo per scaldare te (#ilpuntodivista).
Ieri l'ho visto. Era bello come sempre, se non di più. Camminava diritto a sé, con la testa alta e il profilo mantenuto, imponente, bello. Un giaccone nero lo faceva apparire come quei ragazzi delle serie TV statunitensi, un bulletto, ma era affascinante. I capelli ben curati e gli occhi distratti completavano il quadro. Bello.
Ah, era nell'altro marciapiede...

Punti di vista della ragazzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora