I suoi occhi

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22 Luglio 2016

Mario


Ore 9.20

Sto fumando una sigaretta fuori gli studi della Elios per stemperare un po'la tensione. È quasi ora di entrare e mi sento super agitato. "È solo un provino, Mario. Una chiacchierata, cosa sarà mai una chiacchierata? Vedrai passerà subito e poi sicuramente non ti richiameranno per partecipare davvero. Dai li vedi i tipi che partecipano a questo programma? Tutti fighi, palestrati, tutti bellocci. Ti sei visto allo specchio? Troppo magro, zero muscoli e capelli demmerda che non stanno mai dove devono stare! Stai tranquillo non ti richiameranno." Penso tra me e me.
Guardo di nuovo l'orologio. È ora, entro! Che Dio me la mandi buona.

Ore 11.30

È fatta, sono uscito. Dai pensavo peggio, sono ancora straconvinto che non mi richiameranno però sono state tutte carine le redattrici. Erano tre: Raffaella, Chiara e Margeaux, così si chiamano se non sbaglio. Mi hanno offerto un caffè, abbiamo parlato di me e dei miei lavori, della mia vita, del mio bulldog francese, Kimera. Poi, mi hanno chiesto di raccontare quando e come ho fatto coming out.

E' stata dura ripercorrere con la mente il momento in cui ho detto la verità ai miei. Ricordo ancora le lacrime di mia madre, il disgusto negli occhi di mio padre, il conforto dell'abbraccio di mio fratello Francesco. E' stato un momento doloroso ma mi sono sentito come se avessi finalmente respirato per la prima volta in venticinque anni.
Alla fine del provino mi hanno scattato qualche foto, fatto riempire qualche scartoffie con i miei dati e ci siamo salutati.

Claudio

Ore 14.45

Sono con Rosita, Paolo, e Mattia sul treno verso Roma. Hanno deciso di partire con me, trascorrere qui il weekend e risalire a Verona domenica. Ho appuntamento alle 18.00 agli studi della Elios. Io sono euforico, non vedo l'ora di conoscere le ragazze della redazione. Ho avuto modo di scambiarci qualche parola al telefono e mi hanno fatto un'ottima impressione. L'unica cosa che un po' mi preoccupa è il fatto di dovermi raccontare a dei perfetti estranei. Per quanto sia socievole ed estroverso, non mi piace parlare di me, dei miei sentimenti, delle mie emozioni. E' più facile tenersi tutto dentro, nascondersi dietro un sorriso.

Ore 1.30

Stiamo fumando una sigaretta fuori ad una discoteca gay consigliataci da un amico di Paolo; beh, in realtà è il suo attuale "trombamico", dovrebbe essere dei nostri stasera. Il locale è molto carino, si chiama "Muccassassina" e dicono sia il più frequentato della zona. In effetti c'è una marea di gente in fila all'entrata.

Il provino è andato benissimo, le ragazze della relazione sono state gentilissime e io le ho fatte ammazzare dalle risate intrattenendole con le mie doti canore, raccontando delle cazzate che ho fatto con questa banda di matti che sono i miei amici. Mi hanno chiesto di parlarmi del rapporto con i miei e di come hanno appreso della mia omosessualità. In realtà loro l'hanno sempre saputo, prima ancora che lo sapessi io, e quando hanno capito che stavo per rivelargli qualcosa di importante, senza che io aprissi bocca mio padre abbracciandomi mi ha detto "Noi non ti vogliamo bene, di più. Se tu sei felice, lo siamo anche noi!" Loro mi sostengono in tutto, soprattutto mio padre che ha il mio stesso carattere un po' pazzo; invece, da mia madre ho ereditato il mio essere così "freddo" a volte nell'esprimere sentimenti. Lei rappresenta la parte razionale di me.

Ora siamo qui a festeggiare; per Paolo ogni scusa è buona per ubriacarsi con champagne e vodka.
Stiamo chiacchierando quando si avvicina il trombamico di Paolo a salutarci. Si chiama Tommaso e sarà il dj di questa sera. Ci accompagna al tavolo che ci ha riservato nel privé dove troviamo un enorme secchiello con ghiaccio, frutta esotica e quella che potrebbe essere un'intera distilleria.
"Che la serata abbia inizio" urla Paolo alzando il flute di champagne.

Mario

Ore 3.00

E' venerdì sera e finalmente ho finito di lavorare; ora posso godermi anch'io la serata. Cerco tra la calca i miei amici e trovo Matteo, il vocalist e Michelangelo, uno dei "ballerini". Ci avviciniamo al barman e mi faccio preparare una Corona sale e lime. Con questo caldo una bella birra gelata è l'ideale.
Ci spostiamo sulla pista dove troviamo gli altri dello staff, cominciamo a ballare in gruppo e all'improvviso lo vedo. Capelli castani con un lungo ciuffo, gli occhi verdi più belli che abbia mai visto, piercing al sopracciglio, t-shirt bianca che lascia scoperti gli avambracci tatuati. Labbra carnose.
Dura un attimo, mi perdo nei suoi occhi e poi scompare tra la folla.

Claudio

Ore 3.15

Fa molto caldo qui dentro ma la musica è forte, c'è una strana elettricità nell'aria, la gente si dimena e anche noi. La serata trascorre con un susseguirsi di ragazzi che si avvicinano per offrirmi un drink ma stasera non sono venuto qui per rimorchiare.
Sto ballando con Rosita quando d'un tratto vengo rapito da due occhi neri, due carboncini che mi mozzano il fiato. Appartengono ad un ragazzo dai lineamenti scuri che si sta passando distrattamente la mano tra i capelli. Come una calamita mi sento attirato e tento d'avvicinarmi ma qualcuno mi urta e lo perdo tra la gente.

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