29 Agosto 2016
Mario
Ore 08.30
Odio alzarmi presto la mattina, soprattutto il lunedì che ho la mezza giornata libera al negozio e vorrei vegetare nel letto ma tra qualche ora ho un appuntamento con Claudio alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna. Ci hanno organizzato lì la nostra prima esterna.
Sono un po' agitato, non mi aspettavo di potergli interessare, sono così diverso dagli altri corteggiatori. E se rimanesse deluso? Se non trovassimo niente di cui parlare? Mi imbarazza parecchio quel ragazzo e di sicuro farò la figura del rincoglionito com'è successo allo speed-date.
Claudio
Ore 11.15
Eccolo, lo vedo, è lì all'ombra che mi sta aspettando camminando avanti e indietro. Stanotte non ho chiuso occhio per l'agitazione e stamattina non ho sentito la sveglia così ho fatto tardi alla nostra prima esterna. Lo raggiungo, lui mi sorride e succede una cosa strana: tutta quella apprensione che sentivo dentro fino a poco fa, sparisce. Mi rilasso completamente. Iniziamo a parlare del più e del meno e scopro un Mario molto alla mano, socievole. Non me l'aspettavo così.
Entriamo nel museo e facciamo un giro veloce per la mostra, ci fingiamo interessati a qualche scatto ma non essendo per niente due intenditori ci ritroviamo a ridere alla vista di un insignificante semaforo fotografato; che avrà di così artistico un palo giallo con tre luci?! Ed è allora lui mi chiede: "Che ne dici di prenderci un caffè e sederci qui fuori?"
"Speravo me lo chiedessi. Ho fatto il pieno di cultura artistica per oggi."
Mario
12.00
Siamo seduti su una sorta di fontana in un cortile antistante al museo. Claudio mi fa un sacco di domande sulla mia vita e sul lavoro, sui miei interessi e non so come, non so perché finiamo a parlare dei miei genitori e della mia storia. Mi ascolta con molto interesse; leggo dispiacere nei suoi occhi, forse anche un po' di rabbia. Non volendo risultare un pesantone al nostro primo incontro, tento di alleggerire la conversazione raccontandogli di quanto mi sentissi imbarazzato in puntata e ridiamo, ridiamo un sacco.
Claudio
Ore 12.40
"Ragazzi, non vorremmo disturbarvi ma è finito il tempo. Dovreste salutarvi." Ci interrompe Chiara. Mi ero proprio dimenticato di lei e delle altre quattro persone della troupe tanto ero preso dalla conversazione.
Cavolo, è già finita l'esterna? Io avevo da chiedergli ancora tante cose e raccontargliene altrettante. Abbiamo chiacchierato un sacco, è una persona molto interessante ma anche ironica, con lui non ci si annoia di certo e, oltretutto è anche un piacere per gli occhi. Mi accorgo che lo fisso proprio a volte.
Si spengono le telecamere. E' il momento di congedarsi.
"Ciao Cla', è stato un piacere conoscerti." Poi allontanandosi mi sussurra: "Comunque te la posso di' na cosa? Sei proprio bono!" e mi lascia lì a guardarlo imbambolato, con uno stupido sorriso sulle labbra.
Ore 23.30
"Trovato!" dico esultando ad alta voce. Sono nella mia stanza in hotel e sto cercando da qualche ora i profili social dei miei corteggiatori. Beh, non proprio tutti, diciamo uno in particolare...Mario!
Ho appena finito di controllare Facebook, mentre ho fatto più fatica a trovarlo su Instagram ma ce l'ho fatta: "Serpiko6". Scorro un po' tra le foto e mi imbatto in quelle scattate in discoteca, con i suoi coinquilini; gli girano un sacco di ragazzi attorno. Ce n'è una particolare, è recente, che attira la mia attenzione. Me la studio ben bene: mano tra i capelli, con il rosario tatuato sul dito che si intravede (che devo dire, trovo molto sensuale) e l'altra mano a tenersi il collo della maglietta. E cazzarola, che sguardo!
Sento una stretta allo stomaco, una strana sensazione, inizio a sentire caldo e il sangue affluirmi più in fretta al cervello. Deglutisco. Ma davvero mi sto eccitando davanti ad una foto? Ma come mi sono ridotto?
"Claudio, datti una calmata. E' solo un ragazzo di bella presenza. Ce ne sono miliardi sulla Terra." dico tra me e me cercando di ritrovare un briciolo di raziocinio.
Mario
00.00
Sono a letto da qualche ora e continuo a girarmi e rigirarmi senza riuscire a prendere sonno. Penso all'esterna di stamattina. E' volato il tempo, avrei avuto proprio la voglia di continuare la conversazione.
Chissà che impressione gli ho fatto, se avrà piacere di rivedermi. Il fatto di non potersi sentire un po' mi pesa. A quest'ora gli avrei mandato già un messaggio per sapere se era stato bene, come si era conclusa la sua giornata, se gli andrebbe un caffè insieme domani. Ma anche solo augurargli la buona notte; purtroppo queste sono le regole del "gioco".
Però magari potrei chiedere a lei così mi decido e compongo il suo numero.
"Si Mario, dimmi. Come mai chiami a quest'ora?" "Ciao Margeaux, scusami se ti disturbo ma se non ti chiedo 'sta cosa non riesco a dormi' stanotte. Ma hai parlato con Chiara? Hai saputo se Claudio è stato bene in esterna con me?"
"Mario mi dispiace ma non posso darti queste informazioni, lo sai. Come mai però sei così preoccupato? Mi sembra sia andata bene oggi, non credi?" "Non lo so, cioè io sono stato bene ma non vorrei essergli risultato un perfetto imbecille. Ho parlato di cose pesanti già alla prima esterna, tipo il rapporto con la mia famiglia e non vorrei che pensasse che racconto i cavoli miei a tutti. In realtà non so perché ne ho parlato con lui, non parlo mai di queste cose, raramente solo con i miei amici più fidati però con lui è avvenuto spontaneamente. Claudio è un buono, credo che potrebbe davvero interessarmi e mi dispiacerebbe aver bruciato l'occasione di poterlo conoscere meglio." "Mario non essere paranoico, dormi tranquillo. Claudio avrà avuto sicuramente delle buone sensazioni anche lui e col tempo si accorgerà della bella persona che sei. Non temere." "Grazie Margeaux per le tue parole e scusami ancora per averti disturbato a quest'ora." "Quando vuoi Mario, per me è un piacere. Buona notte."
Mi toccà aspettà pe' sapé qualcosa.
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Ragione e sentimento
FanfictionHo letto diverse fan fiction sulla storia d'amore nata tra Mario e Claudio all'interno di U&D e nei miei capitoli troverete quella che è stata l'evoluzione del loro rapporto nel tempo, secondo me. Non so come siano andate davvero le cose, ma a me pi...