1 gennaio 2017

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1 gennaio 2017
Caro diario, per cominciare ti auguro un buon anno nuovo che spero ti porti lunga vita.
Stranamente, a differenza degli altri anni, il mio udito non risente del cambiamento da duemila sedici a diciassette.
Lo prendo come un segno del destino? Nella smorfia napoletana il 17 indica la disgrazia, ma mai e poi mai penserò che questo sarà un anno di disgrazie, no.
Ieri c'era una luna dalla bellezza inaudita, forse la più bella che io abbia mai avuto la fortuna di vedere nella mia breve vita fino ad oggi... E poi quella stella cadente mi ha scombussolato i pensieri, ma in realtà avevo in mente di parlarti di lui.
Non ti ho mai detto come si chiama perché il suo nome è impronunciabile, un po' come il Voldemort di Harry Potter. Neanche io lo pronuncio, non lo uso nei miei discorsi, nei miei dialoghi... Lo vedo solo sotto forma di immagine nella mia mente. Si comporta come io desidero ed è la cosa più bella del mondo, finché lei (la mente) non decide di farmi qualche brutto scherzo come quello di stanotte: semi sveglia, semi dormiente, il cellulare ha squillato segnalando l'arrivo di una fotografia accompagnata da alcuni brevi messaggi che non riuscivo a leggere, sfocati. Di colpo ho spalancato gli occhi e davvero a malincuore ho scoperto che avevo immaginato tutto.
Una ragazza vede anche là dove non c'è nulla da vedere (#ilpuntodivista).

Punti di vista della ragazzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora